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Under 14

Fa come Lewandowski e segna cinque gol dalla panchina: il classe 2012 riscrive la storia

Ludovico Pagani si accende da subentrato nella sfida con il Tribiano

PAGANI AUSONIA UNDER 14

UNDER 14 AUSONIA - Ludovico Pagani

Era il 22 settembre 2015. Era Bayern Monaco-Wolfsburg. Era il 51'. Era un certo Robert Lewandowski. Era una partita che vuoi o non vuoi è entrata nella storia. Il bomber polacco entra all'intervallo e in nove minuti riesce a ribaltare il gol di Caligiuri, ma come lo fa è quello che rimarrà per sempre; cinque gol in nove minuti e una dimostrazione di forza fuori da qualsiasi logica. Ora, replicare questa statistica non è proprio qualcosa di facilissimo, ma segnare cinque gol partendo dalla panchina in soli 25 minuti è qualcosa che potrebbe avvicinarsi. Tasto veloce a dieci anni dopo fino a sabato 29 novembre, dodicesima giornata, precisamente in via Bonfadini per Ausonia-Tribiano. No, non sarà la Bundesliga, ma ogni tanto anche l'Under 14 sa regalare momenti da scolpire nella pietra. Lo sa bene Ludovico Pagani che - proprio in questo famoso Ausonia-Tribiano - entra dalla panchina, segna cinque gol in venticinque minuti e si consegna alla storia di questa stagione.

CHI L'AVREBBE MAI DETTO?

«Non avevo mai segnato così tanti gol», parole proprio di Ludovico, ma prima di arrivare al finale, bisogna fare un salto indietro. È l'inizio della ripresa quando - sull'3-0 - Ludovico entra in campo, quello che succederà dopo lo abbiamo intuito, ma sicuramente merita una spiegazione più ampia. «Il primo e il quinto sono penso i più belli. Il primo è un colpo di testa su un corner battuto dalla sinistra mentre nell'ultimo è bella la costruzione, con un cross di prima dalla destra e io che di testa in girata la metto dentro». In mezzo invece altri tre reti, come se non fossero già abbastanza le altre due: prima un colpo da rapace con un palla rimasta in area piccola dopo un corner, un tap-in dopo un contropiede veloce e infine un colpo dal limite alla fine di uno scatto su un filtrante da dietro. Se abbiamo fatto i conti bene dovrebbero essere cinque, tutto questo in venticinque minuti, non proprio roba che succede tutti i giorni.

«SONO COMPETITIVO»

Partiamo proprio dall'ultimo raccontato il colpo dal limite: «Sicuramente di testa so segnare, ma il mio forte - essendo destro - è andare con quel piede, soprattutto da fuori, o anche in rovesciata, la provo spesso in allenamento». Fino a ora sono dodici partite con otto volte dove Ludovico è partito dalla panchina, non sempre è andata come con il Tribiano, ma per adesso sono otto gol nelle dodici apparizioni in maglia neroverde Ausonia, che lo fanno essere il secondo miglior marcatore del girone - insieme a Gorgoglione della Pro Sesto e D'Iglio della Franco Scarioni - dietro solo a Santucci dell'Enotria«Io vorrei giocare un po' di più ma non è colpa del mister, che è molto bravo; stare in panchina è tutta benzina per quando entro. Non mi pongo obiettivi semplici - sono competitivo, devo essere sempre il primo - quindi l'unico obiettivo può essere quello di diventare il capocannoniere del girone».

E anche l'inizio di stagione dell'Ausonia ha influito su queste statistiche: «Siamo un gruppo nuovo, molti ragazzi sono arrivati quest'anno. Io anche non sono qui da tantissimo, prima stavo alla Forza e Coraggio, poi Gavidia ha deciso di portarmi in Ausonia e qui ho fatto la seconda parte di stagione». Ma il punto di svolta Ludovico se lo ricorda bene: «Dopo il pari con la Scarioni abbiamo fatto 4-5 partite un po' così; dopo la sconfitta con il Cimiano la dirigenza ci è stata vicina e abbiamo fatto quel salto. C'è ancora un po' da fare ma siamo sulla strada giusta». E nonostante il bomber neroverde tifi Inter, l'idolo di sempre è transitato da una della su più grandi avversarie: «Fin da quando sono piccolo il mio modello è Cristiano Ronaldo; in camera ho i suoi poster e anche lo sfondo del telefono è suo. Ascolto spesso i suoi discorsi motivazionali e cerco di copiarne gol ed esultanze, è anche grazie a lui se sono così competitivo». Senza scomodare CR7, nel suo piccolo Ludovico sta costruendo il proprio mito e l'essersi avvicinato a Lewandowsi potrebbe essere il primo passo di una stagione indimenticabile.

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