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Milano

Molestia verbale alla dirigente, il Presidente degli avversari: «Volevo ritirare la squadra»

Le parole di Roberto Leoncini, che annuncia: «Abbiamo organizzato dei corsi educativi per i ragazzi, intendiamo aiutarli»

Roberto Leoncini • ROSATESE

ROSATESE • Roberto Leoncini, Presidente e Responsabile del settore giovanile del club

«Ero stufo di scusarmi ogni due per tre a causa dei comportamenti della squadra e volevo ritirarla dal campionato». Lo ammette il Presidente della Rosatese, Roberto Leoncini, dopo i fatti della partita di Under 16 tra la squadra di Rosate e i Devils dello scorso weekend.

L'ACCADUTO

Sul punteggio di 3-1 al 20' del secondo tempo, la squadra dei Devils esce dal campo improvvisamente. Questo a causa di una molestia verbale da parte di un calciatore della Rosatese nei confronti della Dirigente della squadra avversaria. La società ospitante, rappresentata dal Direttore sportivo e Presidente Roberto Leoncini, sarebbe intervenuta tempestivamente sul posto per calmare la situazione e attuare ogni misura utile affinché non si fossero verificati ulteriori accadimenti di questo tipo mostrando subito la loro vicinanza alla società dei Devils e alla Dirigente.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE

«Esprimo a nome di tutta la società piena solidarietà alla Dirigente Francesca Miceli e alla società dei Devils. Quando accadono queste cose a chi compie del volontariato mi piange il cuore, - spiega Roberto Leoncini, Presidente della Rosatese - siamo assolutamente dalla sua parte. Tra circa due domeniche andremo a giocare in un'altra categoria contro i Devils in casa loro e sto già organizzando qualcosa per dimostrare la nostra vicinanza. La mia prima reazione è stata quella di arrabbiarmi: ero stufo di scusarmi ogni due per tre a causa dei comportamenti della squadra e subito ho chiamato la Federazione per ritirare il gruppo ma mi hanno consigliato di aspettare e di ragionarci a mente fredda: così ho fatto. È stata la scelta migliore dato che in caso contrario avremmo lasciato i ragazzi da soli. Abbiamo organizzato, e inizieranno da questo giovedì dei corsi educativi per i ragazzi: intendiamo aiutarli con ogni nostro possibile mezzo.

Grazie alla Federazione, a psicologi e alla nostra responsabile del safeguarding riusciremo a organizzare tutto questo: saranno incontri sia di squadra che individuali, vogliamo far capire loro quanto siano importanti le conseguenze delle decisioni.  Riteniamo sia la decisione più giusta siccome abbiamo provato più volte a rimproverarli e a prendere provvedimenti, ad esempio in questo caso della molestia verbale il ragazzo è stato allontanato. Questa è un'età difficile e bisogna aiutarli nel periodo di transizione, nel quale spesso si agisce di impulso e non si pensa, per l'appunto, alle conseguenze delle proprie azioni. Spesso hanno la testa altrove, ritirare la squadra equivale a togliere loro la possibilità di distrarsi e pensare al calcio almeno tre volte a settimana più la partita».

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