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L'evento

Da ottant'anni una Freccia Azzurra indica la strada: grande festa per la società simbolo di Gaggiano

Sandro Sabatini, Nicola Ventola, Sergej GK e tanti altri ospiti in una tre giorni di celebrazioni tra sorrisi e momenti intensi

Tre giorni di celebrazioni per festeggiare un compleanno speciale. Nella propria casa, davanti alla propria gente. "Da 80 anni alleniamo campioni nella vita" è il motto scelto dalla Freccia Azzurra che dal 1945 rappresenta il calcio a Gaggiano: un calcio di paese e di famiglia. Quello della Freccia è il tessuto più semplice dello sport, la stoffa più pura: radici bagnate con amore dal 1945 fino ad oggi.

La mostra fotografica allestita in Piazza Daccò, venerdì 20 giugno, rappresenta simbolicamente tutto ciò che è nato e cresciuto da quelle radici. Fusti, rami, e foglie. Generazioni di bambini e di uomini che hanno portato avanti una tradizione nata spontaneamente, per necessità. Un fiore di libertà cresciuto sulle ceneri della guerra dall'iniziativa di Don Giovanni Zoia. Ricorda proprio le origini Don Vittorino, custode dell'anima della Freccia assieme al presidente Antonio Sguinzi - una vita intera dedicata ai colori biancazzurri - al presidente dell'Associazione Rachinaldo Paolo Migliavacca - memoria storica di Gaggiano, al sindaco, all’assessore e ai presenti e intervenuti alla tavola rotonda moderata da Paolo Bruni. C’era Sandro Sabatini di Mediaset a parlare di calcio, e di come il calcio si specchi nella vita e nella società contemporanea. Con lui Maria Giovanna Fagnani del Corriere che ha sondato il cuore dei più giovani e Jacopo Giavenni di Telecity che parlato di campioni e di uomini. E c’era anche Sprint e Sport, con la partecipazione di Fabio Cannatà al dibattito.

Gli ottant’anni della Freccia Azzurra sono stati un evento diffuso che per tutto il weekend ha animato la città di Gaggiano, stretta attorno a uno dei suoi simboli più belli. Passato, presente e futuro della società biancazzurra nei tre giorni di celebrazioni: momenti più profondi dedicati alla memoria e al dibattito in piazza il venerdì; e di festa pura, con la partita tra stelle del web, radio e social andata in scena sabato sul campo del “Moschino”. Sfilata per le strade la domenica nel gran finale, poi tornei e premiazioni di tutti i volontari

Premiati con un riconoscimento speciale per i meriti sportivi raggiunti diversi ragazzi del calcio e della pallavolo che sono cresciuti in Freccia Azzurra: Benedetta Santoro, Nicolò Tonon, le sorelle pallavoliste Martina e Federica Pavesi, le gemelle Chiara e Silvia Brambilla, Aurora Caltanissetta, Fabio Festa, Simone Tirapelle e Stefano Cuoco. A dimostrazione che allenare alla vita, come dice il motto della Freccia, mettendo l’uomo prima dell’atleta, non significa operare a basso livello. “Non c’è più il calcio della strada, non c’è più il calcio degli oratori” si va dicendo spesso; e invece no. Quel calcio esiste ancora, ed è la culla migliore per il talento.

Nel pomeriggio di sabato 21, poi, è stato il momento della festa sullo storico campo di via Sant’Invenzio, il mitico “Moschino”, con il torneo tra youtubers, vecchie glorie e influencer. Tantissimi i nomi conosciuti presenti: Fabio Liuzzi e Mitch di Radio 105, il sosia di Lautaro Martinez, Nicola Ventola, Domenico Manfredi e Sergej GK. Mentre domenica mattina le vie di Gaggiano hanno visto sfilare il corteo degli atleti della Freccia Azzurra. E dopo la messa, spazio ai tornei in oratorio nel pomeriggio, di calcio e di pallavolo; e alle premiazioni dei volontari, linfa vitale di una società che ha appena fatto ottanta, e non vede l’ora di arrivare a cento.

IL RICORDO DI GAUDINO, QUANDO IL RISPETTO VINSE SULLA BUROCRAZIA

«Ci hanno fatto rifare la partita, ci hanno tolto la multa e, alla fine, abbiamo pure vinto il derby. È stato un episodio che ha creato un prima e un dopo». Parole e memoria del presidente Antonio Sguinzi su una delle pagine più dolorose, ma anche significative di questi 80 anni. Nel novembre del 2011 il dirigente della prima squadra della Sergio Gaudino perdeva tragicamente la vita in campo sotto gli occhi della moglie e dei due figli, di cui uno in campo. La comunità ne rimase sconvolta. Il derby con l’Accademia Gaggiano venne sospeso di comune accordo tra le due società, ma il CRL - in punta di regolamenti - multò e sanzionò la Freccia per la mancata presentazione. «Ci fu una grande mobilitazione, arrivammo fino alla Corte Federale e riuscimmo infine ad avere giustizia, ricevendo una lettera dell’allora presidente Giancarlo Abete, e il doveroso rispetto per il nostro dolore».

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