Milano
23 Aprile 2025
IRIS • I nerostellati di Matteo Ciriolo festeggiano una promozione storica
111. Il numero angelico che per eccellenza rappresenta un nuovo inizio, ed è quello che di certo attende l'Iris. Perché quanto compiuto dai nerostellati è un qualcosa di divinamente eccezionale, perché a tutti gli effetti catapulta via Faraday in un altro universo, quello che segna un prima e un dopo: perché a 111 anni dalla sua fondazione la prima squadra dell'Iris è promossa in Prima Categoria. Un traguardo sbalorditivo, raggiunto grazie ad un cammino favoloso, fatto di record infranti ancora dai ragazzi di Matteo Ciriolo e che alla fine - in virtù del 4-2 inflitto all'Aurora Milano lo scorso 13 aprile - culminano nel traguardo più bello, più dolce. La vittoria di un campionato preso di petto e dominato da un gruppo che solamente due anni fa festeggiava la promozione in Seconda Categoria, che solamente dodici mesi più indietro celebrava la salvezza centrata al primo tentativo, e che ora si ritrova catapultato in un sogno ad occhi aperti. Di fronte alla storia, scritta per sempre di proprio pugno.
Quella dei ragazzi di via Faraday, che di certo non parte a inizio stagione ma ha il suo via in una data ben precisa: il 26 marzo 2023, data in cui Matteo Ciriolo esordisce sulla panchina della prima squadra in Terza Categoria - pochi giorni dopo la fine dell'avventura con l'Under 16 e i suoi classe 2007. Una prima che si rivela subito un enorme successo: Iris 3, Victoria 0 e primi tre punti. «Una partita che non mi scorderò mai» ammette il tecnico, che da lì - a sei giornate dalla fine del campionato - comincia la sua scalata con i nerostellati, portando la squadra addirittura in finale playoff...vincendola! Catapultando quindi la squadra in Seconda Categoria in un finale di stagione mozzafiato.
Atto primo, scena prima? Assolutamente sì perché la seconda arriva l'anno dopo - quindi la scorsa stagione - in cui l'Iris di Ciriolo fa un altro piccolo miracolo. La salvezza in Seconda Categoria - la prima nella storia ultracentenaria del club - ma non è finita qui perché l'annata si rivela ancor più clamorosa con un terzo posto finale e playoff in tasca. Un altro sogno, un biglietto in più nel film inscenato dai nerostellati che si interrompe forse sul più bello nella finalissima con il Leone XIII che in pieno recupero sigla l'1-1 definitivo che vale la promozione degli arancioblù. «In 111 anni di storia non era mai successo che l'Iris si salvasse al primo colpo in seconda categoria - continua Ciriolo - per lo più abbiamo sfiorato addirittura la prima categoria da neopromossi, ci è mancata per pochissimo».
Arriva dritta per dritta, perché l'Iris di Matteo Ciriolo la storia la scrive di nuovo e questa volta lo fa dominando il campionato dall'inizio alla fine, vincendo il girone e facendo terra bruciata ai danni delle inseguitrici, strameritando la promozione in Prima Categoria, entrando trionfalmente nella storia della società. «È una soddisfazione bellissima - dichiara Ciriolo - e il culmine di una stagione b. Nessuno ci ha mai messo sotto seriamente». Un'annata che ha avuto i suoi punti di svolta proprio nel doppio confronto con l'Idrostar: «Il pareggio in casa loro nel girone d'andata ci ha fatto capire ancora di più che avremmo potuto competere fino in fondo per vincere il campionato. Al ritorno poi è stato un susseguirsi di emozioni, dalla 3-2 sempre contro l'Idrostar al successo con il Santana che in tre anni non avevamo mai battuto». E i numeri ad un weekend dalla fine del campionato sono eloquenti: + 6 sull'Idrostar secondo, + 12 sul Buccinasco terzo e addirittura + 19 sui Santana Red Devils quarti. In una sola parola: alieni.
Un risultato raggiunto sfruttando tutte le bocche da fuoco di una squadra che ha però nel suo punto di forza, quell'alchimia che alla fine è il vero segreto delle grandi imprese: «Abbiamo costruito una squadra che ha stravinto il campionato, siamo la terza miglior capolista della Lombardia, la prima di tutta Milano. Un traguardo frutto dell'impegno di tutti, di uno staff incredibile che non ha mai fatto mancare nulla. Quando una squadra vince non è l'allenatore - prosegue il tecnico dell'Iris - ma la componente che la circonda a far sì che arrivi la vittoria. Dico sempre che io sono l'ultimo della nave (ride, ndr), perché il merito va ad un gruppo clamoroso, con una componente di uomini importantissima e che ha dato tutto dall'inizio alla fine. Insieme abbiamo raggiunto un qualcosa di storico, il nome e il cognome di ognuno dei ragazzi rimarrà impresso per sempre nella storia dell'Iris».
«Intanto ci godiamo questa grande soddisfazione - prosegue il tecnico - consapevoli che la società sta già lavorando per prepararci al meglio alla Prima Categoria. Per noi di fatto si tratterà di un campionato sconosciuto (ride, ndr), ma la voglia di fare bene ed essere competitivi anche il prossimo anno c'è eccome. Vogliamo rinforzarci e dire la nostra una volta di più, ora come ora però celebriamo un trionfo che nessuno ci potrà mai togliere».
«Infine un plauso lo voglio fare anche a Idrostar, Buccinasco e ai Santana stessi che hanno fatto un campionato comunque clamoroso, penso però senza superbia che noi siamo stati un pò troppo per tutti. Grazie ancora ai miei ragazzi, nominare qualcuno sarebbe uno screditare qualcun'altro, perché il traguardo è stato raggiunto da tutta una rosa di uomini clamorosi».
La maglietta celebrativa dell'Iris per la promozione in Prima Categoria
TECNICI E STAFF
Lo staff della prima squadra