Tornei
15 Febbraio 2023
UNDER 14 SANGIULIANO: da sinistra a destra Divitini, Di Maria e Iavaroni
Settimana scorsa aveva inaugurato l'Annovazzi con un gol da 35 metri, questa sera il suo sigillo vale al suo Sangiuliano l'accesso tra le migliori 16 del torneo. Il suo nome è Alessandro Di Maria, è un promettente fantasista classe 2009 e con uno splendido diagonale dal limite dell'area ha fatto piangere il Genoa, una delle grandi favorite in virtù dello strepitoso primo posto - frutto di sette vittorie, due pareggi e zero sconfitte in campionato nel girone con Juve e Toro - che sta caratterizzando la stagione del Grifone. In via Cazzaniga finisce 1-0: festeggiano dunque i gialloverdi di Tessera, che dimostrano di aver già dimenticato il sonoro 8-0 rimediato in campionato contro l'Inter e si regalano gli ottavi di finale contro la vincente di Alcione-Albinoleffe, mentre si leccano le ferite i rossoblù, che tuttavia rientreranno in Liguria con la consapevolezza di essere una vera e propria corazzata che può ambire allo Scudetto.
I primi 30 minuti hanno il potere di accontentare qualsiasi palato. Che nel sintetico di via Cazzaniga sarebbe stata battaglia vera lo si capisce già dopo tre minuti, quando Costantino cerca il terzo gol stagionale ma Colombarini blocca facile. L'inizio è tutto per il Genoa, forte di un 4-2-3-1 offensivo e capace di accendersi quando il pallone arriva ai tre tenori: Forni a destra, Forte a sinistra e Costantino al centro. Nei due di centrocampo spicca la fisicità di Ndreu, la quale tuttavia non basta per far chiudere il Sangiuliano a riccio nella propria trequarti. Sì, perché dal 10' in poi è un autentico dominio gialloverde. La miccia sono un tiro-cross di Jushi che dai trenta metri quasi non beffa Scorza (9') e un colpo di testa a lato di Ranieri su assist di Del Giudice (10'), il fuoco deriva invece dal fallo di Pagano su Valdati che porta Faggioli di Milano a decidere per un calcio di rigore. Per quanto accade dagli undici metri, vanno divisi meriti e demeriti: il tuffo sulla propria destra di Scorza è sì preciso, viceversa il destro di Ranieri è tutt'altro che irresistibile (14'). Sangiuliano che ci prova ancora con Carcassoli al 24' (da segnalare un grande salvataggio di Beghetto), dopodiché Nuerdini prima (destro a lato dopo una bella azione di Pagano) e Costantino (conclusione imprecisa dal limite) poi sfiorano il vantaggio per il Genoa che, dopo venti minuti vissuti in apnea, quasi non beffa i lombardi.
Leit-motiv che si protrae anche nella ripresa. L'unica mossa è di Sbravati che inserisce Iudice per Scorza, ma la differenza la fa ancora il reparto offensivo, precisamente la corsia di destra. La conseguenza sono due occasioni da gol nitide in meno di cinque minuti. Il primo a provarci con un tiro ravvicinato è Forni, ma anche in questo caso Colombarini si fa trovare pronto. È poi il turno di Forte, la cui azione corale alimentata all'altezza dei sedici metri è però conclusa con un destro che termina a lato di un soffio. Nel frattempo ecco le prime mosse anche per Tessera, intelligente nel capire ben presto che il suo 4-2-3-1 ha un bisogno urgente di forze fresche, tant'è che passano rispettivamente 5 minuti e Carcassoli e Del Giudice lasciano spazio a Divitini e Di Maria. Basta poco per capire che in campo c'è tutto un altro Sangiuliano: nel gioco, visto che i gialloverdi sono tornati ad innalzare il baricentro come nella seconda metà del primo tempo, ma soprattutto nelle occasioni, come dimostrato dai tentativi di Di Maria (destro da fuori parato all'8') e Clerici (colpo di testa che termina di poco alto dopo un mancino di Valdatoi al 9'). Col senno di poi, la duplice sostituzione di Tessera cambia completamente il corso della partita e lo fa a metà tempo: Divitini inventa, Di Maria segna, il Genoa prova il forcing ma non riesce a pareggiarla. Anzi, rischia addirittura di capitolare visto che è il Sangiu ad andare nuovamente vicino al gol con Iavaroni, ma il suo tiro a botta sicura su assist del solito Di Maria - arrivato a tempo praticamente scaduto - si stampa sulla traversa.