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Politica sportiva

L’Assemblea della vergogna senza vincitori: le società bocciano il governo Pedrazzini

Confermato il presidente, seppur con uno scarto minimo, mentre tutta la lista è stata spazzata via definitivamente: Sergio il più votato ma i consiglieri sono di Valentina Battistini

L’Assemblea della vergogna senza vincitori: e società bocciano il governo Pedrazzini

Questo sistema di portare avanti le elezioni in seno alla Lega Nazionali Dilettanti è scandaloso. E minimizzare come si tende a fare tra gli alti papaveri, perché è evidente che ne traggono i maggiori benefici, non fa altro che peggiorare le cose. Quello che è successo in Lombardia è uno scandalo e i responsabili sono quelli che hanno governato il calcio a partire dall’attuale presidente, che comunque le società hanno riconfermato, e il suo governo che invece è stato spazzato via. Giustamente diciamo noi. A chi se non agli attuali consiglieri e dirigenti federali è imputabile l’organizzazione dell’Assemblea? Chi in questi ultimi quattro anni ha mal governato la regione? I consiglieri non hanno fatto nulla per la Lombardia, altro che siamo tornati locomotiva. Qualcuno obietterà che comunque Sergio Pedrazzini è stato confermato. Vero. Perché Sergio è l’unico di questa squadra che si salva, perché è una persona per bene, preparata, che, va anche detto, aveva alle spalle tutta l’organizzazione federale e malgrado questo alla fine è stato riconfermato per una manciata di voti.

Sergio Pedrazzini confermato presidente ma tutto il consiglio, o quasi, è composto da componenti che erano in lista con Valentina Battistini. Questo significa che per governare bisognerà arrivare ad un compromesso continuo e non sarà facilissimo, ma questo hanno deciso le società con il loro voto. Se il consiglio si dimette si va al voto, se il presidente si dimette si va al voto ma esclusivamente per il presidente

Resta comunque evidente che il vero capolavoro lo ha fatto Valentina Battistini che a fine assemblea dirà: «Avevamo contro tutti a partire dal potere romano fino alle delegazioni territoriali e malgrado questo tutti i nostri consiglieri sono stati eletti». E anche questo è innegabile. Che cosa succederà adesso? La strada è stretta, ora deve emergere la capacità politica di chi ce l’ha. Sergio Pedrazzini è il legittimo presidente perché così lo hanno deciso le società. Dodici consiglieri su tredici hanno fatto campagna elettorale con Valentina Battistini così come i Delegati Assembleari e i revisori dei conti. È mancata la ciliegina sulla torta, ma una cosa è certa Sergio Pedrazzini ha il dovere di provare a governare. E a nessuno venga in mente di parlare di commissari perché significherebbe mancare di rispetto alle società. Si convochi il consiglio, si inizi un dialogo e si inizi un percorso. Sarà il tempo e la buona politica a dire se si può andare avanti. Se invece c’è qualcuno che pensa che governare con Pedrazzini non si può deve semplicemente dimettersi e deve assumersi tutta la responsabilità politica di mandare una regione come la Lombardia verso il commissario. Per esperienza due cose possiamo certificare, la prima che chi porta ad un commissario viene poi sonoramente battuto. La seconda che non ho mai visto un dirigente federale dare le dimissioni. Una volta che si è arrivati alla poltrona la si tiene stretta.

LA VOTAZIONE DEL PRESIDENTE

PEDRAZZINI Sergio 361

BATTISTINI Valentina 329

LA VOTAZIONE DEI CONSIGLIERI

BONFOGO Francesca 247
CALZAVACCA Angelo 236
BASTANZA Vincenzo 234
CAMERO Massimiliano 226
DI STASIO Marco 226
SILINI Dario 226
DANIELI Alessandro 223
FIAMENI Marco 219
ROSSI Giulio 207
AROSIO Martino 199
MORANDI Silvano 196
LA VALLE Massimo 194
PADOVANI Marco 193
POLITO Paolo 193
BOTTONI Tommaso 190
TAVECCHIO Mario 190
GRASSINI Marco 176
BELLANI Gianlauro 173
FACCHI Stefano 163
LO BELLO Dario 157
BRUSCHI Angelo 152

I DUE COMUNICATI

Comunicati e contro-comunicati, accuse e contro-accuse al termine di una giornata folle al Quark Hotel Milano. Iniziata alle 9:30 con la prima convocazione e terminata praticamente in serata, dopo un’assemblea in cui è successo di tutto e di più. L’esito più incredibile di sempre (Sergio Pedrazzini presidente, ma con praticamente tutto il consiglio di Valentina Battistini) che di fatto lascia la Lombardia nel limbo. Le elezioni, insomma, non sono finite qui. Come raccontano i rispettivi comunicati ufficiali, a cominciare da quello del presidente in carica: «L’Assemblea Ordinaria ha eletto Sergio Pedrazzini alla carica di Presidente del Comitato Regionale Lombardia FIGC-LND grazie ai 361 voti ottenuti a fronte dei 329 dalla sfidante Valentina Battistini. Le preferenze sono state confermate anche a seguito di un secondo conteggio. Tuttavia, le preferenze per il Consiglio Direttivo sono andate alla Lista di Valentina Battistini che ha visto eleggere 12 Consiglieri su 13, decretando di fatto una situazione anomala. Alla luce di questa, in cui la preferenza per il Presidente non è andata integralmente alla Lista di Consiglio, alla luce di alcune attività anomale riscontrate nella modalità con la quale sono state svolte elezioni e avendo presentato anche riserva scritta da parte di molti candidati non eletti, il Presidente Sergio Pedrazzini ritiene opportuno, prima di fare qualsiasi valutazione, di prendere il tempo necessario. L’espressione di voto ha detto che il Presidente eletto è Sergio Pedrazzini, motivo per cui il senso di responsabilità dovrebbe essere espresso anche dalla parte opposta. Tutto questo in una logica di riflessione». Tempo e riflessioni che, secondo invece Valentina Battistini, non dovrebbero nemmeno esserci: «Il consiglio direttivo neoeletto chiede a Sergio Pedrazzini l’immediata rinuncia alla carica di Presidente CRL LND alla luce dei risultati delle elezioni di questa mattina. Chiediamo un atto di responsabilità verso tutte le associate che con il loro voto libero e democratico hanno eletto un consiglio direttivo regionale composto per la quasi totalità da candidati della lista di Valentina Battistini. Chiediamo inoltre al Presidente dell’assemblea, dottor Giordano, che l’assemblea elettiva non venga chiusa. Alla luce di questo comportamento si rischia di paralizzare completamente le attività del Crl Lombradia. Troviamo assurda e paradossale la riserva di ricorso proposta dai non eletti che, in questo modo, agiscono contro la loro stessa organizzazione».

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