Under 16
25 Novembre 2025
UNDER 16 CALCIO DESENZANO • Il capitano Pietro Marcoli
Un gruppo costruito da zero, 18 volti nuovi su 23, e un campionato iniziato con il piede sull’acceleratore. L’Under 16 del Desenzano sta sorprendendo tutti, non solo per i punti ottenuti e per le zero sconfitte, ma soprattutto per il modo in cui sta crescendo, difficoltà dopo difficoltà, dentro e fuori dal campo. Al centro di questa storia c’è un capitano giovane ma carismatico, Pietro Marcoli, e uno staff, compreso il tecnico Fabio Cariola, che ha saputo trasformare una scommessa estiva in una squadra compatta e affamata.
Fabio Cariola non nasconde la sorpresa per un avvio così positivo «Non ci aspettavamo di iniziare facendo così tanti punti, soprattutto di farlo in questo modo». Le basi del progetto si sono fondate su una società presente, organizzata e capace di tenere lo staff in ogni dettaglio; un gruppo di ragazzi pronti a mettersi in gioco e a cambiare modo di allenarsi fidandosi. «I ragazzi hanno mostrato grande disponibilità. Hanno capito fin da subito che serviva fare un salto di qualità, e che servivano equilibrio, unione e compattezza».
I difetti in campo si notano, ma per migliorarsi serve tempo. Le individualità del Desenzano però sono buone. Lo staff è interamente contento e soddisfatto del percorso e l’obbiettivo è proprio continuare su quest’onda, cercando sempre di preparare le partite nel modo giusto, e cosa fondamentale, puntare sulla crescita dei ragazzi, che come, dice lo stesso allenatore: «è la via per ottenerne anche i risultati sportivi».
Il valore che ha fatto la differenza per il Desenzano è l’umiltà, fin da subito la squadra si è impegnata e ha cercato un equilibrio e dei valori che permettono di realizzare prestazioni di un certo livello. Cariola dedica un passaggio speciale proprio al suo capitano, anche se è giusto menzionare la totalità dei ragazzi che hanno scelto di rimanere al Desenzano quest’anno. Si sono fidati dell’ambiente, delle persone, del nuovo allenatore: «Pietro Marcoli, il nostro capitano, è un ragazzo che si comporta bene, è educato, e mette il gruppo al primo posto. Ha i modi giusti per farsi capire sia quando serve calma, sia quanto c’è bisogno di alzare il livello della tensione. È un capitano non solo perché è un buon giocatore e fa ciò che deve fare, ma perché è un ragazzo di valore. È un punto di riferimento».
Nonostante il gruppo sia stato quasi interamente creato da pochissimo, Marcoli sottolinea come al Desenzano si sia creata un’intesa unica: «Siamo insieme da poco, ma abbiamo già trovato grande affiatamento. Merito del mister e del suo staff. L’obiettivo è chiaro: vogliamo arrivare in alto alla fine dell’anno in un campionato molto equilibrato». Per il capitano, giocare al Desenzano significa crescere ogni giorno tramite strutture moderne, società organizzata e mister preparati. Un ambiente che per un calciatore è ideale per crescere, specialmente se si ha 16 anni. E i sogni? Pietro non si nasconde a banali affermazioni: «Spero di arrivare nella Juniores Nazionale con il Desenzano..e poi chissà, mi piacerebbe vestire la maglia del Desenzano in serie D, che seguo spesso allo stadio». Nel cuore di Pietro ci sono due modelli a cui si aspira: Bakayoko e Arpino, che giocano nella prima squadra allenata da Gaburro.
Dal canto suo, il vice allenatore Alessandro Alberti, uno dei veterani del club, ricorda quanto la crescita del Desenzano sia frutto di una visione lunga: «Sono passati più di dieci anni da quando ho iniziato il mio percorso in questa società. Voglio ringraziare il presidente Marai, gli sponsor e la società che hanno permesso al club di raggiungere il livello che vediamo oggi».
Parole che raccontano un ambiente solido, che valorizza le strutture e le persone, creando le condizioni ideali per far crescere un gruppo così giovane. L’Under 16 del Desenzano è ancora all’inizio del suo percorso, ma i segnali parlano chiaro: questa squadra non vuole semplicemente competere, vuole crescere, migliorare e lasciare un segno. Con un allenatore che ha trasformato una sfida in una possibilità, un capitano che incarna i valori del club, e un ambiente che lavora unito, il Desenzano può davvero aspirare a diventare una grande squadra. E, probabilmente, questo è solo l’inizio.