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Politica sportiva

Dopo la morte di Carlo Tavecchio, eletto il nuovo Presidente

La Lombardia ha votato per il successore dell'ex numero uno della FIGC scomparso il mese scorso

Sergio Pedrazzini

Sergio Pedrazzini è il nuovo Presidente del Comitato Regionale Lombardia: la stretta di mano con Mario Tavecchio al momento del raggiungimento dei 266 voti

Sergio Pedrazzini è il nuovo Presidente del Comitato Regionale Lombardia. Questo il verdetto dell'Assemblea Straordinaria Elettiva che si è tenuta questa mattina ad Assago in provincia di Milano nella cornice dell'HS Congress Centre. Il già vice presidente vicario dell'ultimo regno-Tavecchio è stato scelto dai club per portare a termine il mandato quadriennale interrotto per la morte dello stesso Carlo Tavecchio, scomparso lo scorso 23 gennaio. Pedrazzini ha battuto l'altro candidato, Alberto Pasquali, ex presidente della Delegazione di Brescia che aveva riproposto la sua candidatura dopo la sconfitta di due anni fa alle ultime elezioni.

L'ESITO DELLA VOTAZIONE

538 le società presenti all'Assemblea (294 in presenza, 244 per delega), poche a dire la verità ma comunque sufficienti per il raggiungimento del quorum. Alle 14:40 Sergio Pedrazzini raggiunge quota 266 voti e viene eletto come Presidente del Comitato Regionale Lombardia. Su 538 società aventi diritto, hanno votato in 531. Questo l'esito finale delle votazioni.

  • SERGIO PEDRAZZINI - 414 voti
  • ALBERTO PASQUALI - 111 voti
  • SCHEDA BIANCA - 5
  • SCHEDA NULLA - 1 

IL DISCORSO DEI CANDIDATI

Ad aprire l'Assemblea, dopo il saluto del Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete e la standing ovation spontanea per Carlo Tavecchio, è il discorso dei due candidati. Ad aprire le danze è Alberto Pasquali, che parte chiedendo un applauso per Giuseppe Baretti e spiega le ragioni della sua candidatura: «Nella scorsa votazione è stato commesso un gol in fuorigioco e con la mano, ma le regole del Var non sono state applicate: noi accettiamo l'esito di quei passaggi legali ma non possiamo credere di avere avuto torto nel merito, ma solo nella forma e nella sostanza. Volete andare avanti con una politica conservatrice? Va bene. Ma se volete cambiare questo è il momento. Il presidente che verrà eletto oggi siederà al tavolo della LND e dovrà portare proposte serie e convincenti perché le cose vengano cambiate. La Lombardia deve indicare strade e soluzioni, se non ci qualifichiamo ai prossimi Europei e Mondiali le prime a pagare saranno proprio le società dilettantistiche. Non partecipo per una sedia ma per un ideale, e spero che l’ideale sia anche il vostro. Mi ero quasi dimenticato il motivo per cui sono qui oggi, giovedì sera purtroppo mi è venuto in mente: quando leggo Mancini che dice che non ci sono giocatori per la Nazionale mi sono ricordato il discorso di Tavecchio che già allora richiamò l'importanza di dare spazio ai nostri settori giovanili, ma sembra che ce lo siamo dimenticati. Abbiamo politiche federali che non vanno nella direzione dello sviluppo dei vivai e oggi abbiamo paura ad affrontare Malta. Lo spirito che mi ha portato a essere qui oggi è la valutazione di ciò che è stato fatto in questi due anni. La politica di questo consiglio è stata rivolta a livello nazionale e non a livello regionale, abbiamo avuto qualche risultato ma senza vantaggi concreti».

