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Under 17

Gli bastano 180 secondi! Entra dalla panchina da sotto età e segna all'esordio con i più grandi

Sean Wahor torna al gol dopo due mesi e per farlo sceglie una top occasione: la prima con i 2009 del Sangiu

Sean Wahor, Sangiuliano City

UNDER 17 SANGIULIANO CITY • Sean Wahor

Ci sono esordi che sembrano scritti prima ancora di accadere. Quello di Sean Wahor con l'Under 17 del Sangiuliano City appartiene a questa categoria. Classe 2010, centravanti in pianta stabile nell'Under 16 Élite, Wahor ha vissuto domenica 21 dicembre una prima volta che difficilmente dimenticherà: ingresso al 20' del secondo tempo e gol dopo appena tre minuti. Centottanta secondi per presentarsi ai 2009, per trasformare una convocazione inattesa in una storia da raccontare. Sì, proprio lui che è abituato a freddare quando si tratta di prima volta. In quel di Pero se lo ricordano bene.

BUONA LA PRIMA

«Era la mia prima convocazione con i 2009», racconta Sean con naturalezza. «Mister Bruschi mi ha detto che dovevo andare perché mancava un loro centravanti e di conseguenza serviva un attaccante in più. Me l'ha detto venerdì sera, senza troppe parole». Una chiamata semplice, quasi ordinaria, che però apre uno scenario nuovo e certifica la coesione fra i due gruppi all'interno dell'ambiente gialloverde. Wahor entra in campo come seconda punta in un sistema a due attaccanti e sfrutta subito l'occasione: «Abbiamo fatto una buona azione, me l'hanno crossata in mezzo. È stato un gol un po' di rapina, di prima. Me l'ha messa Loza da destra e io l'ho impattante da centravanti vero. Mi sono fatto trovare pronto diciamo».

Nessun video a immortalare il momento, ma il ricordo resta vivido e pulsate. Cernusco-Sangiuliano City finisce 2-4 e la perla finale nel poker gialloverde la piazza proprio Sean. «Sono entrato al 20' del secondo tempo e ho segnato al 23'. È stato tutto molto veloce». Un déjà-vu, in realtà: «È successa una cosa simile anche con i 2010, avevo segnato all'esordio pure lì. Con il Club Milano, in rimonta. Una delle partite più belle del nostro girone d'andata». Segnare subito, per Wahor, non è un caso ma una sentenza: la capacità di farsi trovare al posto giusto e nel momento giusto, di leggere l'azione e occupare l'area con istinto. Alla lunga quei tre punti 

PRONTO A TORNARE

Il percorso di crescita passa anche dalle partite simbolo. «La mia partita più significativa? Sicuramente con l'Assago», spiega. «Ho fatto due gol, ma soprattutto un assist incredibile: un tacco al volo. È stata una gara completa». Un'altra gara gli resta impressa per il contesto: «Con il Seguro. Era una squadra al nostro livello, loro erano terzi in classifica. Secondo me è stata la partita più bella di tutto il campionato, per importanza dell'avversario e per come poi è finita». Prima di arrivare al Sangiuliano City, Wahor aveva vissuto altre esperienze: «Giocavo alla Milanese in Under 14, avevo fatto una bellissima andata (17 presenze e 28 gol). Mi avevano chiamato Ausonia e Scarioni, ma ho scelto la prima e abbiamo fatto i playoff». Poi la decisione di cambiare: «Vedevo che con le mie caratteristiche — gamba, atletismo e dinamismo — non riuscivo ad adattarmi al campo stretto dell'Ausonia. Anche loro mi dicevano che forse fra due anni ce l'avrei fatta».

«Abito a San Donato, quindi mi sono spostato anche per quello. Sono più vicino e mi trovo benissimo». L'ambiente fa la differenza: «I compagni sono simpaticissimi, il mister è molto preparato e abbiamo creato uno spogliatoio vero». L'inizio di Sean è stato forte, quattro gol nelle prime sei partite, poi una frenata: «Mi sono fermato, ma spero che nel girone di ritorno, anche grazie a questa rete con i 2009, ricomincerò a segnare». Intanto il legame dei classe 2010 con l'Under 17 cresce: allenamenti condivisi, partite insieme, uno sguardo costante dello staff. E quando l'occasione arriva, ogni membro della rosa Under 16 dimostra di sapere esattamente cosa farne.

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