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Primavera 3

Da ripescati a campioni: l'incredibile favola del Renate che sogna la doppia promozione

Savoldi vince il campionato da underdog, a maggio la finalissima per la promozione

Renate-Piacenza

La gioia del Renate, i vincitori del girone

Avevano un solo risultato da inseguire, quello della vittoria, e così è stato: il Renate non trema nel momento decisivo e supera il Piacenza con un netto 3-0. Il risultato è frutto di quell'attitudine che Savoldi ha instillato nella squadra sin dal suo arrivo, puntando tutto su coraggio, sacrificio e abnegazione. Il Piacenza è comunque tutt'altro che remissivo e in più di un'occasione sembra poter capovolgere l'inerzia della gara, ma alla fine le reti di Pini in chiusura del primo tempo e di Ciarmoli e De Leo nella ripresa scacciano qualsiasi tipo di preoccupazione. Il Renate, che a un certo punto della gara è virtualmente secondo in classifica, contro-sorpassa a distanza il Sudtirol e conquista la testa del girone: ora non resta che attendere 6 settimane per centrare l'obiettivo promozione, in attesa di scoprire chi sarà l'avversaria dei nerazzurri nella finale per la qualificazione in Primavera 2.

39 MINUTI

La partita si apre con grande energia, con il Renate che cerca subito il gol che metta la partita sui binari giusti ed eviti rollercoaster emozionali: al 2' Bertini va già in rete con un tiro potente sotto la traversa, ma l'arbitro annulla per fuorigioco del numero 11. Poco dopo le Pantere si ripropongono con il gran cross di Pini, avanzato lungo la fascia e gran velocità e autore di una buona apertura verso il centro area: il pallone sfila davanti a Comi e Bertini, che non riescono a tradurlo in un'occasione da rete. I padroni di casa in questa prima fase di gara operano una pressione di alto livello, sia nella fase attiva dell'azione sia nella riaggressione del possesso, che tiene il Piacenza nella propria metà campo e le rende difficile costruire il gioco dal basso. Gli ospiti riescono a verticalizzare un pallone rapido che finisce tra i piedi di Binelli, che però viene indirizzato lungo la linea di fondo da un attento Fardella. Il Piacenza cerca di puntare molto sulle ripartenze in velocità dei singoli interpreti, data la difficoltà in fase di raccordo in questa prima porzione di gara, e sul baricentro tendenzialmente alto di un Renate che non si fa problemi a mostrare il chiaro intento di spinta. Un'idea che non garantisce continuità offensiva, ma i cui presupposti corretti permettono ai ragazzi di Parmigiani di dichiararsi presenti e di arrivare a un soffio dal gol, con il pallone calciato da Molinari che finisce di un soffio a lato del palo. Dal canto loro le Pantere, dopo un avvio decisamente dinamico, sembrano aver perso un po' di quella brillantezza offensiva derivata dalla voglia di chiudere subito i conti. Al 31' si manifesta un'occasione molto nitida per le Pantere, che però non riescono a capitalizzare: la buona pressione di Comi fa sì che Vivenzio sia costretto a uscire troppo e la porta resti sguarnita; il giro palla premia Bertini che però, solo davanti alla porta, affretta troppo e calcia alto. Poco dopo è Comi a tentare di aprire la gara con un colpo di testa che termina non troppo sopra la traversa. Quando la gara sembra diventare affannosa per i padroni di casa e promettente per i piacentini, ecco che al 39' arriva il gol a lungo cercato: tutto parte da un splendido strappo di Mariani, che va ad arpionare una palla a centrocampo e si invola verso la porta con rinnovata aggressività; il numero 5 apre poi per il centro area dove il pallone arriva sui piedi di Pini, che si coordina e non tradisce i compagni insaccando la palla dell'1-0. Sull'onda dell'entusiasmo meno di un minuto dopo Bertini si invola verso le porta a apre un tiro che incrocia Vivenzio e termina di poco alla destra del palo. 

