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Under 16 Élite

Gol pesanti e il provino con una big di Serie C: il centravanti classe 2010 sta stupendo tutti

Mame Dieng: un nome e una garanzia per l'Ausonia seconda in classifica

Mame Dieng, Ausonia

UNDER 16 ÉLITE AUSONIA • Mame Dieng

«Equilibrio». Ciò che nelle ultime tre settimane ha saputo trovare il gruppo di via Bonfadini. Se prima l’unica certezza sembrava essere la vittoria fra le mura di casa, ora anche lo scenario delle trasferte non appare più un mistero per il gruppo di Vittorio Taranto. Questa è un’Ausonia che piace e che dimostra di avere consapevolezza dei propri mezzi. Nelle ultime due uscite, parte di quel successo è passata dai gol pesanti di Mame Die Hard Dieng e attenzione: il mondo delle professionistiche ha gli occhi sul centravanti classe 2010, con una big di Serie C che già bussato alla sua porta.

PROVINO CON CHI?

Nel 2026 uno dei dischi che ha plasmato un’intera generazione compirà dieci anni. Così, per rendergli omaggio, ecco la formazione che più di tutte, nelle ultime tre settimane, ha saputo trovare «Equilibrio». Per lo meno in fatto di risultati. Sino ad oggi l’Ausonia di Taranto non ha mai perso fra le mura di casa. In trasferta, però, prima della decima giornata, il bilancio recitava: 2 pareggi e 2 sconfitte. Poi il 3-0 sul campo del Sant’Angelo, il sesto successo casalingo con il Sangiuliano City capolista e la seconda vittoria esterna consecutiva, questa volta a Pero. Scenario stravolto.

In particolare, le gare con il Sangiu e con il Club Milano hanno riacceso il fuoco negli animi di via Bonfadini. Partite pesanti: con la prima della classe — quindi per accorciare — e con la quinta forza del campionato — quindi per staccare. Uno dei protagonisti di queste ultime due uscite è stato indubbiamente Mame Dieng. «Quando apro l’app di Sprint o il mister ci spiega con chi giochiamo, ecco, è lì che scatta in me qualcosa di diverso. Penso: ok, questa è una partita dove non si può sbagliare, altrimenti poi lo paghi». Così Mame descrive il suo rapporto con le sfide d’alta classifica.

«Nel primo tempo con il Club non c’eravamo. Loro sono una squadra forte ed erano andati avanti con merito. Il mister nell’intervallo non ci ha ripresi, forse perché temeva che così facendo potessimo sgonfiarci ulteriormente. Ci ha motivati: ci ha detto che dovevamo svegliarci perché potevamo farcela, e così è stato». Nel giro di otto minuti — tra l’undicesimo e il diciannovesimo della ripresa — Dieng rimette i suoi in carreggiata con una doppietta, e a completare l’opera ci pensa Levati negli istanti finali della partita. Voci di corridoio diranno che Taranto abbia quasi rischiato un ginocchio pur di correre a esultare con i suoi ragazzi. «Già sul 2-1 ho pensato che potessimo portarla a casa, e sul 2-2 ne avevo la certezza».

QUALE PROF?

Il gioco di parole con la pellicola di Bruce Willis – Die Hard – e il cognome del centravanti classe 2010 non è solo ed esclusivamente un vezzo stilistico. Questa Ausonia è dura a morire, esattamente come il protagonista del cult degli anni ’80. Dopo la vittoria con il Club Milano – e il contemporaneo pareggio dell’Enotria con il Rozzano – i neroverdi si sono portati al secondo posto in classifica, a pari punti proprio con l’Enotria, che affronteranno nella prossima giornata di campionato. Folle, pazzo, meraviglioso girone A.

La dimostrazione che il gruppo di via Bonfadini stia facendo parlare di sé si vede anche nell’interesse del professionismo nei confronti dei suoi giocatori. Dieng è infatti già stato cercato dal Lecco per un provino, tenutosi giovedì 27 novembre; e sì, si tratta del gruppo dei classe 2010 che nella stagione 2024/25 ha conquistato lo Scudetto battendo per 3-0 il Renate. Capacità di far salire la squadra ripulendo anche i passaggi più ostici, istinto e fame al momento di finalizzare in area di rigore e quella sfacciata attitudine a rispondere presente nei momenti che contano: sono queste le qualità messe in mostra da Dieng nel campionato Élite. E chissà che un domani l’ambiente bluceleste non scelga davvero di puntare su di lui.

D’altronde anche Mame è duro a morire. Fino a due anni fa giocava da trequartista, poi con l'approdo in corsa di Tefik Faria sulla panchina dell’Under 15 è arrivata la scelta lungimirante di provarlo come centravanti. Ora, iniziano a sbocciare i primi germogli di quel seme piantato.

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