Politica
30 Ottobre 2024
A sinistra Valentina Battistini a destra Sergio Pedrazzini
Sergio Pedrazzini non aveva ancora nemmeno finito di salutare i dipendenti del Comitato regionale che immediatamente veniva emesso, da parte dei consiglieri regionali eletti nell'assemblea di settembre, un comunicato che era una vera e propria dichiarazione di guerra.
Prendiamo atto, attraverso la stampa, delle dimissioni di Sergio Pedrazzini. Non intendiamo assolutamente alimentare la polemica del botta e risposta. Chi ci ha dato fiducia sa bene che siamo persone serie, e il momento giusto per fare chiarezza, con atti alla mano, arriverà.
Oggi riteniamo prioritario chiedere al Presidente Abete, a cui va il nostro sincero ringraziamento per la disponibilità finora dimostrata, la possibilità di un confronto diretto con noi e con i nostri tecnici. Questo incontro, prima di qualsiasi ipotesi di reggenza, è necessario per verificare, nelle sedi appropriate e con la dovuta trasparenza, la reale governabilità della Lombardia, una valutazione che fino ad oggi non è mai stata compiuta.
Teniamo a precisare che Sergio Pedrazzini ha rassegnato le dimissioni dopo le numerose e formali richieste di convocazione del Consiglio Direttivo, a cui non ha mai dato seguito.
Proprio per questo, e nel rispetto del principio di democrazia interna sancito dallo Statuto, chiediamo quindi al Presidente Abete e al Consiglio Direttivo della LND, che si riunirà a breve, di considerare attentamente le nostre istanze. Prima di qualsiasi delibera sulla reggenza, riteniamo infatti fondamentale rilevare, nelle sedi istituzionalmente preposte, il reale stato del Consiglio Direttivo della Lombardia e della maggioranza assoluta di 34 cariche su 36, regolarmente elette.
Il Consiglio del CRL LND
In parole povere la palla passa al presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete e dopo le classiche parole di circostanza viene messo sull'avviso che non finisce qui. I giochi di palazzo fino a questo momento hanno funzionato, Pedrazzini si è dimesso senza convocare il consiglio e quindi la regione viene commissariata ma state bene attenti a come vi muovete.
Mettete pure un commissario, ma sappiate che ci sentiamo legittimati dal voto delle società. Non solo Sergio Pedrazzini si poteva sentire presidente eletto, anche noi consiglieri lo siamo perché questo hanno sentenziato le società che dovrebbero essere le uniche deputate a stabilire chi deve portare avanti il governo della regione. Non chi siede su una comoda poltrona a chilometri di distanza. E in ogni caso alle prossime elezioni noi saremo ancora qui.
Forse, diciamo solo forse, se la mediazione non è stata fatta in queste settimane, vale la pena di farla adesso prima di trasformare la regione calcistica più importante d'Italia in un terreno di battaglia che sicuramente produrrà morti e feriti. Da una parte e dall'altra.