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Prima? Sempre il freddo! Poi… il caldo

Pallone 2
Da sempre esiste una controversia su quando applicare il calore oppure il freddo. Il caldo stimola il flusso sanguigno, e quindi aiuta il processo di guarigione; inoltre rilassa la muscolatura e dona sollievo dal dolore. Tuttavia il caldo, attraverso la vasodilatazione che provoca (aumento della circolazione), può far aumentare il gonfiore e l’infiammazione. Subito freddo… Poi caldo Questo è il motivo per cui il freddo (la crioterapia) risulta essere il trattamento necessario immediatamente dopo un infortunio, mentre il calore è indicato quando è passata la fase acuta. Il freddo applicato precocemente sulla zona traumatizzata è la migliore arma che abbiamo a disposizione per combattere la formazione del gonfiore: provoca una vasocostrizione (diminuzione della circolazione) nella zona in cui viene applicato, riduce quindi il sanguinamento e aiuta a prevenire la formazione dell’edema (gonfiore). Quando si applica il freddo ad una superficie corporea la pelle inizialmente trasmette attraverso i recettori cutanei la sensazione di freddo, spesso seguita da un sollievo dal dolore . Successivamente, continuando a raffreddare la parte infortunata, si avvertirà una sensazione di bruciore, dolore sulla pelle e, alla fine, la zona sarà intorpidita e diverrà poco sensibile. Per evitare di procurare danni alla cute sarà opportuno sospendere il ghiaccio quando si inizia la sensazione di bruciore, mantenere il freddo applicato sulla cute troppo a lungo può infatti provocare congelamento e vere e proprie ustioni. La durata del trattamento varia a seconda del metodo di raffreddamento usato e della zona del corpo interessata dal trauma. Le zone del corpo dove il grasso sottocutaneo è presente in minima quantità (ginocchio, caviglia, gomito) non tollerano bene il freddo, mentre invece è meglio sopportato sulle superfici corporee dove il tessuto adiposo è presente in quantità (gluteo, coscia ecc.). Per ottenere il miglior risultato dal trattamento con il ghiaccio è opportuno applicare il freddo ad intervalli regolari durante le ore del giorno, ricordandosi di effettuare delle pause di circa due ore tra una applicazione e l’altra. Le interruzioni eviteranno che gli effetti prodotti dal raffreddamento si accumulino e aiuteranno la cute a ritornare alla temperatura normale. Riassumendo… Il ghiaccio è praticamente sempre la cura corretta subito dopo un infortunio. In ambito medico sportivo si dice che, dopo un infortunio, devi fare PRICE. Questa sigla (acronimo) riassume il modo corretto di trattare un trauma fin dal campo. P.R.I.C.E P(protection = protezione) proteggere la zona traumatizzata (ad esempio non appoggiare o usare una stampella). (rest = riposo) mettere a riposo la zona traumatizzata I (ice = ghiaccio) applicare il ghiaccio (compression = compressione) applicare una fasciatura compressiva per ridurre il gonfiore E (elevation = elevazione) mantenere l’arto elevato

Quindi, questo è il mio consiglio: usare il ghiaccio per almeno 48/72 ore dopo il trauma, con tempo di applicazione medio di 15-20 minuti ad intervalli regolari, e servirsi del calore solo quando il gonfiore e l’infiammazione sono scomparsi.

dott. Luca Tomaello

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