Torneo Annovazzi
23 Marzo 2023
UNDER 14 JUVENTUS: Paonessa e Corigliano, i migliori per i bianconeri
«Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua, per vedere segnare Paonessa». A intonarlo non è la Curva Sud dello Juventus Stadium ma un gruppo di giovani tifosi presenti in via Cazzaniga, il protagonista non è il Dusan Vlahovic di turno ma Riccardo Paonessa. Lo stesso che 15 giorni fa ne ha segnati quattro all'Albinoleffe, lo stesso che settimana prossima scenderà in campo per la finalissima del Torneo Annovazzi. Dopo lo straordinario poker ai quarti, decide con una sensazionale doppietta la semifinale contro il Milan: nel primo tempo porta avanti i bianconeri a coronamento di una splendida azione personale, nella ripresa rende vano il rigore trasformato da Morellini e regala a Catto una storica finalissima contro la vincente di Inter-Atalanta.
Dal roboante 8-1 all'Albinoleffe sono passati esattamente 14 giorni, ma per la Juventus sembra l'altro ieri. I bianconeri ricominciano esattamente da dove avevano finito: danno spettacolo, propongono un gioco funzionale e si coccolano Riccardo Paonessa. La fascia al braccio è la stessa, il numero sulla schiena anche, l'approccio manco a dirlo. Nel giro di 20 minuti firma il gol del vantaggio e va vicino per due volte al raddoppio, come a dire «eccomi, il re di Milano è tornato». Il biglietto da visita è un gol folle: prima salta Baita, poi fa lo stesso con Mazzucchelli, infine se la sposta sul destro e non lascia scampo a Faccioli (6'). Nelle altre due occasioni manca il 2-0 per questione di centimetri: dopo l'ottimo assist di Franco calcia a botta sicura ma trova attento Faccioli (13'), sul cross testo di Acrocetti salta più in alto di tutti ma spedisce il pallone sopra la traversa (20'). La prestazione del capitano è la normale conseguenza di una Juve che gira alla perfezione: Franco e Rogoz tengono a bada Colombo e non fanno sentire la mancanza di Michelis, Basile e Banchio giostrano a centrocampo dando garanzie in entrambe le fasi, il trittico Acrocetti-Corigliano-Elimoghale - assieme allo stesso Paonessa - si interscambia con frequenza senza dare punti di riferimento alla retroguardia del Milan. Il reparto rossonero più sotto pressione è proprio quello guidato dalla coppia Esposito-Baita, le cui difficoltà sono evidenti quanto quelle del tridente offensivo: Morellini e Gritti si vedono a sprazzi, Colombo è cercato troppo poco tanto che Guglielmo, che di ruolo è una mezzala sinistra, è il solo a calciare verso la porta di Reale (bel tiro da fuori al 27').
Il secondo tempo è ancora a tinte bianconere. Il leitmotiv è lo stesso: Juve padrona del gioco e Milan costretto a guardarsi le spalle. L'unico demerito per la squadra di Catto è quello di non riuscire a chiudere la partita, e non è per nulla poco. A provarci in apertura è il solito Paonessa, questa volta sfruttando un disimpegno sbagliato di Baita. Lanciato a campo aperto fa tutto bene tranne la conclusione: la qualità con cui salta Esposito è strabiliante, ma una volta di fronte a Faccioli calcia centrale di sinistro e favorisce il portiere rossonero (9'). Il merito del Milan è quello di rimanere aggrappato alla partita: le idee sono poche, ma dalla formazione di Merlo traspare la consapevolezza di poter sfruttare un eventuale episodio favorevole, che manco a dirlo arriva puntuale al 10' quando Cersosimo di Milano assegna un calcio di rigore per un intervento - alquanto dubbio - di Franco su Morellini. Sul dischetto si presenta lo stesso numero 7 che spiazza Reale e firma l'1-1. I successivi 20 minuti sono di fuoco e il motivo vien da sé: la Juve vuole tornare subito in vantaggio per evitare i calci di rigore, di conseguenza si sbilancia e si espone ad eventuali ripartenze rossonere. Di quest'ultime non se ne vedono, mentre le occasioni per i bianconeri arrivano puntuali. Il protagonista è sempre lui, solo lui: Riccardo Paonessa. Al 19' brucia in velocità Esposito ma una volta in area calcia in bocca a Faccioli come in apertura di ripresa, al 21' segna il sesto gol in due partite all'Annovazzi e fa cantare la Juve. L'azione che porta al 2-1 parte però dai piedi di Yeboah, che a sinistra fa quel che vuole e calcia verso la porta rossonera: il primo intervento di Faccioli è strepitoso, ma sugli sviluppi dell'azione il pallone arriva al capitano che è una sentenza e porta i bianconeri in semifinale.