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Under 15

Minacce, insulti e arrivano i carabinieri: caos in una partita di giovanili

Succede al termine di un match di 14enni a Milano: un allenatore chiede l'intervento delle forze dell'ordine

Caos in una partita delle Giovanili! Minacce, insulti e arrivano i carabinieri

Minacce, insulti e l'arrivo delle forze dell'ordine al termine della partita. Ancora caos in una partita di calcio giovanile in Lombardia: succede al termine della partita di Under 15, valida per la 13ª giornata di campionato, tra Leone XIII e Buccinasco, due formazioni milanesi che occupano la parte centrale della classifica nel Girone H. A fine gara, per la cronaca finita 2-0 per i padroni di casa, il tecnico del Leone XIII, Francesco Rossiello, chiede l'intervento dei carabinieri per essere scortato fuori dallo stesso dopo essere stato secondo la sua ricostruzione minacciato e dopo aver esposto agli agenti intervenuti la sua versione dei fatti.

LE PAROLE DI ROSSIELLO

Dopo la partita il tecnico Francesco Rossiello descrive così l'accaduto: «Ho subìto diversi insulti dall'allenatore avversario, che poi mi ha anche minacciato all'uscita dal campo: questo è quello che è successo. Un loro ragazzo ha dato un pugno a un mio dirigente, un minorenne che colpisce una persona adulta: abbiamo sentito un "vi ammazzo tutti" e cose del genere, un loro ragazzo è stato ripreso dal loro guardalinee che forse era l'unico che era in linea con noi. Se un mio giocatore minacciasse la panchina avversaria con me non giocherebbe più, poi ognuno fa quello che vuole con i suoi ragazzi. Quando siamo usciti dal campo il padre del ragazzo che ha tirato un pungo al mio dirigente diceva che quando sarei uscito mi avrebbero sputato addosso, fortunatamente non è successo ma solo perché io non sono uscito. Abbiamo fatto la denuncia ai carabinieri».

LA VERSIONE DEGLI OSPITI

Sul versante opposto il tecnico Alessandro De Luise fornisce la sua versione: «Il mister del Leone è un grandissimo maleducato, mi ha rivolto delle frasi irrispettose che non sto neanche a dire. Io gli ho detto che ne avremmo parlato a fine partita, si vede che aveva paura che succedesse qualcosa e ha chiamato i carabinieri ma non so neanche per quale motivo. Quando sono arrivati i carabinieri ho spiegato loro che avevamo avuto dei diverbi tra le panchine ma senza che succedesse nulla di particolare. Sono arrivate due pattuglie dei carabinieri perché loro avevano detto che c'era una rissa tra cinquanta persone, ma questa rissa l'hanno vista solo loro, non c'è stato nulla di nulla. Tutto è partito da un pallone, perché io ho chiesto un pallone da tenere in panchina: perdevamo 1-0 ed erano spariti tutti i palloni. È nato quindi un diverbio e sono stato insultato e quindi ci siamo beccati parecchio nell'ultimo quarto d'ora della partita: poi lui probabilmente si sentiva in pericolo e ha chiamato i carabinieri. Sentirsi dire certe cose non è una cosa bella, poi ovviamente uno perde le staffe: gliene ho dette di tutti i colori anch'io perché non sono un santo, però sono stato provocato pesantemente».

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