Nazionali
22 Marzo 2023
UNDER 14 ATALANTA: Rosario Buscema, classe 2009 di Modica
La distanza che separa Modica e Bergamo è di circa 1500 chilometri, per la precisione 1491. Secondo Google Maps per lasciare la Sicilia e risalire la Penisola fino ad arrivare in Lombardia è necessario un viaggio della durata pari a 16 ore se si viaggia in auto, che diventano poi 22 utilizzando un treno ma anche meno di 2 prendendo un aereo. I dati di fatto sono due. Numero 1: 1500 chilometri sono tanti, è un po' come partire da Milano e viaggiare fino a Madrid, oppure a Varsavia. Numero 2: parliamo di un viaggio comunque particolare, forse non sarà come il celebre coast-to-coast americano ma è pur sempre un'attraversata dall'estremo sud della Penisola fino alla regione più a Nord.
Da qui la domanda vien da sé: quali sensazioni si hanno quando si affronta un viaggio di questo tipo? Le risposte potrebbero essere molteplici, ma quella di Rosario Buscema è forse quella più gettonata: «Felicità e orgoglio. Morivo dalla voglia di salire, era tantissima». Nel suo caso parliamo però di un viaggio diverso dal solito, una classica toccata e fuga di due giorni ma con un fine ben preciso: dimostrare di essere uno dei calciatori classe 2009 più forti della Sicilia. Un compito sulla carta arduo, perché lo ha dovuto fare indossando una delle maglie più pesanti a livello di settore giovanile: quella dell'Atalanta, casacca con la quale sono cresciuti giocatori come Gagliardini, Conti, Bastoni e Traorè. Spoiler: il baby siciliano ci è riuscito alla grande, tanto che l'Atalanta pare avere tutte le intenzioni di renderlo una colonna portante della rosa della prossima Under 15 Nazionale.
Ma andiamo con ordine. Il tutto ha avuto luogo il 18 e il 19 marzo, quando ha lasciato Modica - paese con poco più di 50 mila abitanti in provincia di Ragusa, la sua città natale - per salire al nord Italia, precisamente a Bergamo. Il primo giorno si è allenato con l'Under 14 a Osio Sotto, poi quello successivo è sceso in campo con la maglia della Dea in un torneo. Non una competizione qualunque, bensì il Torneo Annovazzi: per chi non lo conoscesse, un evento di carattere nazionale che l'Enotria - storica società milanese e centro di formazione dell'Inter - organizza da ben 43 anni. Previtali gli ha affidato la maglia numero 5 e lo ha lanciato subito dal primo minuto in coppia con Golinelli, lui ha ripagato la fiducia giocando una partita attenta e senza grosse sbavature. E considerando la caratura dell'avversario non è per nulla poco, visto che di fronte a sé si è trovato la Pro Sesto ma soprattutto Riccardo Ponzo, bomber di razza nonché incubo per le difese di tutta la Lombardia.
Il tutto senza dimenticare il suo background. Attualmente gioca infatti in un campionato provinciale siciliano, precisamente nel girone H dell'Under 14 di Ragusa. Lo fa con la maglia dell'Airone Sport Club, società satellite del Modica Calcio - la cui prima gioca in Eccellenza - e squadra che lo ha prelevato ormai due estati fa mentre giocava presso il Centro Sportivo Aurnia. Per Buscema il salto non è stato né doppio né triplo, bensì quadruplo: dai Provinciali ai Nazionali di Serie A e B, bypassando Regionali e Nazionali di Serie C. Il merito del classe 2009 è quello di aver dimostrato di poterci stare a questi livelli, e l'Atalanta sembra averlo capito. Ma la prova con la maglia della Dea non è stata né la prima né tantomeno l'ultima: tra le altre vanta infatti diverse esperienze sia con l'Empoli che con la Virtus Entella, alle quali va poi aggiunta quella ormai imminente con l'Udinese, che pare averci messo pesantemente gli occhi addosso.
«È stata davvero una bella esperienza - racconta il classe 2009 - e spero di avere l'opportunità di giocare per loro il prossimo anno. L'obiettivo è infatti quello di andare nei professionisti: sto lavorando per questo». Parole che non lasciano spazio a interpretazioni: Rosario Buscema vuole fare il calciatore. Nonostante abbia solamente 13 anni (ne compirà 14 il prossimo 1 luglio) ha già le idee chiare, ma non solo. Ha anche i mezzi tecnici per quantomeno provare a riscrivere la storia del calcio siciliano, e che mezzi! Il suo marchio distintivo è la grinta, o come direbbe Lele Adani la "garra": un aspetto che non solo lo rende un difensore centrale di grande affidamento, ma che gli permette di ricoprire alla perfezione qualunque ruolo dal centrocampo in giù. Può infatti giocare anche come difensore esterno, ma sebbene sia ancora in fase di crescita sia dal punto di vista tecnico che da quello fisico e caratteriale, dovrebbe specializzarsi come centrale. Un po' come fatto da Giorgio Chiellini, suo grande idolo: «Mi ispiro a lui e sogno di poterlo incontrare. Avrei da chiedergli diverse cose - spiega Rosario - sarebbe bello avere qualche consiglio da lui».
Archiviata la due-giorni di Bergamo sarà tempo di tornare alla normalità. Con la maglia dell'Airone Sport Club c'è un campionato da vincere e di conseguenza una fase Regionale da conquistare: lo farà al centro della difesa e con la fascia al braccio, essendo capitano e leader dei classe 2009. Inoltre gioca anche da sotto età con l'Under 15, senza poi dimenticare i 4 gol messi a segno quest'anno. Uno di questi nientepopodimeno che in un derby, deciso proprio da un suo sigillo. L'Atalanta continuerà a tenerlo d'occhio, l'Udinese anche: dove giocherà a luglio? Anche nel suo caso è doveroso dirlo: stay tuned.