Nazionali
31 Marzo 2023
JUVENTUS-ATALANTA UNDER 14: a sinistra Paonessa, a destra Fugazzola
Le big di mezza Europa mettono gli occhi sui nostri giovani calciatori, eppure c'è ancora chi sostiene che il calcio italiano non sia più capace di creare talenti. Alcuni pensano che «quelli forti ce li abbiamo ma non giocano», mentre altri sono dell'idea che «all'estero sono più bravi di noi». A ognuna la sua, ma nel frattempo la certezza è una sola: Paris Saint Germain, Arsenal, Benfica e Salisburgo sono pronte a fare compere in Italia. E per portoghesi e austriaci non sarebbe neanche la prima volta: vedi il classe 2004 Cher Ndour, cresciuto nell'Atalanta e passato al Benfica nell'estate del 2020, ma anche il 2006 Alessandro Ciardi, prodotto del vivaio dell'Inter e prelevato dal Salisburgo lo scorso luglio.
Sotto la lente d'ingrandimento ci sono i classe 2009 di Juventus e Atalanta, protagonisti di una finale pazzesca giocata nella serata di giovedì 30 marzo in via Cazzaniga, sede della 42ª edizione del Torneo Annovazzi. Alla fine ha avuto ragione la Juventus: che si è imposta dopo i calci di rigore, che si è portata a casa il terzo trofeo della propria storia a 15 anni di distanza dall'ultima volta, che si è coccolata per l'ennesima volta talenti del calibro di Paonessa, Elimoghale, Corigliano e Franco. Atalanta dunque sconfitta ma solamente nel risultato, perché anche i 2009 della Dea si sono dimostrati più che all'altezza del palcoscenico: Fugazzola ha risposto presente e lo stesso anno fatto Amalfitano, Mauri e i due portieroni, Cerri e Sonzogni.
Il tutto con la tribuna del centrale dell'Enotria gremita e sotto gli occhi di osservatori proveniente da mezza Europa. Presenti in via Cazzaniga emissari di Paris Saint Germain, Arsenal, Benfica e Salisburgo. Senza dimenticare poi la Germania, rappresentata da un agente che da anni collabora con diverse società tedesche. Sebbene per il momento di concreto ci sia ben poco, tenendo anche in considerazone che parliamo di ragazzi appena quattordicenni (se non tredicenni), è evidente che da qui in avanti i gioielli classe 2009 saranno seguiti ancor più da vicino.
Prima della finale gli osservati speciali erano due: Elimoghale della Juventus e Fugazzola dell'Atalanta. La stella bianconera può giocare praticamente in ogni ruolo dal centrocampo in su: sa fare sia l'interno di centrocampo che il trequartista, ma il meglio di sé lo dà negli ultimi trenta metri. Catto lo utilizza anche come esterno nel 4-2-3-1 o mezza punta nel 4-3-1-2, e il denominatore comunque è sempre lo stesso: qualità. Come stile di gioco assomiglia per certi versi a Rafael Leao: del '99 portoghese ha l'estro e la fantasia, il dribbling e la tecnica, gli strappi palla al piede e la progressione. Il talento nerazzurro, che della Dea è anche capitano e lo scorso giugno ha alzato al cielo il trofeo dello Scudetto Under 13, è una classica seconda punta. Un po' un 11 alla Lautaro Martinez, sebbene sulle spalle porti da sempre - e con immensa qualità - la numero 10. E il suo Lukaku? Chiaramente Amalfitano, un altro che sta facendo le fortune dei classe 2009 di Previtali.
La lista della spesa sembrerebbe però destinata ad ampliarsi ulteriormente. Per capirne il motivo è sufficiente porre l'attenzione su giocatori come Paonessa, Corigliano, Mauri, Sonzogni e Cerri: talenti che in via Cazzaniga certamente passati inosservati, anzi. Su tutti c'è sicuramente il bomber e capitano della Juventus, il re di Milano: Riccardo Paonessa. La carta d'identità dice che è un classe 2009, ma dei quattordicenni "normali" non ha proprio nulla: perché ha personalità da vendere, perché ha un fiuto del gol ben al di sopra della media, perché ha una capacità innata di essere decisivo. Il discorso è molto simile per Corigliano. Ruolo diverso - lui è un fantasista, Paonessa un classico numero 9 - ma risultato identico: che sia il preludio di un'accoppiata vincente? Oltre al solito Mauri, ormai consolidatosi come uno dei prospetti migliori della Dea, sponda Atalanta spiccano anche in due portieri: Sonzogni e Cerri. Per entrambi le notizie migliori vengono però dal futuro: pur essendo già adesso due tra i migliori estremi difensori in circolazione, hanno soprattutto enormi margini di miglioramento.