Under 14
04 Dicembre 2025
UNDER 14 AUSONIA - Ludovico Pagani
Era il 22 settembre 2015. Era Bayern Monaco-Wolfsburg. Era il 51'. Era un certo Robert Lewandowski. Era una partita che vuoi o non vuoi è entrata nella storia. Il bomber polacco entra all'intervallo e in nove minuti riesce a ribaltare il gol di Caligiuri, ma come lo fa è quello che rimarrà per sempre; cinque gol in nove minuti e una dimostrazione di forza fuori da qualsiasi logica. Ora, replicare questa statistica non è proprio qualcosa di facilissimo, ma segnare cinque gol partendo dalla panchina in soli 25 minuti è qualcosa che potrebbe avvicinarsi. Tasto veloce a dieci anni dopo fino a sabato 29 novembre, dodicesima giornata, precisamente in via Bonfadini per Ausonia-Tribiano. No, non sarà la Bundesliga, ma ogni tanto anche l'Under 14 sa regalare momenti da scolpire nella pietra. Lo sa bene Ludovico Pagani che - proprio in questo famoso Ausonia-Tribiano - entra dalla panchina, segna cinque gol in venticinque minuti e si consegna alla storia di questa stagione.
«Non avevo mai segnato così tanti gol», parole proprio di Ludovico, ma prima di arrivare al finale, bisogna fare un salto indietro. È l'inizio della ripresa quando - sull'3-0 - Ludovico entra in campo, quello che succederà dopo lo abbiamo intuito, ma sicuramente merita una spiegazione più ampia. «Il primo e il quinto sono penso i più belli. Il primo è un colpo di testa su un corner battuto dalla sinistra mentre nell'ultimo è bella la costruzione, con un cross di prima dalla destra e io che di testa in girata la metto dentro». In mezzo invece altri tre reti, come se non fossero già abbastanza le altre due: prima un colpo da rapace con un palla rimasta in area piccola dopo un corner, un tap-in dopo un contropiede veloce e infine un colpo dal limite alla fine di uno scatto su un filtrante da dietro. Se abbiamo fatto i conti bene dovrebbero essere cinque, tutto questo in venticinque minuti, non proprio roba che succede tutti i giorni.
Partiamo proprio dall'ultimo raccontato il colpo dal limite: «Sicuramente di testa so segnare, ma il mio forte - essendo destro - è andare con quel piede, soprattutto da fuori, o anche in rovesciata, la provo spesso in allenamento». Fino a ora sono dodici partite con otto volte dove Ludovico è partito dalla panchina, non sempre è andata come con il Tribiano, ma per adesso sono otto gol nelle dodici apparizioni in maglia neroverde Ausonia, che lo fanno essere il secondo miglior marcatore del girone - insieme a Gorgoglione della Pro Sesto e D'Iglio della Franco Scarioni - dietro solo a Santucci dell'Enotria: «Io vorrei giocare un po' di più ma non è colpa del mister, che è molto bravo; stare in panchina è tutta benzina per quando entro. Non mi pongo obiettivi semplici - sono competitivo, devo essere sempre il primo - quindi l'unico obiettivo può essere quello di diventare il capocannoniere del girone».
E anche l'inizio di stagione dell'Ausonia ha influito su queste statistiche: «Siamo un gruppo nuovo, molti ragazzi sono arrivati quest'anno. Io anche non sono qui da tantissimo, prima stavo alla Forza e Coraggio, poi Gavidia ha deciso di portarmi in Ausonia e qui ho fatto la seconda parte di stagione». Ma il punto di svolta Ludovico se lo ricorda bene: «Dopo il pari con la Scarioni abbiamo fatto 4-5 partite un po' così; dopo la sconfitta con il Cimiano la dirigenza ci è stata vicina e abbiamo fatto quel salto. C'è ancora un po' da fare ma siamo sulla strada giusta». E nonostante il bomber neroverde tifi Inter, l'idolo di sempre è transitato da una della su più grandi avversarie: «Fin da quando sono piccolo il mio modello è Cristiano Ronaldo; in camera ho i suoi poster e anche lo sfondo del telefono è suo. Ascolto spesso i suoi discorsi motivazionali e cerco di copiarne gol ed esultanze, è anche grazie a lui se sono così competitivo». Senza scomodare CR7, nel suo piccolo Ludovico sta costruendo il proprio mito e l'essersi avvicinato a Lewandowsi potrebbe essere il primo passo di una stagione indimenticabile.