RISULTATO IN GHIACCIO

Il secondo tempo si apre con il Renate temporaneamente primo nel girone per un punto e le Pantere cercano di capitalizzare subito questo vantaggio: prima ci prova Ciarmoli con un tiro dall'esterno dell'area e deviato sul fondo da Vivenzio, poi Serioli con un buon sinistro che però non sorprende l'estremo difensore. I locali ripropongono l'atteggiamento mostrato nella prima e nell'ultima porzione del primo tempo, con una pressione alta e localizzata che rende difficile al Piacenza uscire con continuità e lo forza a puntare sulle ripartenze. Il Renate prova a portarsi sul 2-0 con una bella salita corale, dove De Leo fa da sponda per Ghibellini che arriva da dietro, si sposta la palla sul destro e apre il tiro dai 15 metri, che però termina fuori dallo specchio della porta. Ancora De Leo prova a rendersi protagonista con due azioni consecutive interessanti, dove sfrutta la buona lettura dei movimenti dei compagni per andare vicino al gol, che gli viene negato prima dal muro difensivo avversario e poi da un tiro affrettato. Il Piacenza prova a premere sull'acceleratore cercando di sfruttare gli spazi tra i giocatori del Renate e riesce a conquistare una punizione interessante al 22': se ne incarica il capitano Ubaldi, che abbassa troppo la traiettoria facilitando la respinta della difesa avversaria. Ora i piacentini provano a costruire con maggior attenzione dal basso, proponendo un palleggio ragionato che punta a togliere sicurezze agli avversari, i quali però riescono a restare abbastanza lucidi per non condurre troppo spazio. Sul possesso riconquistato il Renate riesce a salire e sulla rimessa laterale viene pescato De Leo in area: il numero 21 è bravissimo a riaprire verso l'esterno dell'area dove Ciarmoli arriva a rimorchio e calcia con potenza fulminando Vivenzio e portando i suoi sul 2-0. Le pantere hanno ancora fame ed ecco che al 35' arriva anche il 3-0: a firmarlo è meritatamente De Leo, bravo a controllare il pallone di Saino e a girarsi incrociando sul portiere avversario. È un trionfo per il Renate, che gestisce bene i minuti finale e al fischio finale si gode il primo posto nel girone: ora non resta che attendere 6 settimane per disputare la finale e provare a conquistare la promozione.


I festeggiamenti delle Pantere per la vittoria del Girone A

IL TABELLINO


RENATE-PIACENZA 3-0

RETI (1-0; 2-0, 3-0): 39' Pini (R), 28' st Ciarmoli (R), 35' st De Leo (R)
RENATE (4-4-2): Tanzi 6.5, Baioni 6.5, Saino 7, Fardella 6.5 (25' Ghibellini 6.5), Mariani 7, Ciarmoli 7.5, Serioli 6.5 (38' st Pellegrino sv), D'Amato 6.5 (38' st Favero sv), Pini 7.5 (1' st De Leo 8), Comi 7, Bertini 7 (32' st Mollica sv). A disp. Glionna, Gobbo, Polara, Sassudelli, Zaccaria, Cecchetto, Disca, Iacovo, Kamal. A disp. Savoldi 8. 
PIACENZA (3-4-3): Vivenzo 6.5, Ozzano 6 (17' st Re Delle Gandine 6), Cabella 6.5, Ubaldi 6.5, Cozzolino 6, Rigo 6, Caravaggi 6.5 (38' st Bassanini sv), Sollini 6 (1' st D'Ippolito 6), Bisio 6.5 (1' st Garione 6), Molinari 6.5 (25' st Mantegazza 6), Binelli 6. A disp. Muzio, Borsatti, Carollo, Devoti. All. Parmigiani 6. 
ARBITRO: Crespi di Busto Arsizio 6.
ASSISTENTI: Nava di Monza e Marinoni di Busto Arsizio. 
AMMONITI: Cozzolino (P), D'Ippolito (P), Ciarmoli (R).

