IDENTIKIT E PERCORSO
Al momento è andato a segno nei pareggi con Concorezzese, Casati Arcore e Virtus Adda, nella sconfitta con la Zognese e nelle vittorie con Biassono, Fiorente Colognola, Tritium e soprattutto Folgore Caratese, si parla quindi di gol importanti e pesanti. L'attaccante nelle ultime stagioni è stato protagonista di una trasformazione tanto tattica quanto caratteriale. Nato centrocampista, Brambilla è stato progressivamente adattato da Massimiliano Riva prima a mezza punta e poi, in questa stagione è diventato una vera prima punta. Una scelta figlia anche della mancanza di centravanti pesanti, ma che ha valorizzato al massimo le sue qualità: forza fisica nel proteggere palla, capacità di girarsi rapidamente e calciare, destro abile anche con il mancino.
La sua avventura al San Giorgio Molteno è iniziata nel gennaio del 2024, dopo un semestre complicato al Manara, dove non è mai riuscito a ritagliarsi spazio: «Gioco da quando ho sei anni, qualche anno fa sono arrivato al Manara ma non giocavo, solo una volta mi ha fatto entrare per dieci minuti e poi non ho più visto il campo. Mi ha un po’ demoralizzato, ma al San Giorgio ho trovato il mio ambiente e mi trovo benissimo con allenatore e compagni.». A Molteno Brambilla non ha trovato soltanto continuità, ma anche una crescita evidente, soprattutto dal punto di vista mentale: «Sono cresciuto molto in questi anni, prima non avevo quella cattiveria che oggi mi aiuta a segnare, come sul secondo gol dell’ultima partita». Un’evoluzione che si riflette anche negli obiettivi personali, fissati senza esitazioni: «A luglio mi sono prefissato di arrivare a 20 gol, per ora sono sulla buona strada».
Curioso anche il percorso di crescita: fino alla scorsa stagione Brambilla alternava il calcio al calcetto, scelta che si è rivelata formativa. Il futsal ne ha affinato rapidità, gioco nello stretto e capacità di trovare la conclusione in spazi ridotti. Non a caso, se l’anno scorso aveva già raggiunto la doppia cifra, lo aveva fatto più da assistman che da bomber, con caratteristiche diverse. La carriera nel Futsal è durata 5 anni, con la maglia del Saints Milano con cui ha ottenuto più di una gioia: la convocazione con la Rappresentativa nel Torneo delle Regioni, il titolo di capocannoniere Under 15 e nell’ultima stagione ha vinto il campionato, raggiungendo poi i playoff, in cui in finale ha segnato il gol dell’1-0 all’ultimo minuto, decisivo per conquistare l’accesso alla fase nazionale per giocarsi lo Scudetto. In questi anni ha ottenuto tanta esperienza che ora usa nel campo grande: «Il calcio a cinque mi ha aiutato tantissimo, soprattutto nei tempi di gioco e nelle scelte: nel campo a cinque c'è poco tempo per pensare e bisogna muoversi rapidamente, nel campo a undici quindi mi sembra di avere un'infinità di tempo». Quest'anno ha deciso di lasciare il calcio a cinque per dedicarsi interamente al San Giorgio: i cali fisici e la difficoltà nel gestire il doppio impegno hanno portato a una scelta netta, tutta sul calcio a undici. «Nel mio futuro vedo solo il calcio. Mi piacerebbe riuscire a vivere di questo mondo: se non da sportivo, vorrei comunque restarci dentro, magari puntando sulla fisioterapia o sul nutrizionismo sportivo».
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