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Post-Tavecchio, tocca al presidente della LND Sibilia? «Il calcio comincia un nuovo percorso»

Cosimo Sibilia

Cosimo Sibilia, presidente Lnd

Si è dunque conclusa la presidenza di Carlo Tavecchio alla FIGC. Consiglio Federale che resta in carica, con il ragioniere comasco che si occuperà della gestione ordinaria sino a nuove elezioni, da fissare entro 90 giorni. Fondamentale lo strappo della LND, che dopo il consiglio direttivo ha dato mandato al presidente Cosimo Sibilia di chiedere il passo indietro del suo stesso predecessore: «La Lnd ha scelto di ripartire, il calcio ne ha bisogno, dobbiamo cercare un’ampia condivisione» le sue prime parole riportate da La Gazzetta dello Sport. Da qui l'intervento all'Ansa: «C'è stata una componente autorevole che ha pensato di non fare più parte della maggioranza e noi ne abbiamo preso atto. Ringraziamo Tavecchio per quello che ha fatto, ora il calcio ha bisogno di ripartire e cominciare un nuovo percorso». E ancora: «Tavecchio ha parlato di sciacallaggio politico? Non so a cosa si riferisse». Renzo Uliveri, presidente dell'assoallenatori, parla di «scelta personale», ma di fatto Carlo Tavecchio aveva perso la maggioranza in Consiglio. Dei 17 voti potenziali, infatti, sono venuti meno i 4 dell'Assocalciatori di Damiano Tommasi, i 3 della LegaPro di Gabriele Gravina, i 6 della LND di Cosimo Sibilia. Fedelissimo solo lo stesso Renzo Uliveri, mentre Marcello Nicchi, unico voto in mano all'AIA, si era così espresso prima del Consiglio: «Cosa voteremo? Vedremo dentro». E dentro la scelta è diventata rapidamente chiara. Prima del Consiglio Federale, il numero uno della LND si era espresso così ai microfoni dell'Ansa: «La Lega Dilettanti è stata sempre compatta e questa riunione del direttivo mi ha dato mandato per comunicare al Consiglio federale quello che abbiamo deciso». Il direttivo sarebbe durato circa tre ore: «La nostra posizione la devo prima presentare in Consiglio, non parlo neanche sotto tortura». A questo punto, gli interrogativi si accavallano. Mercoledì si raduna la Giunta del Coni, su volere di Giovanni Malagò. Il numero uno del Comitato Olimpico, come noto, è molto vicino a Sibilia, visto che il dirigente avellinese è stato a capo della stessa Giunta dal marzo 2009 sino al 2016. I regolamenti non negano la possibilità di una nuova candidatura per Tavecchio, mentre Damiano Tommasi, grande nemico del ragioniere di Ponte Lambro dal primo giorno, non ha al momento comunicato le sue intenzioni. copia-di-preview  
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