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Under 17

È la vittoria del weekend! Vanno sotto, cambiano assetto e beffano la seconda in otto minuti

Il Bulgaro piega la Sestese: i retroscena di un successo che ha sorpreso l'alta classifica

L'esultanza congiunta del Bulgaro

UNDER 17 BULGARO • L'esultanza rossoblù

La classifica dice tanto. Ma non tutto. Perché alla fine, i conti, si fanno sempre lì. Sempre sul campo. Quel rettangolo verde che circoscrive i sogni più belli, garantendoci la possibilità di lottare, di vivere, di essere. Dunque, di osare, ognuno come meglio crede. Il Bulgaro, per esempio, ha scelto di giocare. Semplicemente, alla sua maniera: testa alta, petto in fuori, comune desiderio di scalare le vette più alte. Risultato? Vincente: chiedete alla Sestese. Suo malgrado, vi restituirà il ritratto di una controparte che, sabato scorso, ha funzionato benissimo. Nonostante la disparità di classifica, nonostante l’iniziale vantaggio varesotto, nonostante l’incessante progredire del cronometro: nessun problema. I rossoblù hanno le idee chiare. Anzi: chiarissime. E, in otto minuti di pura follia, ribaltano totalmente la partita. Stimolo al 70’, Traviglia al 78’: è successo davvero. La settima del lotto piega, con la spensieratezza dei grandi, la seconda forza del torneo. Inutile girarci attorno: i conti, alla fine, si fanno sempre lì. Sempre sul campo. A lui la parola, allora.

 

L’ORGOGLIO DI BANFI

 

È stata sicuramente la vittoria più sorprendente del weekend, quantomeno nel Girone A della classe 2009. Presto detto il motivo: tutte le altre rispettano fedelmente attese e linee guida. In cima, ovviamente, l’Ardor Lazzate, che mette la sesta contro la Gerenzanese mantenendo una vetta solidissima. Ora più che mai. E un piccolo merito per questo virtuale +7 va riconosciuto al Bulgaro, che ha battuto la principale inseguitrice dei gialloblù. Quella Sestese incappata nel terzo ko stagionale proprio sul più bello: era reduce da cinque vittorie consecutive, arrivate con la bellezza di 19 gol fatti. A Bulgarograsso, però, qualcosa si inceppa. La partita si fa presto arcigna. Barberio segna, sì, ma non assicura uno scorrere fluido a Marchiorato e compagni. Del resto i pomeriggi, sul campo dei rossoblù, possono essere davvero lunghi. Detto, fatto.

Non è un caso che tra le mura dei comaschi abbia vinto solo la capolista del torneo. Per giunta, di misura. A conferma di quanto sia effettivamente difficile interfacciarsi con la squadra di Riccardo Banfi. Lui, la mente dietro alle piccole-grandi conquiste fin qui raccolte dal gruppo. Lui, il primo a commentare con orgoglio i retroscena dietro al successo di sabato. Così: «Loro giocavano con il 4-3-1-2 e noi 3-5-2. All’inizio abbiamo sofferto e siamo andati sotto, anche perché con il play libero le mie punte facevano ad accorciare sui centrali, era un 3 contro 2 troppo difficile da gestire». Da qui, l’intuizione: «Ho scelto di passare al 3-4-1-2, con il mio trequartista sul loro play e le due punte sui centrali». Idea efficace, applicazione efficiente: i ragazzi seguono alla lettera lo spartito, mostrando prontezza e cinismo nel contenere le folate della Sestese. Il resto, poi, lo farà la combattività del Bulgaro, improntato su pochi e semplici concetti: «Verticalità e grinta sulle seconde palle. Infine, tutti i cambi hanno inciso». E non in maniera banale: entrano Stimolo e Traviglia, segnano Stimolo e Traviglia. Potrà mai essere solo un caso?

SAPERSI ADATTARE, VIRTÙ DEI FORTI

No, affatto. Perché l’inizio di stagione del Bulgaro segue un filo logico coerente. E la vittoria di sabato, adesso, potrebbe davvero diventare un trampolino di lancio verso orizzonti ancor più nitidi. La squadra è settima, sì, ma ha già incamerato 21 punti ed è distante solo 5 lunghezze dal terzo posto del Valceresio. Inoltre, i rossoblù sono la seconda miglior difesa dell’intero campionato, con soli 13 gol subìti a fronte di 29 realizzati. Poco male.

Che avvio, però. Figlio di una virtù rara, che Banfi erige a strumento di conquista: la duttilità. L’adattarsi alle situazioni, senza disperdere i tratti della propria identità. La capacità di esaltarsi nei momenti topici, pane per uomini forti. Preparandosi al meglio, facendosi trovare sempre pronti. A ogni evenienza: «Lo scorso anno, allenando in Under 15 Elite, avevo la fortuna di avere i video delle squadre contro cui giocavo. Quindi impostavo le partite già dal lunedì. Qui la difficoltà è che poche fanno video, non è sempre facile anticiparle. Ma si possono apportare i giusti accorgimenti a gara in corso». Eccolo, infondo, il segreto di una vittoria così importante.

E di un percorso così ben avviato, che ha radici lontane: «Nonostante la retrocessione dall’Elite abbiamo tenuto gran parte del gruppo. Lavoriamo sodo, ci impegniamo e per ora stiamo facendo un’annata positiva». A sostegno, una società che coccola i suoi giovani: «Abbiamo tutta la filiera dei regionali, siamo in più di 400 e, partendo dai provinciali, siamo riusciti a costruire un’ambiente sereno. Sono qui da otto anni e si respira un senso di appartenenza raro». Prendere esempio da questa realtà, allora: strapperà parole. Servono ulteriori conferme? Beh, guardate qui sotto.

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