Rappresentative
11 Dicembre 2025
RAPPRESENTATIVA UNDER 17 • William Arnoldi, autore del pari
«Ritmi veri». Come descrive Bellini - a caldissimo - i primi novanta minuti dei suoi ventidue classe 2009 scelti per la sfida con la Pro Patria. Una partita indubbiamente di spessore terribilmente superiore rispetto alle amichevole interne dei precedenti raduni, dove la Rapp ha faticato non poco a contrastare il maggior rodaggio di una squadra di club professionistica, in lotta per le posizioni di vertice all'interno del proprio campionato. Poi, quel vuoto d'orgoglio tipico di una Lombardia che non ne ha mai voluto sapere di «andarsene docile in quella buona notte». William Arnoldi trova il graffio che evita un finale eccessivamente ingrato alla Rapp Under 17.
Nel primo tempo Bellini si affida al 4-2-3-1 già visto nei raduni, un assetto pensato per non offrire punti di riferimento agli avversari. La squadra parte comunque con un buon piglio: dopo dieci minuti Suarez recupera un pallone importante, guadagnando un corner che dà slancio alla manovra, anche se non porta al gol. L’indicazione più ricorrente di Bellini è proprio quella di non farsi ingabbiare: all’11’ il suo staff chiede a Cacici di stringere maggiormente dentro l'area, mentre il tecnico continua a richiamare e motivare il proprio reparto offensivo ripetendo: «Non diamo punti di riferimento».
Cacici si mette subito in evidenza anche in fase difensiva, rientrando spesso per dare una mano a Buccheri sul lato sinistro. E proprio da lì nasce la giocata più brillante della Rapp nel primo tempo: sombrero di Cacici, verticalizzazione immediata per Suarez, che si libera con un tunnel e apre su Liuni. Il play della Masseroni vede la corsa di Clivio, che a sua volta premia il movimento spalle alla porta di Invernizzi al limite dell'area. La punta del Crema allarga e Cacici arriva a chiudere l’azione dentro l’area, senza però trovar fortuna al momento di mettere in mezzo. Un’azione sviluppata da sinistra verso destra coinvolgendo metà squadra.
Avellino non manca di far sentire la sua voce per dare fiducia al reparto, poi, però, il solito lancio lungo dalle retrovie, non letto correttamente, apre la porta all’episodio che sblocca la partita. Sul versante sinistro la Rapp fatica. Nardi attacca la profondità, controlla e incrocia di destro. 1-0 per la Pro Patria (32'). Una dinamica che nella ripresa si ripeterà ancora, fino a costringere Cacici ad abbassarsi addirittura sulla linea dei difensori pur di arginare la situazione. È un'immagine che dura poco, un frame di una linea a cinque, ma è un buon riflesso del primo tempo di fatica per questa Rapp.
La ripresa si apre con Arnoldi che parte fortissimo, trovandosi più volte libero sul lato destro, dove riesce a creare superiorità e a tenere in costante allerta la retroguardia rivale. La chance più nitida per la Rapp nasce da una splendida iniziativa di Nicora in mezzo al campo: controllo orientato, movimento fintato incontro al pallone e immediato contro-movimento verso la porta, in perfetto stile Busquets. Il filtrante che ne segue è un invito a nozze per Santana, che però non riesce a sollevare il pallone abbastanza per anticipare l’uscita del portiere (9’). Pochi minuti dopo, Imparato recupera un pallone prezioso al limite dell’area e serve Baldassarre, il cui destro incrociato però non trova la porta, sprecando un’occasione importante (15’). Nel frattempo Lohja prova a mettere ordine dietro, ma il lavoro per Gabbiazzi non manca: la Pro insiste e continua a cercare il raddoppio con grande intensità.
È proprio nel momento più contratto della gara che la Rapp cambia pelle e mostra la sua reazione più feroce. Da una palla recuperata con aggressività nasce l’azione che ribalta l’inerzia: Arnoldi sfrutta un'azione a favore, salta il portiere con freddezza e deposita in rete con un tocco morbido. 1-1 e palla al centro (32’). Un gol che fa esplodere la squadra, risvegliando la rabbia agonistica di un centrocampo lombardo che da quel momento in poi morde su ogni pallone, pressa alto, lotta su tutte le seconde e trasmette la sensazione di voler ribaltare una partita che fino a quel punto sembrava sfuggire di mano. La Rapp chiude quindi con un 1-1 il suo primo test e sì, Bellini ha ragione: si è trattata di una partita con ritmi veri.
