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12 Novembre 2025
Othman Jeridi, da vice della Colicoderviese alla ricerca di un'altra squadra
Recentemente il tecnico Othman Jeridi era il vice di Pietro Altarelli al timone della Prima Squadra della Colicoderviese, militante nel campionato di Promozione; Jeridi per motivi familiari intende tornare a Milano, e allenare una squadra di calcio dilettantistico del milanese; il tecnico ripercorre la sua carriera: «Ho iniziato ad allenare ormai dieci anni fa nella galassia calcistica milanese dell'Iris, partendo sin dai Primi Calci fino ad arrivare alla Prima Squadra»; poi evidenzia ciò che di solito si insegna nel settore pre-agonistico: «In merito ai Primi Calci, categoria in cui sono bambini molto piccoli, lì si è anche degli educatori, e nel complesso anche ad esempio i Pulcini sono introdotti allo sviluppo delle abilità tecniche basilari e anche di quelle psico-emotive». Jeridi focalizza anche il calcio rivolto ai settori giovanili e alle categorie di persone adulte: «L'allenatore è una guida allo scopo di motivare i ragazzi nel gioco e ha la missione di consolidarne gli aspetti tecnici; con gli adulti si rafforzano dei principi tattici e anche strategici»,
poi commenta con soddisfazione la sua collaborazione con il tecnico della Colicorderviese Altarelli: «Fra noi due c'era molta sintonia; concordavamo le formazioni da schierare in campo, e la ritengo davvero una bella esperienza». Jeridi rammenta in particolare quella partita vinta con la Colicoderviese, per 3-2 contro la Viberonchese: «Ho apprezzato soprattutto il fatto che, nonostante fossimo stati in precedenza sotto di due reti, siamo riusciti a ribaltarla, dimostrando sia una vigorosa prestazione complessiva sia le nostre valide abilità calcistiche». L'allenatore esprime un suo giudizio personale in merito al calcio nelle categorie di adulti: «Molto più veloce e più ricco di cambiamenti e di transizioni; gli allenamenti sono a tema, ossia inerenti a delle situazioni alle quali i giocatori potrebbero in gara anche affrontare».
Poi parla di un suo desiderio per il futuro: «Mi piacerebbe allenare una Prima Squadra, ma mi andrebbe bene anche seguire una Juniores o gli Allievi, perchè il calcio nei settori giovanili o squadre adolescenziali, è finalizzato all'evoluzione umana, educativa ed emozionale dei ragazzi, oltre che a quella tecnica». Jeridi esprime una sua opinione anche in merito ai sistemi di gioco: «In gara sono solo un punto di partenza, perchè i giocatori dovrebbero sempre adattarsi al metodo di gioco delle squadre avversarie, e anche a valutare bene gli spazi e osservare le transizioni; credo che in generale occorra assolutamente comprendere le diverse situazioni, e a prendere delle consone decisioni nell' effettuare le azioni di gioco».
Poi svela più in dettaglio: «Prima del conseguimento del Patentino Uefa B, allo scopo di allenare le Prime Squadre, ho redatto una tesina intitolata "Oltre il sistema di gioco. Flessibilità e Transizione come linguaggio comune». Il tecnico conclude spiegando la sua concezione di allenamento: «Già nelle categorie di Allievi, i ragazzi sono introdotti a dei concetti tattici; privilegio gli esercizi svolti con il pallone, perchè ritengo che il pallone sia lo strumento essenziale e basilare del calcio; ciò vale per tutte le categorie, e penso che anche durante gli esercizi relativi alla parte atletica bisognerebbe usarlo, perchè ogni esercizio delle fasi di preparazione è rivolto ad una possibile situazione in partita».