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Calcio e infortuni

I consigli del Doc: Come prevenire infortuni nei giovani calciatori e calciatrici? Serve più varietà motoria

Coordinazione, equilibrio, giochi diversi: perché una preparazione diversificata è più utile e sicura di una specializzazione precoce.

Isokinetic Torino • I consigli del 'Doc': Come prevenire infortuni nei giovani calciatori? Serve più varietà motoria

Isokinetic Torino • I consigli del 'Doc': Come prevenire infortuni nei giovani calciatori? Serve più varietà motoria

Allenare un bambino o una bambina a giocare a calcio non significa solo insegnare il gesto tecnico. Significa costruire un atleta completo, con un corpo e un cervello capaci di affrontare le richieste sempre più complesse del calcio moderno. Per farlo, sorprendentemente, servono anche stimoli diversi dal calcio.

Nel nostro lavoro quotidiano con i giovani calciatori e calciatrici, vediamo spesso ragazzi molto dotati tecnicamente ma poco efficienti sul piano neuromotorio: ai test di valutazione biomeccanica e neuromotoria emergono frequentemente limitazioni nel controllo del bacino e del tronco, tendenza al ginocchio che cede all’interno (valgo dinamico), e atteggiamenti a rischio nei cambi di direzione.


Cos'è la specializzazione precoce? 

È la tendenza a praticare un solo sport tutto l’anno, sin dai primi anni dell’infanzia, riducendo o eliminando del tutto le esperienze motorie alternative. È una tendenza in crescita in molte società, spesso per motivi organizzativi o legati alla competizione tra club.

Ma la scienza oggi ci dice che questa scelta non è la più lungimirante.

Uno studio pubblicato dall’American Academy of Pediatrics (Brenner, 2016) ha messo in evidenza che i bambini che si specializzano troppo presto in un solo sport hanno un rischio maggiore di infortuni da sovraccarico, di burnout (cioè perdita di entusiasmo e motivazione) e di abbandono precoce dell’attività sportiva. La stessa posizione è condivisa da FIFA, UEFA e FIGC nei documenti ufficiali sulla formazione giovanile.

Anche da altri sport arrivano dati che meritano grande attenzione: un’analisi condotta su giovani cestisti americani, pubblicata sull’Orthopaedic Journal of Sports Medicine (Sang, 2025), ha mostrato che i ragazzi che praticavano solo basket sin da piccoli avevano più probabilità di infortunarsi e di avere una carriera più breve rispetto a chi aveva avuto una formazione motoria più ampia e diversificata.


E nel calcio? 

I dati scientifici confermano che proporre esperienze motorie ricche, varie e divertenti è uno dei modi migliori per sviluppare il cosiddetto controllo neuromotorio: quell’insieme di capacità che ci permette di muoverci con precisione, adattabilità e sicurezza.

Il controllo neuromotorio è oggi uno dei principali fattori di protezione contro gli infortuni, soprattutto nel calcio.

Il protocollo FIFA 11+ Kids, per esempio, nasce proprio con questo obiettivo: migliorare forza, coordinazione, reattività, attraverso esercizi-gioco che arricchiscono l’esperienza del bambino e lo proteggono dagli infortuni. In diversi studi il protocollo ha dimostrato di ridurre significativamente il numero di infortuni nei giovani calciatori e calciatrici che lo praticano con costanza.


Cosa possiamo fare, quindi? Possiamo costruire uno spazio per la varietà motoria. Come?

  • Proponendo giochi con schemi motori diversi all’inizio degli allenamenti.
  • Favorendo la pratica di altri sport nei periodi extra-calcistici.
  • Lavorando su equilibrio, reattività, mobilità, salti, appoggi corretti.
  • Inserendo nel programma settimanale elementi del FIFA 11+ Kids.
  • Sostenendo i test di screening per la valutazione funzionale della qualità del movimento.

Un calcio migliore nasce da ragazzi con una formazione neuromotoria completa. 

Un atleta completo non è solo più forte, ma anche più resistente agli infortuni, più sereno e motivato a lungo termine.

La prevenzione non è solo un discorso da adulti: comincia fin da piccoli, quando il corpo impara a conoscere il movimento giocando.

Il Dr. Marco Gastaldo nell’agosto 2018 è entrato nel Gruppo Medico Isokinetic Torino di cui attualmente è Medico Gestore. Ha sviluppato le proprie competenze in ambito di ecografia muscolo-scheletrica, analisi del movimento, terapia infiltrativa, terapia ad onde d’urto. Nel 2017 ha effettuato una formazione presso il Centre de Médecine du Sport del CHUV di Losanna in ambito di Medicina dello Sport, Riabilitazione sportiva e Podologia. Dal 2015 al 2018 è stato Consigliere dell’Ufficio di coordinamento nazionale della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER). Nel 2020 ha ottenuto il Diploma Nazionale Avanzato di Ecografia Muscoloscheletrica della Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Chirurgia (SIUMB).

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