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Allenamento, sovraccarico e infortunio: cosa (non) fare!

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Tutti coloro che praticano attività sportiva, a qualunque livello, sanno che l’allenamento regolare è l’elemento fondamentale per incrementare la performance. Alcuni, però, esagerano e incorrono nell’infortunio. Per fare un esempio, che permetta di comprendere la differenza tra carico allenante e sovraccarico, partiamo da un’esperienza comune: zappare la terra. Quasi nessuno dei lettori lo fa, perciò chi decidesse improvvisamente di dedicarsi al giardinaggio, avrebbe due possibilità: iniziare in modo progressivo, ossia poco il primo giorno, un po’ di più il secondo, magari restando fermo il terzo e così via finché sulle mani si formano dei calli che le proteggano; l’alternativa consiste nel zappare per diverse ore fin dal primo giorno, col risultato di riempirsi le mani di vesciche o, peggio ancora, di “spellarsi” il palmo e ­dover sospendere l’attività per diverso tempo. Nel primo caso si sono allenate le mani allo sforzo in modo graduale, nel secondo la pelle è stata sovraccaricata e si è infortunata. A livello dei muscoli avviene la stessa cosa: occorre un allenamento progressivo e razionale con le dovute pause per “digerire” l’adattamento. Un infortunio muscolare o tendineo, infatti, è frutto di un sovraccarico: sia per fattori individuali che rendono fragile il soggetto, e quindi impongono maggiore attenzione al recupero, sia perché, in assoluto, il carico è eccessivo. Per comprenderci: se, ad esempio, in una squadra di calcio uno o due giocatori incorrono in diversi infortuni muscolari nel corso della stagione è evidente che su tali elementi bisogna agire con programmi individuali perché sono predisposti all’infortunio. e, viceversa, in una rosa di ventidue giocatori dodici sono infortunati, vuol dire che l’allenatore ha imposto dei carichi eccessivi. La funzione di un medico dello sport è quella di curare gli infortuni da sovraccarico, se vi strappate un muscolo o sviluppate una tendinite è lui lo specialista da consultare: vi curerà, imposterà un programma di recupero che vi permetterà di tornare a essere atleti e individuerà eventuali predisposizioni all’infortunio che cercherà di correggere. Il suo compito, nell’ambito di una società sportiva, sarà anche quello di impostare un progetto di prevenzione generalizzato. Si è visto che taluni esercizi di ginnastica, atti a rendere i muscoli più elastici e a tonificare alcuni gruppi muscolari che stabilizzano schiena e bacino, riducono notevolmente l’incidenza di infortuni muscolo tendinei. Non dimentichiamo poi l’alimentazione e il riposo come importanti elementi preventivi. Se una squadra o un gruppo di atleti ha un medico sociale ben venga, altrimenti sarà utile rivolgersi a specialisti del settore per ricevere adeguati consigli. L’obiettivo dell’allenamento deve essere il miglioramento della performance non l’infortunio!

A cura del dott. Luca Tomaello

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