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Under 16 Élite

Al fotofinish del girone d'andata arriva la decisione: esonero in panchina per spronare il gruppo

Arriva la parola fine tra Omar Pea e il Crema, il tecnico non sarà più alla guida dei classe 2010

Omar Pea

CREMA UNDER 16 ÈLITE • Omar Pea

Proprio mentre ci stiamo avvicinando al gong della fine del 2025, arriva la notizia che saluta di fatto l'anno solare. Le strade tra la società di Crema e il tecnico Omar Pea, si sono divise. Dopo 4 vittorie, 10 sconfitte e 1 pareggio, con i bianconeri che salutano il girone d'andata a quota 33 punti al 13esimo posto, è arrivata la decisione della società. Una scelta indicata per cercare di dare una scossa al gruppo, spronando lo spogliatoio per i prossimi impegni. La panchina dei classe 2010 del Crema, non ha ancora di per certo il sostituto che arriverà nelle prossime ore, ma dopo 15 gare è arrivata la separazione nella giornata del 30 dicembre, tra la guida tecnica e la società di via Bottesini 4, dovuta a divergenze ormai al limite. 

IL MESSAGGIO DI PEA ALLA SQUADRA

Una partenza claudicante nel quale però tutte le compagini del girone, hanno imparato a conoscere la difficoltà che il campo in provincia di Cremona, comporta nel fare risultato. Nelle prime cinque gare, arrivano i tre punti contro il Brusaporto in trasferta e le sconfitte sonore contro le compagini nel taglio alto di classifica. Poi la vittoria emozionante in quel di Montichiari contro la Voluntas nella rimonta siglata Cangianiello-Gallarati nei minuti finali, sembrava aver addizionato buona parte di fiducia alla squadra. Da lì in poi arrivano le sconfitte con Scanzorosciate e Ponte Mapello, passando per il successo casalingo contro il Breno e per la pirotecnica vittoria contro il Vighenzi. Salutando l'annata con i due ko arrivati con Caravaggio e Mario Rigamonti, prima del punto d'oro strappato a Sarnico.

Questo il saluto del tecnico alla squadra e l'augurio per il futuro ai ragazzi bianconeri, dopo l'esonero: «Dico solamente che tiferò per loro e che con questo esonero capiscano di essere più responsabili perché il calcio è si un gioco, ma che in questa categoria non va preso in modo superficiale, se lo si vuole vivere da protagonisti. Per questo serve essere determinati sia in settimana che nel weekend in partita».

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