Vince tutto con i gialloblù, esordisce con gol con i neroverdi: il classe 2011 brilla ancora

Quanto può essere importante un carattere forte per un ragazzo di quattordici anni? Tanto, veramente tanto, soprattutto se ti chiami Mattia Rota e vuoi dimostrare al mondo, ma in primis a te stesso, che tu puoi fare tutto ciò che ti metti in testa. La determinazione, la passione e la voglia di fare che il classe 2011 ha verso questo sport è invidiabile, soprattutto se si pensa al fatto che, nella prima stagione di calcio ad 11 - stagione 2024/2025 -, ha vinto sia coppa che campionato provinciale con il suo Tribiano. Molti potrebbero pensare che la sua sia arroganza, a quattordici anni sarebbe normale, ma spesso si vede arroganza dove c'è solo determinazione e voglia di lavorare per farsi trovare pronti, che sia per l'inizio di un campionato calcistico o per la vita.

ESORDIO CON GOL

L'amore per il calcio nasce a otto anni, avendo un fratello maggiore che ha sempre giocato è nata quella classica competizione tra fratelli che, spesso e volentieri, porta sempre a migliorarsi. Inizia la sua carriera al Pantigliate, passando per le trafile della scuola calcio per poi approdare a Tribiano e vincere tutto ciò che c'è sul piatto con i gialloblù. La sua stagione, però, non finisce come avrebbe voluto: a marzo si microfrattura la caviglia ed è costretto a restare ai box per alcuni mesi, non perdendo mai però la passione, l'amore e la determinazione per questo sport. 

Dopo la bellissima passata nel campionato lodigiano, decide di cambiare aria, non per malesseri societari, ma vuole provare a mettersi in mostra in un'altra realtà quindi decide di fare i provini per entrare nella società Ausonia. Avendo fatto i provini a giugno, non aveva ancora recuperato al 100% dall'infortunio, ma prende la decisione di provarci ugualmente impegnandosi il doppio per poter essere allo stesso livello fisico degli altri ragazzi. Il suo impegno viene premiato ed il classe 2011 viene selezionato per andare in ritiro con i neroverdi con la categoria élite. Qualcosa però non funziona: forse poco feeling, forse un carattere troppo forte, non riesce a vivere i momenti magici che ha vissuto in passato e questo lo demoralizza. Poi però arriva la proposta: la società lo sa che un ragazzo, a quattordici anni, deve giocare, non può restare fermo troppo tempo sia per una questione fisica ma soprattutto per una questione mentale ed è così che gli viene proposto di andare a giocare per l'Ausonia Academy, una costola della società che gioca i regionali. Inizialmente demoralizzato e quasi guardandosi in giro per avere una svolta, la prende meglio di come ci si possa aspettare da un ragazzo della sua età: accetta l'Academy, maturando il pensiero che è lui a dover dimostrare che può meritare l'élite. La voglia di giocare e di fare bene gli fa anche cambiare ruolo: calcisticamente parlando Rota nasce mediano o regista, ma gli viene proposto di giocare come braccetto destro o, in alternativa, come ala e lui accetta di buon grado. 

La maturità di questa decisione lo premia subito: tesserato un paio di giorni prima della dodicesima giornata di campionato -nonostante si allenasse con l'Academy già da ottobre- esordisce nella competizione ad inizio secondo tempo e, dopo una ventina di minuti, segna il suo primo gol in maglia neroverde. Non possiamo sapere se sarà il primo di tanti, visto che per le sue caratteristiche non può essere considerato un bomber, ma possiamo sicuramente affermare che è uno degli esordi migliori. Nella tredicesima giornata l'Ausonia verrà ospitata dal Rozzano, prima della classe, si ripeterà? La determinazione dice di si, ma la certezza non possiamo mai averla. L'unica cosa di cui siamo sicuri è che, comunque vada, Mattia Rota vince, sempre.