Under 17
27 Dicembre 2025
UNDER 17 SANGIULIANO CITY • Sean Wahor
Ci sono esordi che sembrano scritti prima ancora di accadere. Quello di Sean Wahor con l'Under 17 del Sangiuliano City appartiene a questa categoria. Classe 2010, centravanti in pianta stabile nell'Under 16 Élite, Wahor ha vissuto domenica 21 dicembre una prima volta che difficilmente dimenticherà: ingresso al 20' del secondo tempo e gol dopo appena tre minuti. Centottanta secondi per presentarsi ai 2009, per trasformare una convocazione inattesa in una storia da raccontare. Sì, proprio lui che è abituato a freddare quando si tratta di prima volta. In quel di Pero se lo ricordano bene.
«Era la mia prima convocazione con i 2009», racconta Sean con naturalezza. «Mister Bruschi mi ha detto che dovevo andare perché mancava un loro centravanti e di conseguenza serviva un attaccante in più. Me l'ha detto venerdì sera, senza troppe parole». Una chiamata semplice, quasi ordinaria, che però apre uno scenario nuovo e certifica la coesione fra i due gruppi all'interno dell'ambiente gialloverde. Wahor entra in campo come seconda punta in un sistema a due attaccanti e sfrutta subito l'occasione: «Abbiamo fatto una buona azione, me l'hanno crossata in mezzo. È stato un gol un po' di rapina, di prima. Me l'ha messa Loza da destra e io l'ho impattante da centravanti vero. Mi sono fatto trovare pronto diciamo».
Nessun video a immortalare il momento, ma il ricordo resta vivido e pulsate. Cernusco-Sangiuliano City finisce 2-4 e la perla finale nel poker gialloverde la piazza proprio Sean. «Sono entrato al 20' del secondo tempo e ho segnato al 23'. È stato tutto molto veloce». Un déjà-vu, in realtà: «È successa una cosa simile anche con i 2010, avevo segnato all'esordio pure lì. Con il Club Milano, in rimonta. Una delle partite più belle del nostro girone d'andata». Segnare subito, per Wahor, non è un caso ma una sentenza: la capacità di farsi trovare al posto giusto e nel momento giusto, di leggere l'azione e occupare l'area con istinto. Alla lunga quei tre punti
Il percorso di crescita passa anche dalle partite simbolo. «La mia partita più significativa? Sicuramente con l'Assago», spiega. «Ho fatto due gol, ma soprattutto un assist incredibile: un tacco al volo. È stata una gara completa». Un'altra gara gli resta impressa per il contesto: «Con il Seguro. Era una squadra al nostro livello, loro erano terzi in classifica. Secondo me è stata la partita più bella di tutto il campionato, per importanza dell'avversario e per come poi è finita». Prima di arrivare al Sangiuliano City, Wahor aveva vissuto altre esperienze: «Giocavo alla Milanese in Under 14, avevo fatto una bellissima andata (17 presenze e 28 gol). Mi avevano chiamato Ausonia e Scarioni, ma ho scelto la prima e abbiamo fatto i playoff». Poi la decisione di cambiare: «Vedevo che con le mie caratteristiche — gamba, atletismo e dinamismo — non riuscivo ad adattarmi al campo stretto dell'Ausonia. Anche loro mi dicevano che forse fra due anni ce l'avrei fatta».

«Abito a San Donato, quindi mi sono spostato anche per quello. Sono più vicino e mi trovo benissimo». L'ambiente fa la differenza: «I compagni sono simpaticissimi, il mister è molto preparato e abbiamo creato uno spogliatoio vero». L'inizio di Sean è stato forte, quattro gol nelle prime sei partite, poi una frenata: «Mi sono fermato, ma spero che nel girone di ritorno, anche grazie a questa rete con i 2009, ricomincerò a segnare». Intanto il legame dei classe 2010 con l'Under 17 cresce: allenamenti condivisi, partite insieme, uno sguardo costante dello staff. E quando l'occasione arriva, ogni membro della rosa Under 16 dimostra di sapere esattamente cosa farne.