PRO PATRIA-RAPPRESENTATIVA UNDER 17 1-1
RETI: 32' Nardi (P), 32' st Arnoldi (R).
PRO PATRIA (4-4-2): Pampuri, Limatola F., Razzari, Marsico, Basilico, Nardi, Dodaj, Baratelli, Angelè, Limatola A., Casazza. Ferrari, Gennarino, Kiku, Marotta, Cavallo, Bini, Bottoglia, Ferri, Mazzola, Meda. All. Dell'Acqua.
RAPPRESENTATIVA UNDER 17 (4-2-3-1): Avellino, Previtali, Buccheri, Liuni, Naggi, Manenti, Clivio, Calabria, Invernizzi L., Suarez, Cacici, Gabbiazzi, Lohja, Sportoletti, Baldassare, Invernizzi M., Imparato, Nicora, Santana, Ranieri, Arnoldi. All. Bellini
Bellini commenta così la prima amichevole della sua Rapp: «Quarantacinque minuti diversi - quelli fra primo tempo e ripresa -, come sempre accade in queste situazioni. È anche vero che questo era un test effettivo, non era il raduno, quindi tra virgolette una partita di allenamento, di visione. Qui invece abbiamo fatto una partita vera, con ritmi veri, soprattutto nel primo tempo. Secondo me ci è servito molto come staff, ma è servito tanto ai ragazzi, anche per prendere confidenza con quello che vuol dire giocare in un contesto dove l’asticella è sempre più alta. Io gliel'ho detto anche prima di cominciare: siete i migliori tra i migliori, o presumiamo che voi siate i migliori tra i migliori. Serve disponibilità e serve la capacità di stare dentro a certe situazioni, anche perché adesso vi misurate con un livello che dovrebbe essere certamente più alto del vostro. Abbiamo avuto delle indicazioni importanti, con qualche sorpresa come sempre. Lavoriamo, adesso abbiamo sette giorni davanti, perché poi c’è l’impegno col Como, dove dobbiamo ancora mettere a punto qualcosa. Quindi ci mettiamo nella condizione ancora di osservare, vedere e trovare il meglio che c'è».
Proprio attraverso l'impegno con il Como, spiega il punto di forza questa rotazione nei convocati: «Allora, il fatto che ci siano più o meno, la statistica, a occhio e croce, non me la ricordo, però che ci sia una buona parte di nomi nuovi, dà l’idea del fatto di far capire a questi ragazzi che sono comunque tutti nel giro, e che ,poi, a stringere a 20 si farà fatica. Stringere a 20 è sempre complicato, perché chiaramente non puoi avere il doppione in ogni ruolo, anche perché devi avere due portieri, quindi i giocatori di movimento inevitabilmente sono 18. Devi valutare anche le opportunità, le possibilità. C’è qualche nome che chiaramente si ripete, perché siamo già abbastanza convinti. L’idea di rilasciarla così presto purtroppo è imposta dalle questioni di comunicazione, di Federazione, e del comunicato. Ci sono dei tempi tecnici da rispettare, quindi abbiamo fatto tutta una serie di valutazioni, non potendo utilizzare anche questo test come osservazione. Ma ripeto, non è un problema, perché per noi ogni situazione è un’opportunità».
E ancora: «Oggi ci sarebbe dovuto essere anche Bifardi, che purtroppo non è potuto scendere in campo perché ha avuto un problemino fisico in settimana. Sidibe ci ha avvisati per tempo e siamo riusciti a recuperare in extremis Imparato dall’Accademia Inter. Per cui queste non sono problematiche, sono opportunità che noi dobbiamo sfruttare, che i ragazzi debbono sfruttare. Quello che stiamo cercando, secondo me, è ancora l’amalgama giusta, nel senso che noi abbiamo una ventina, forse venticinque nomi, più o meno tutti sullo stesso livello, e dobbiamo capire come assortirli al meglio. Anche sui portieri diamo la possibilità a tutti, perché un conto è vedere i ragazzi in una situazione di raduno, un conto è vederli in una partita vera e propria. Quindi anche qui i portieri li facciamo girare proprio per dare loro opportunità e possibilità, valutando il meglio che c’è da pescare dai gironi».