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Primavera 1

A un solo punto dalla retrocessione con una squadra da Scudetto: dentro la crisi della Juventus

Dopo la pausa per i Mondiali, Montero viaggia a una media di 1,14 punti a partita: e per giugno si parla già di rivoluzione

Paolo Montero

JUVENTUS PRIMAVERA 1 • Paolo Montero, ex calciatore bianconero e oggi allenatore dell'Under 19

Inutile girarci intorno: una Juventus in questa posizione di classifica, a questo punto della stagione, non era minimamente ipotizzabile. Per la qualità della rosa allestita dal club, e anche perché la prima parte di campionato era stata decisamente all'altezza della situazione e in linea con quelle che erano le aspettative della società. Dopo la pausa per i Mondiali, però, qualcosa si è rotto e a dirlo sono i numeri: da gennaio in poi, la squadra di Paolo Montero ha racimolato solamente 16 punti in 14 partite. La media di navigazione dice 1,14 punti a partita, una miseria: se il campionato fosse iniziato dopo la sosta, la formazione bianconera sarebbe a 1 solo punto dai playout in piena zona retrocessione. Solo Verona (15), Milan (15), Cagliari (13), Udinese (12) e il già spacciato Cesena (5) hanno fatto peggio della Vecchia Signora in questo lasso di tempo. E allora è normale che in quel di Vinovo si sia aperto lo stato di crisi: nelle ultime 6 partite, infatti, sono arrivati 3 pareggi e 3 sconfitte che hanno fatto scivolare la squadra fuori dalla zona playoff. E il clamoroso ko contro il Cagliari di sabato è stato il classico punto di non ritorno: in vantaggio di due gol dopo appena 12 minuti, e poi di nuovo avanti a cinque minuti dalla fine (2-3), i bianconeri sono stati capaci di prendere 3 gol in 8 minuti buttando via una partita che sembrava vinta nonostante la prima rimonta dei sardi.

MA NON TUTTO È PERDUTO

Attenzione, però. La stagione è ancora lunga - mancano 8 partite - e il 7° posto della Juventus è assolutamente migliorabile. Intanto l'ultima posizione per i playoff è lì, a soli 2 punti, occupata dal Sassuolo (CLICCA QUI per vedere la classifica della Primavera 1) e se la squadra di Montero riuscisse a tornare quella di inizio anno, allora tutto sarebbe possibile. Prima della pausa, infatti, il passo era da grande squadra: 24 punti nelle prime 12 partite, per una media di 2,00 punti a partita e un secondo posto a -5 dalla Roma condizionato proprio dallo scontro diretto vinto per 5-2 dai giallorossi prima dello stop. Un campanello d'allarme evidentemente non ascoltato, visto che alla ripresa del campionato la Juventus non è più tornata ad essere quella della prima parte della stagione. E a far svoltare la testa dei ragazzi di Montero non può essere stata l'eliminazione dalla Youth League contro il Genk ai rigori, visto che dopo aver salutato la competizione europea i bianconeri hanno messo in fila tre vittorie consecutive e tutte senza subire reti (3-0 al Sassuolo, 1-0 all'Udinese e 3-0 all'Empoli). Dopo la sfida coi toscani, il buio.

JUVENTUS PRIMAVERA • Tommaso Maressa, jolly di difesa e centrocampo, e Nicolò Turco, centravanti arrivato a quota 12 gol in campionato

Ci sono però ancora 720 minuti per ribaltare il destino di una stagione che ha preso una piega inaspettata. Innanzitutto la sfida di sabato pomeriggio col Cesena ultimo in classifica dalla quale non possono che uscire i tre punti: non battere i romagnoli significherebbe gettare la spugna. Poi Inter, Roma, Lecce, Napoli, Frosinone, Milan e Fiorentina: un calendario non semplice, ma se si vuole recuperare il terreno perduto non bisogna guardare in faccia a nessuno.

IL CONFRONTO COL PASSATO

Impietoso, per certi versi. Quella di Montero, al momento, è la peggior media punti degli ultimi 4 anni: il suo 1,53 (frutto di 40 punti in 26 partite) è inferiore all'1,65 di Andrea Bonatti nel 2021-2022 (43 punti), all'1,84 sempre di Bonatti nel 2020-2021 (48 punti) e all'1,66 di Lamberto Zauli nelle 21 partite del 2019-2020 (35 punti) prima dello stop ai campionati per il covid. Per arrivare a una media inferiore bisogna andare al 2018-2019, quando la formazione di Francesco Baldini alla 26ª giornata aveva solo 35 punti (media 1,34 - a fine stagione sarà di 1,40) e fallì la qualificazione alle fasi finali. In realtà l'anno prima, a questo punto del campionato, Alessandro Dal Canto fece ancora peggio con 34 punti e una media di 1,30: quella Juve però vinse le ultime 4 partite, alzò la media a 1,53 (la stessa che ha oggi Montero) e conquistò le fasi finali arrendendosi solamente in semifinale contro l'Inter di Stefano Vecchi - oggi primo artefice della promozione in Serie B della Feralpisalò - e di Nicolò Zaniolo.

Questi i numeri da quando il campionato è organizzato con un girone unico. Rispetto alle cifre che vanno dal 2009-2010 al 2016-2017 c'è un abisso ma la conformazione sui tre gironi (con un livello quindi certamente più basso) va a influenzare una statistica che quindi va presa con le pinze. Per capirci: la peggior media punti di questo lasso di tempo è quella di Andrea Zanchetta, che nel 2013-2014 chiuse il campionato (da 13 squadre, quindi esattamente 26 giornate) a quota 48 con una media di 1,84 che pareggia quella di Bonatti di due anni fa. 

JUVENTUS PRIMAVERA • Tommaso Mancini con la maglia dell'Italia (foto figc.it)

L'ALIBI DELL'ETA'

Meglio dirlo subito: non regge. Perché se pure è vero che la Juventus è una delle formazioni più giovani di tutto il campionato (l'unico classe 2003 fisso in rosa è Alessandro Citi che ha 19 presenze, poi Pisapia con 9, Muharemovic e Nzouango con 2 e Ntenda con 1), è anche vero che nessuno ha fatto gli investimenti che hanno fatto i bianconeri per la propria Under 19. Basti pensare ai 4 milioni di euro sborsati per Tommaso Mancini, prelevato in estate dal Vicenza battendo sul filo di lana la concorrenza del Milan, o di un innesto del valore di Kenan Yildiz, strappato sempre nell'ultimo mercato al Bayern Monaco. E allora lascia anche un po' il tempo che trova il fatto di aver "perso" una pedina fondamentale come il difensore Dean Huijsen, spostato a gennaio nell'Under 23 dopo aver messo a curriculum con la Primavera 8 presenze condite pure da 3 gol: anche se indubbiamente quella del talento olandese è un'assenza che ha pesato e non poco.

E ADESSO…?

Normale che il club a questo punto si ponga degli interrogativi. Sulla guida tecnica - ma Montero è sulla panchina della Primavera da appena 9 mesi e tirare le somme con ancora un campionato da concludere sarebbe ingeneroso -  ma anche sulla parte dirigenziale, con la società che potrebbe essere intenzionata a riportare l'Under 19 fuori dalla gestione di Massimiliano Scaglia (al terzo anno di diretta responsabilità dopo le due stagioni con Andrea Bonatti in sella) e del Settore Giovanile come già del resto era in passato. Intanto testa al finale di stagione, con 8 partite da giocare e un obiettivo playoff ampiamente alla portata, poi qualcosa potrebbe succedere.

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