Una delle categorie maggiormente penalizzate e più difficili da preservare, in questo periodo di stallo delle attività sportive, è sicuramente l'Under 19, comunemente chiamata e conosciuta come Juniores: considerata un punto di svolta segnante per la carriera di un ragazzo, rappresenta realmente lo step definitivo prima di affacciarsi verso l'ambiente della tanto ambita prima squadra. Abbiamo voluto approfondire l'argomento confrontandoci con le figure che svolgono un ruolo determinante per lo sviluppo del settore giovanile: i direttori sportivi. Luigi Gennarelli, DS del Real Crescenzago, si espone descrivendo la complicata situazione da dover fronteggiare: «Purtroppo è una problematica che colpisce in maniera preponderante le piccole società dilettantistiche. A questi livelli ci si regge, in termini economici, principalmente sugli introiti provenienti dalle iscrizioni e non vi sono ricche opportunità di sponsorizzazioni. Inoltre la parte prevalente di queste risorse viene impiegata per strutture, materiali e staff che garantiscano ai giovani la miglior formazione possibile dal punto di vista tecnico e mentale». [caption id="attachment_242902" align="alignnone" width="1196"] Luigi Gennarelli, direttore sportivo del Real Crescenzago[/caption] Alle sue parole fanno eco quelle del collega del Baggio, Vincenzo Indelicato (in foto di copertina): «Solo le squadre con più appeal e con una maggiore disponibilità economica hanno facoltà di investire su giocatori già formati, mentre le realtà sportive come la nostra si occupano di un lungo processo di sviluppo del calciatore; la solida base di partenza per poter crescere passa sempre dall'allenamento costante, e soprattutto, dalla continua voglia di migliorarsi del ragazzo, dalla dedizione con cui cura i piccoli dettagli alimentata dalla passione per questo sport. Purtroppo rimanendo fermi il danno procurato ai ragazzi è doppio: non solo non hanno la possibilità di migliorare, ma perdono inoltre un periodo di tempo decisivo per la loro crescita in preparazione a ciò che li aspetta una volta raggiunta la prima squadra, in alcuni casi quindi si può parlare addirittura di carriere compromesse». [caption id="attachment_242903" align="alignnone" width="900"] Silvano Delbon, direttore sportivo della squadra FC Milanese[/caption] Alle dichiarazioni di Gennarelli e Indelicato si accoda Silvano Delbon, direttore sportivo della FC Milanese: «Questo è un vero e proprio dramma sportivo. Oltre a tutti i fondi spesi per garantire centri sportivi moderni e per adoperare misure di sicurezza per mantenerli godibili, rischiamo di buttare un paio di stagioni disastrando le squadre a causa del salto di categoria. Noi siamo stati anche relativamente fortunati, l'ossatura della nostra U19 infatti è costituita essenzialmente da un nucleo nuovissimo di promettenti giovani, nel ben augurato caso in cui si ripartisse siamo pronti, quindi, a farlo nel migliore dei modi. Però, temo che la maggioranza delle società non potrà godere di questa stabilità per le proprie rose». Insomma, lo stop rischia di pregiudicare in maniera seria l'efficienza che, alla fin fine, è insita nell'Under 19: la condizione di trampolino di lancio
per i giovani protagonisti che sperano, la stagione dopo, di poter rappresentare i colori della società per cui giocano in prima squadra. La speranza, allora, è che si possa, in un modo o nell'altro, recuperare il tempo perso. Per il bene delle squadre e degli stessi giocatori.
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