LE PAGELLE

RENATE

Tanzi 6.5 Anche se non deve prodigarsi in interventi miracolosi, si fa sempre trovare pronto e attento quando la situazione lo richiede.
Baioni 6.5 Mette in campo una grande energia andando a pressare ovunque ce ne sia bisogno, contribuendo in maniera sensibile alla tattica di casa.
Saino 7 Collabora bene con il compagno di reparto, intendendosi al volo per chiudere prontamente sull'uomo di riferimento. Sul finale sigla anche l'assist per il definitivo 3-0.  
Fardella 6.5 Disputa un buon avvio di gara, attento a schermare le incursioni dell'avversario di riferimento quando questi si allarga.
25' Ghibellini 6.5 Gioca una grande gara, tutta costruita su intensità e lotta: non ha paura di confrontarsi con l'avversario di turno e di contendersi i palloni.
Mariani 7 ll gol che apre le marcature nasce da una sua azione personale di livello che ben racconta la sua gara, dove brilla per grinta e intensità.  
Ciarmoli 7.5 Il suo gol assicura al Renate il primo posto del girone e gli regala una soddisfazione con pochi eguali. Oltre alla rete si fa notare per l'eccellente presenza in campo e per la grinta.
Serioli 6.5 Si muove bene per il campo in modo da non dare punti di riferimento a chi è incaricato di marcarlo; quando può sale cercando l'occasione giusta per tirare (38' st Pellegrino sv).
D'Amato 6.5 Bravo a spostarsi lungo la fascia sinistra, alzandosi quando la manovra lo richiede e ripiegando rapidamente se la squadra deve compattarsi difensivamente (38' st Favero sv).
Pini 7.5 Le sue corse e intuizioni sono fondamentali per spaccare il campo e destabilizzare la difesa avversaria. Sa rendersi pericoloso sia quando corre palla al piede sia quando si muove per aprire gli spazi.
1' st De Leo 8 Partita maiuscola con gol e assist. Fa valere la notevole presenza fisica, ma non solo: sta sempre attento ai movimenti dei compagni per farsi trovare sempre nel posto giusto e attivarli a sua volta.
Comi 7 Mette la sua tecnica al servizio della squadra, unendola a una più che notevole intensità fisica sopratutto in fase di recupero.
Bertini 7 Disputa una gara di livello, tenendo sempre un occhio per il compagno posizionato meglio e il piede pronto a calciare quando si palesa l'occasione giusta (32' st Mollica sv).
All. Savoldi 8 Un risultato netto da parte della sua squadra per coronare una grande annata. Il Renate vive ormai dei suoi insegnamenti e del suo approccio al calcio combattivo ed energico. 



PIACENZA

Vivenzo 6,5 Tendenzialmente incolpevole sul gol, è un portiere che sa come intervenire anche sui palloni più pericolosi.
Ozzano 6 Disputa una gara interessante e positiva, fino che un brutto colpo rimediato a metà del secondo tempo lo costringe ad uscire.
17' st Re Delle Gandine 6 Entra in un momento non facile e cerca di contribuire ad arginare le incursioni avversarie. 
Cabella 6.5 Il lavoro sulla fascia sinistra è estremamente prezioso: quando la squadra è in difesa contribuisce a schermare le manovre offensiva avversarie; quando sale, sa scambiare bene con l'attaccante più vicino, anche nello stretto. 
Ubaldi 6.5 Buona prova di leadership, a cui unisce letture interessanti specialmente negli spazi stretti. La forte marcatura avversaria lo penalizza un po'. 
Cozzolino 6 Una giornata non facile per lui e in generale per la difesa, costretta sopratutto nelle porzioni finali della gara a ripiegare molto spesso in velocità. 
Rigo 6 Giocatore di personalità: non ha paura di chiudere forte sull'avversario, anche quando deve farlo in centro all'area.
Caravaggi 6.5 Muovendosi avanti e indietro sulla fascia permette va a modificare la densità del centrocampo e garantisce una maggior imprevedibilità alla manovra (38' st Bassanini sv).
Sollini 6 Si muove bene a centrocampo, dove però la pressione del Renate è particolarmente forte e finisce con il limitarne in parte la performance. 
1' st D'Ippolito 6 Cerca di dare concretezza e ordine in un momento dove c'è bisogno di maggiori certezze.
Bisio 6.5 Ha un ottimo arsenale tecnico che sa mostrare con continuità: la sua corsa con e senza palla e i cambi di direzione improvvisi sono un problema non da poco per la difesa di casa.
1' st Garione 6 Non riesce a incidere come vorrebbe, ma dà mostra di alcuni movimenti interessanti.
Molinari 6.5 Bravo a muoversi tra le linee e a rapportarsi con i compagni di reparto per intensificare la velocità del gioco offensivo.
25' st Mantegazza 6 Entra in un momento non semplice, dove il Renate sta tornando a ruggire. Cerca comunque di contribuire alla gara.
Binelli 6 Lavora molto bene al fianco di Bisio, con il quale sa coordinarsi in velocità per spaventare la difesa avversaria.
All. Parmigiani 6 La partita non è semplice, ma i suoi ragazzi cercano comunque di mettere gli avversari in difficoltà, riuscendoci anche in più di un'occasione.



