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Under 13

«Sei un frocio», abusi sessuali a un celebre torneo giovanile e maxi squalifica

I fatti risalgono al 2024, ma la decisione è arrivata solo adesso e ha coinvolto più di un tesserato

Certi riflessi mentali non sono semplici scivoloni, ma zavorre culturali che continuiamo a trascinarci dietro come se fossero inevitabili. Quando un ragazzo arriva a demolire un compagno con insulti che colpiscono l’identità, non sta “scherzando”, non sta “esagerando un po’”: sta riproducendo un sistema storto, violento, che giudica le persone senza averne diritto alcuno. Una società che tollera questo modo di pensare è una società che si abitua al veleno e poi si stupisce quando qualcuno rimane avvelenato.

Nel caso che stiamo raccontando la squalifica non è solo una punizione sportiva: è un segnale culturale, un limite tracciato a tutela della dignità. Perché crescere significa imparare che le parole pesano, che il rispetto non è opzionale e che l’identità altrui non è un’arma da brandire, ma uno spazio da proteggere.

Succede nel Lazio, dove la Corte federale d’appello ha confermato la squalifica di un anno e quattro mesi per un giovane tesserato (classe 2012), deferito dalla Procura federale al Tribunale federale territoriale del Lazio per una serie di comportamenti contestati durante la stagione 2024-2025, fino al mese di novembre 2024. Secondo gli atti ufficiali, il ragazzo avrebbe tenuto, nel corso delle gare, degli allenamenti e di alcune attività di squadra, comportamenti ripetuti ritenuti contrari all’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva e alle norme FIGC relative alla prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni.

I COMPORTAMENTI CONTESTATI

La Procura federale ha ricostruito diversi episodi. In particolare, al giovane sono state attribuite ripetute aggressioni verbali e fisiche ai danni di alcuni compagni di squadra.

Tra gli episodi citati figurano:

  • Schiaffi ripetuti al calciatore durante allenamenti e partite.

  • Insulti come: “sei una pippa”, “non sai fare niente”.

  • Ulteriori episodi di prevaricazione rivolti ai giocatori, tra cui uno schiaffo nello spogliatoio al primo e una presa al collo al secondo.

Nel comunicato viene inoltre riportato che, durante una cena di squadra dell’Under 13 nel corso di un torneo di calcio giovanile nell'autunno del 2024, il giovane, insieme a un compagno, avrebbe rivolto nuovamente al compagno alcune frasi offensive a contenuto discriminatorio: “A te piacciono i maschi”, “sei un frocio”, “sei un handicappato”.

L'EPISODIO DI NATURA SESSUALE

La parte più grave del deferimento riguarda un fatto avvenuto, secondo gli atti, il 2 novembre 2024 durante lo stesso torneo. Il minore sanzionato, insieme ad altri tre compagni, avrebbe preso parte a un episodio descritto come una forma di prevaricazione di natura sessuale ai danni del calciatore. Il comunicato riporta che il ragazzo, alternandosi con un altro compagno, avrebbe strofinato le proprie parti intime sul volto della vittima, mentre altri due giovani presenti – pur non partecipando materialmente – avrebbero assistito senza intervenire, mantenendo un atteggiamento di scherno e, di fatto, agevolando la situazione. Secondo la Procura, tale condotta avrebbe creato nella vittima “una condizione di diffuso disagio”.

LA SANZIONE

Successivamente alla decisione della Corte federale d’appello, in data 24 novembre 2025 i genitori affidatari del minore sanzionato hanno presentato un’istanza per chiedere l’accesso al beneficio previsto dall’articolo 137, comma 2-bis, del Codice di giustizia sportiva. La norma consente, in presenza dei requisiti previsti, di commutare una parte della squalifica in attività a carattere rieducativo. La richiesta è ora oggetto di valutazione nelle sedi competenti.

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