Under 14
17 Dicembre 2025
UNDER 14 AUSONIA - Alessio Di Ianni
Senti il rumore dei tacchetti che battono sul cemento prima di calpestare l'erba di via Bonfadini. Ripensa a quel nero e a quel verde che sono stati la tua pelle, la tua armatura. Le letture preventive, gli anticipi che sembrano passi di danza, la grinta di chi non vuole far passare nemmeno uno spillo. Ora apri gli occhi: quel nero è rimasto, ma il verde ha lasciato spazio al blu. Davanti a te non c’è più lo skyline di Milano, ma l’orizzonte di Zingonia. Benvenuto nel mondo dei grandi, Alessio. Benvenuto all’Atalanta. Non è un passaggio banale, non può esserlo. Lasciare l'Ausonia dopo una crescita verticale, immediata, quasi prepotente, significa salutare una famiglia dove eri uno dei pilastri, la certezza difensiva, quello che il tecnico De Laurentis definisce senza giri di parole un ragazzo d’oro.
Il destino, a volte, scrive spartiti che aspettano solo di essere eseguiti. L’Ausonia è affiliata con l'Atalanta e Alessio Di Ianni in quell’orbita ci gravitava già da un po'. La Dea lo avevano messo nel mirino, studiando ogni suo movimento, ogni sua chiusura. Poi, il momento della verità: un'amichevole, poche settimane fa. Quello che per molti è un test di metà settimana, per Alessio è diventato il Live Aid della carriera. È lì che i dubbi sono evaporati e i passaggi di consegne certezze. Lì si sono convinti definitivamente, racconta De Laurentis, descrivendolo come un centrale capace di grandi letture, uno che capisce dove andrà il pallone prima ancora che l’attaccante pensi di riceverlo.
Se all'Ausonia Alessio era il "gigante" della difesa, quello che infondeva sicurezza ai compagni con una sola occhiata, all'Atalanta entra in un nuovo mondo. Ma Alessio non arriva a mani vuote. Porta con sé quella grinta che lo ha reso quello che è oggi, nonostante la brevissima carriera. In un calcio che viaggia alla velocità della luce lui è il produttore che mette ordine, il beatmaker che decide il ritmo della difesa. Non ha paura del confronto, non teme di non essere più l'unico faro: la sua è la mentalità di chi sa che per diventare un'icona bisogna saper lottare in mezzo ad altri campioni.
Il salto dall’Under 14 Regionale a quella Nazionale è come cambiare traccia sul giradischi: si passa dal calore del vinile alla precisione del digitale. Alessio è pronto a prendersi la scena, conscio che il percorso sarà lungo e pieno di sfide; il wonderkid della difesa dell'Ausonia ha smesso di sognare a occhi aperti. Ora quegli occhi sono spalancati sul futuro. Dietro di sé lascia i ricordi bellissimi di una maglia che lo ha svezzato e lanciato; davanti a sé ha la maglia nerazzurra e un mondo intero da anticipare. Perché se è vero che la classe è un dono, la grinta è una scelta. E Alessio ha scelto di essere grande.