Arbitro Crespi di Busto Arsizio 6 Arbitra con sicurezza ed equilibrio, ammonendo solo quando è necessario. Gli animi si scaldano giusto nel finale, ma riesce a tenere tutto sotto controllo.

LE INTERVISTE

Estremamente soddisfatto il direttore del Settore Giovanile Cossa, autore di un autentico capolavoro, ha costruito una squadra che ha dato subito i risultati: «Per me è un grande orgoglio, sono arrivato qui questa stagione dopo tre anni che ero via. Abbiamo davanti una Primavera che è stata ripescata e che oggi vince il campionato. Per noi è motivo di grande soddisfazione e bisogna dire grazie a tutte le persone coinvolte: ai ragazzi in primis, ma anche allo staff tecnico, ai dirigenti, al responsabile del Settore Giovanile Belotti e ovviamente al mister. Adesso ci fermiamo un mese e mezzo con la testa giusta per approcciarci alla Finale: il nostro sogno è quello di arrivare in Primavera 2 e giocare la finale scudetto».

Entusiasmo condiviso dal tecnico di casa Savoldi: «Mi sento quasi più fortunato io ad avere allenato questi ragazzi che probabilmente loro ad aver avuto me come allenatore. Aldilà del risultato straordinario e degli obiettivi raggiunti, spero che questa annata serva a loro per un'iniezione di fiducia in vista delle prossime sfide che li attenderanno negli anni. Allo stesso tempo, non si può far finta che le vittorie delle partite e dei gironi non contino, perché presto non gli verrà chiesto soltanto di giocare bene, ma anche di portare dei risultati. Ora manca lo step della finalissima e sarà dura aspettare 6 settimane: ci terremo comunque impegnati con le amichevoli e non temiamo di perdere la motivazione, quanto più la distanza temporale che ci separa dal ritorno su un campo competitivo. Ci faremo comunque trovare pronti cercando di entrare subito bene in campo nonostante l'assenza prolungata, vedremo chi sarà il nostro avversario».

«Quello che ho voluto lasciare ai ragazzi sono stati il coraggio e la mentalità di aggredire il campo e il pallone, restando sempre sul pezzo e pronti a lottare. Loro sin dal primo giorno si sono fidati e mi hanno seguito mettendosi in gioco: per fare questo serve un cuore non indifferente. Penso che anche loro si siano divertiti e vederli stare così bene in campo, come alla fine è successo nella partita di oggi, è stata una grande soddisfazione. Quello che serve ai giovani, secondo me, è proprio l'idea di proporsi, il coraggio di andare a giocarsi la palla su ogni duello, distruggendo le iniziative avversarie sul nascere: questa perlomeno è la mia idea di calcio, e ciò che ho cercato di insegnargli da subito».

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