Così invece Sergio Pedrazzini: «Tre parole: continuità, urgenza, logica. Continuità: questa squadra è stata eletta da voi per un mandato quadriennale e sta cercando di seguire il percorso tracciato da Carlo Tavecchio. Urgenza: abbiamo da affrontare la Riforma dello Sport e mi sembra che siano arrivate delle proroghe proprio per merito nostro. Dobbiamo costruire campioni, ma abbiamo soprattutto una funzione sociale e dobbiamo proteggere le nostre società ed è quello che stiamo facendo. Logica: non capisco come mai un soggetto che ritiene questo gruppo illegittimo voglia presiederlo, lascio a voi la risposta. In questi due anni abbiamo fatto gran parte delle cose che avevamo proposto nel nostro programma elettorale, altro che "governo apatico" come ho letto da qualche parte: abbiamo tutelato le società e abbiamo fatto ripartire i campionati correggendo le norme federali, abbiamo stretto partnership con diversi operatori, abbiamo fatto interventi sull'impiantistica sportiva, abbiamo riorganizzato gli uffici per essere più fluidi nelle risposte, abbiamo rifatto il format dei campionati giovanili provinciali, abbiamo rivisto il modello dei playoff, abbiamo introdotto la Coppa Lombardia nel calcio Femminile, abbiamo proposto nuovi format per il Calcio a 5, abbiamo supportato l'AIA, abbiamo aperto sportelli che vengono contattati da voi tutti i giorni. Fateci andare avanti e poi ci giudicherete a fine mandato».

GLI INTERVENTI DELLE SOCIETA'

Quasi tutti a favore di Pedrazzini. A cominciare da Carmine Gorrasi della Solbiatese: «È vero, la Lombardia oggi ha un potere diverso a Roma ma questo non significa che sia meno concentrata sul Comitato Regionale. Tavecchio era presente fisicamente a Roma tre giorni alla settimana e la Lombardia andava avanti grazie alla sua squadra e alla competenza e costanza di Pedrazzini. Pasquali ha parlato dei ricorsi ma non di quanto sono costati alle società, quando ho visto la sua candidatura pensavo che scherzasse o che venisse qui a dire "Votate Pedrazzini"». L'unico intervento a favore di Pasquali è quello di Daniele Buriol della Frog Milano: «I ricorrenti hanno pagato di tasca propria i ricorsi, non hanno pagato le società. Oggi comunque finalmente giochiamo una partita regolare, anche se dispiace che tutto ciò avvenga a causa della scomparsa di Carlo. Se la Lombardia non riesce a fare questo cambiamento, allora non riusciremo a fare più nulla». Poi Stefano Dagradi del Casalpusterlengo («Vogliamo qualità innovazione e Pedrazzini rappresenta tutto questo: ha dedicato larga parte della sua vita al dilettantismo, ha dimostrato attaccamento al sistema e deve essere confermato»), Giuseppe Corbari della Baranzatese («Come può pretendere Pasquali di venire a governare una squadra da lui stesso delegittimata. Pedrazzini è la persona giusta al momento giusto ed è la scelta più sensata che si possa fare»), Claudio Cambianica del Casazza e Daniele Parolo del Torino Club. Da sottolineare gli interventi di due bresciane, l'Aurora TravagliatoL'idea di cambiare in corsa un consiglio già formato è un male per il movimento») e l'Orsa Iseo entrambe con Sergio Pedrazzini: «Non ci si ripresenta dopo due anni da una sconfitta cercando di distruggere tutto. Pasquali si stupisce che a Lodi votino tutti Pedrazzini, ma come mai a Brescia non votano lui? Queste elezioni avrebbero avuto senso solo se si fosse eletto tutto il consiglio: ci hanno provato, ma hanno perso quattro ricorsi» le parole di Vittorio Corradi. Infine, molto accorato il discorso di Mario Zotti del Berbenno: «Pasquali non ha detto nulla del suo eventuale mandato, non ha temi, il vuoto totale. Ha contestato tutto e non ha proposto nulla. Come si dice a Roma, "Ma che ce sei venuto a fa'?". Devo dire però che ha un ottimo call center, sono stato assalito dalle telefonate dei suoi. Sapevo già chi votare, ma dopo il suo discorso ho avuto la conferma che la mia scelta era giusta».

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