Under 17
13 Novembre 2025
Dopo la sentenza del giudice sportivo a seguito dell'interruzione anticipata della gara di domenica 2 novembre tra Sported Maris e Soncincese, arriva anche la pronta risposta del club, che considera inopportune le pesanti squalifiche a giocatori e staff e decide di presentare ricorso, trovando non veritieri i fatti come presentati dal direttore di gara nel rapporto di fine partita.
«La partita è iniziata in un clima di serenità tra le due squadre» racconta Fabio Ferretti, tecnico dello Sported Maris «e anche durante il tempo di gioco non ci sono state situazioni di scorrettezza né tra i giocatori in campo né tra le due panchine». Dopo solo quindici minuti di gara la Soncinese era già in dieci uomini, a seguito dell'espulsione del suo capitano per somma di ammonizioni. «Mi è sembrata eccessiva la decisione di espellere il ragazzo, soprattutto il secondo cartellino giallo. Ero troppo lontano per sentire cosa poi abbia detto all'arbitro, ma non c'è stata una situazione violenta dal mio punto di vista. In generale, dalla mia posizione in panchina, non ho visto giocatori andare fisicamente contro l'arbitro». La partita, ovviamente condizionata dall'episodio, è comunque proseguita in modo corretto. «A circa quindici minuti dalla fine, a seguito di un colloquio con un mio giocatore» testimonia Ettore Gaffuri, allenatore della Soncinese «l'arbitro lo ha espulso gratuitamente per proteste. Una partita che fino a quel momento era stata corretta sul campo. Sono stato espulso anche io per una protesta quando mi sono semplicemente lamentato per un fallo di mano». I due giocatori sopracitati sono stati squalificati rispettivamente per 6 e 8 giornate di campionato: nel primo caso per aver «proferito frasi irriguardose nei confronti dell'arbitro (art. 36 co.1/a)» in reazione alla doppia ammonizione, nel secondo caso perché «si avvicinava all'arbitro e appoggiandogli una mano sul petto protestava verso lo stesso frasi volgari e irriguardose (art. 36 co.1/b)».
«Il referto è pesante poiché l'arbitro ha scritto il falso» commenta Gaffuri a una settimana dall'accaduto. «Abbiamo fatto ricorso, con testimonianza dei dirigenti dello Sported Maris. Anche loro si stupiscono della sentenza, dove è stato scritto che il nostro ragazzo avrebbe messo le mani addosso all'arbitro, un fatto assolutamente non vero. Anzi, lui è stato esemplare, ha preso il rosso, è uscito e ha preso 8 giornate». Una versione confermata anche dalla squadra di casa, nelle parole del Direttore Sportivo Nicolò Poli, presente al campo durante il match. «I ragazzi in campo sono stati tranquilli per tutta la gara, solo a seguito dell'espulsione quando il ragazzo non era d'accordo, ma non ha fatto scene clamorose. Non ho visto pressione fisica nei confronti nell'arbitro. Anzi, una volta usciti dal campo si sono seduti tranquillamente a vedere la partita. Sicuramente nessuno ha messo le mani addosso a nessuno». La situazione è stata ben diversa sugli spalti, dove alcuni membri del tifo ospite hanno usato epiteti offensivi nei confronti del direttore di gara, i quali hanno poi causato l'interruzione anticipata. «Due o tre tra i genitori si sentivano sopra gli altri, usavano parole di scherno soprattutto a seguito di decisioni di campo più opinabili. La multa la reputo giusta, nel momento in cui effettivamente da parte di alcuni tifosi si è andati oltre. Non ci troviamo sicuramente d'accordo con la decisione di fischiare la fine in anticipo, quando mancavano una manciata di minuti. Sicuramente ci penalizza rigiocare una gara in cui eravamo in vantaggio di tre gol, ma in generale mancava davvero poco e giunti a quel punto si poteva terminare la partita». Due binari paralleli, il capitolo squalifiche e il capitolo gara interrotta. Poli conferma i buoni rapporti con la società della Soncinese e il loro supporto nei confronti del ricorso sulle squalifiche. «Ci siamo sentiti già dopo la partita la domenica, riguardo quanto accaduto, prima che uscisse il comunicato. Loro erano convinti di aver semplicemente perso la partita e di ricevere una grossa multa, ma non si aspettavano né le squalifiche né la necessità di rigiocare la gara. Se ci fossimo resi conto subito della situazione avremmo provato a mediare con il direttore di gara per portare alla fine il match, per i cinque minuti restanti. Diventa impegnativo anche a livello logistico, aldilà del lato sportivo. Eravamo tutti convinti che la partita fosse finita lì, solo nei giorni successivi siamo venuti a conoscenza dello stato delle cose, fino al comunicato ufficiale».