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Under 16

Dirigente donna molestata verbalmente, la squadra si ritira dal campo: «Questo è troppo»

Accade nel meneghino verso la metà del secondo tempo: le posizioni delle due società

Dirigente donna molestata verbalmente, la squadra di ritira dal campo: «Questo è troppo»

Molestia verbale alla dirigente donna da parte di un giocatore avversario, la squadra decide di lasciare il campo. Il fatto accade in una partita di Under 16 di Milano giocata tra Rosatese e Devils. Gli ospiti passano in vantaggio, i padroni di casa rimontano e il risultato è fermo sul 3-1. Verso il 20' minuto del secondo tempo di una partita molto accesa, una volta uscito il pallone, un giocatore della Rosatese rivolge una molestia verbale nei confronti della guardalinee dei rossoneri dopo che questa alza la bandierina per segnalare che il pallone non era più in gioco. In seguito viene maturata la decisione da parte dei Devils di abbandonare il campo di gioco. La palla passa ora al Giudice Sportivo, che nel Comunicato Ufficiale del prossimo giovedì si esprimerà sulla vicenda.

 

 

LA POSIZIONE DEI DEVILS

Francesca Miceli, dirigente degli ospiti, si esprime così: «È da tanti anni che sono sui campi da gioco e non mi è mai capitata una cosa del genere. Non siamo nuovi a certi atteggiamenti scorretti da parte della Rosatese, anche l'anno scorso una nostra gara contro di loro è finita con una rissa sfiorata e con tanti cartellini. Capisco che questa sia un generazione difficile da crescere e che certe personalità siano difficili da gestire ma così è troppo. Noi, la società dei Devils, insegniamo disciplina e rispetto che sono la base dello sport: tra le nostre file certamente abbiamo delle teste calde ma sappiamo come calmare la situazione e arginare il problema. Una volta ricevuto l'insulto mi sono girata verso l'altro dirigente e anche lui aveva sentito lo stesso. Si è fatto sentire anche il nostro tecnico Antonino Tornatora nonostante l'espulsione del loro giocatore siccome per tutto il corso del match vi sono stati tante scorrettezze e anche insulti. Abbiamo ricevuto un riscontro immediato dal loro Direttore Sportivo e dalla Società in merito alla situazione, loro hanno presentato un esposto alla FIGC e anche noi faremo lo stesso. La decisione di abbandonare? Ci è sembrato giusto dato che non intendiamo sorvolare su queste mancanze di rispetto così pesanti».

 

LA POSIZIONE DELLA ROSATESE

«La nostra area tecnica era lontana dall'accaduto e non ho sentito questo insulto ma mi è stato riferito: da lì, un susseguirsi di eventi. Dopo l'espulsione del mio giocatore e del loro allenatore ho parlato con il direttore di gara - spega il tecnico della Rosatese, Mattia Baldiraghie mi ha riferito di aver sentito e assistito a tutto. Trovo che se questo insulto sia stato pronunciato davvero l'espulsione sia sacrosanta solo penso sia esagerato il fatto di abbandonare il campo. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, magari sono successe altre cose che non so: è vero che la partita è stata molto combattuta e accesa ma certi contrasti fanno parte del gioco. I miei ragazzi su certi versi devono imparare a protestare di meno però a causa dell'agonismo e della competizione, anche perché sono ragazzi di 15 o 16 anni, a volte delle parole possono volare e l'arbitro, qualora lo trovasse giusto, deve intervenire: come in questo caso d'altronde».

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