Under 17
19 Dicembre 2025
UNDER 17 NUOVA SONDRIO • Alex Luzzi
Il gol come linguaggio alternativo, per sorvolare le distanze e assestarsi lì. In cima. Tra i grandi, anche se più piccolo della concorrenza. Ebbene sì: il Girone C del campionato Under 17 ha un nuovo fenomeno. E non è della classe 2009, bensì di quella successiva. Generalità: nome Alex, cognome Luzzi. Professione? Centrocampista offensivo, mezzala di gamma ad essere precisi. Numeri? Importanti, di incontrovertibile incisività e qualità: ha già segnato 10 reti, e non siamo ancora arrivati a Natale. Note di margine: li ha fatti in 12 gare, uno ogni 78 minuti. Sondrio ha la sua stella, non vi sono dubbi. E parla una lingua sola: avete già capito, no?
Se non vi basta, sappiate che - a questo consistente bottino - ha sommariamente affiancato tre ulteriori marcatori. Sì, in Coppa Lombardia. Sì, in sole tre presenze. Poco male, anche se la squadra ha abbandonato presto la competizione. Niente di debilitante, al contempo, perché il gruppo è compatto, l'idea intriga e i risultati sono consequenzialmente ambiziosi. In campionato, infatti, i ragazzi di Luca Della Mina occupano la vetta della classifica con 33 punti, 44 gol fatti (miglior attacco del torneo) e soli 17 subìti (seconda difesa). Insomma, tutto secondo i piani: il salto dai provinciali non ha affatto gravato sulla validità della strada intrapresa. Anzi, il plus è netto. E tra i suoi volti di spicco, c'è proprio il protagonista della nostra storia. Esattamente Luzzi. Alex Luzzi.
Lui che è cresciuto con il bianconero indosso e un sogno sotto il cuscino. L'Olginatese prima, la fame di conquista poi. L'una prescinde dall'altra, e viceversa. Risultato, apprezzabile: in Under 14 centra 6 volte il bersaglio, nell'Elite vi resta con un sigillo in più. Poi, l'addio e l'inizio di una nuova storia: Sondrio, chiama, Alex risponde presente all'appello. Puntuale come i grandi bomber, per non perdere mai il vizio. La nove (e mezzo) gli dona, ne accresce il dono: complicità rara, pura, vincente. Risultato, questa volta, davvero eccellente: i numeri, ormai, li sanno tutti. Eppure non dicono niente, in relazione a quello che apporta alla causa oltre l'area di rigore.
Decisamente autorevole, in tal senso, la fonte che ne conferma la completezza. L'allenatore dei valtellinesi, Della Mina, ha idee chiare nei riguardi del talentino classe 2010: «Non ha una grandissima statura, ma è molto dinamico e ha un'ottima corsa. Gioca da dieci, ha molta libertà e lì davanti si diverte con i suoi colpi. Inoltre, partecipa al gioco della squadra e crea da sé azioni di fattura. Non ha iniziato benissimo, ma sta migliorando allenamento dopo allenamento. Lavora duro ed è appassionato, è un ragazzo valido». Luzzi, dalla sua, ha questa fame che sgorga in ogni dove, sulla falsariga dei numeri uno: brama Messi, prende nota da CR7. Due nomi di un certo spessore. E ciò che ha sin qui guadagnato è semplicemente frutto di una consapevolezza viavai crescente, verso il proprio potenziale e verso la volontà di sgrezzarlo ulteriormente. Apprendendo dai migliori, per diventare il migliore. Step by step, ovviamente: «Premetto che ho ancora molto da imparare, ma mi sento forte tecnicamente, copro molte zone di campo e vedo il gioco, inserendomi anche senza palla. Al compagno, invece, penso di trasmettere voglia e determinazione».
Tre aggettivi? Facile: «Felice, energico e passionale». Ma in campo, vige un solo imperativo: «Serio e affamato di vittoria». Niente di più, niente di meno. Anche perché l'ambiente Sondrio coccola i suoi prodotti, risaltandone i tratti salienti attraverso etica, tatto, spirito. Parola all'ex ColicoDerviese: «Ho trovato una società seria e organizzata, oltreché ambiziosa. Sono stato accolto molto bene e questo inizio di campionato è conseguenza dell'impegno che mettiamo ogni giorno». Obiettivo, lampante: «Raggiunta la doppia cifra, adesso non voglio fermarmi. Spero di farne altri. E se continuiamo di questo passo, non vedo perché non puntare alla promozione». Ritmi sempre alti, a parole e con i fatti, che al giorno d'oggi gli danno completa ragione. Del resto, parliamo di un giocatore che ha strappato i complimenti di un certo Beppe Bergomi: «Ai tempi dell'Olginatese, dopo un gol e un'ottima prestazione fornita con la Franco Scarioni, ne ricevetti le lodi». Non potrà mica essere un caso.