Under 14
03 Maggio 2023
UNDER 15 PADOVA: Lorenzo Gasparello, classe 2009 vicinissimo all'Atalanta
Partiamo da un consiglio: prendete carta e penna, o meglio ancora aprite le note del vostro smartphone, e segnatevi questo nome. Perché probabilmente ne sentiremo parlare per molto, molto tempo. Di anni ne ha appena 14 ma ha già attirato su di sé l'attenzione di tutta Italia, tanto che da un anno a questa parte è finito sulla lista della spesa praticamente di tutte le big di Serie A. Ma non solo, visto che il suo talento non è passato inosservato nemmeno all'esterno. Si di lui ci avrebbe messo gli occhi persino il Chelsea, letteralmente stregato dai rapporti di alcuni emissari che lo avrebbero definito «un potenziale crack, uno da tenere sotto la lente d'ingrandimento».
Carta e penna alla mano, o appunto smartphone, questo è il nome del baby prodigio che sta facendo impazzire tutta Italia: Francesco Gasparello. É nato il 2 gennaio 2009 a Monselice, abita a Terrassa Padovana - un piccolo paese di poco più di 2500 anime nell'estremo sud della provincia di Padova - e dal prossimo 1 luglio farà le valigie per trasferirsi in una delle piazze più ambite dell'intera Penisola. Un viaggio di circa 230 chilometri lo porterà da Terrassa Padovana a Bergamo, precisamente a Zingonia: la casa dell'Atalanta. Di certo non c'è nulla, almeno per ora: la trattativa, seppur ben avviata, è ancora in corso e la dirigenza nerazzurra è al lavoro per assicurarsi uno dei talenti più cristallini del calcio nostrano.
E sarebbe a tutti gli effetti un colpaccio per due motivi. Il primo è il talento. Quello di Francesco è ormai cosa nota, soprattutto per chi ha la fortuna di averlo visto giocare nel corso di questa stagione. Con la maglia del Padova, che indossa con orgoglio da 7 anni come fatto a livello professionistico da suo padre e prima ancora da suo zio, ha stupito per tecnica individuale, visione di gioco e doti balistiche. Il tutto giocando da mezzala in un centrocampo a tre ma soprattutto da sotto età, visto che quest'anno è stato aggregato all'Under 15 di Francesco Beltramelli. Il risultato? Otto gol (8!) e almeno il doppio degli assist. Numeri già di per sé importanti per un centravanti, figuriamoci per uno che di mestiere fa il centrocampista. Il secondo è la concorrenza, soprattutto quella dell'Inter: che lo ha portato svariate volte a Interello per allenarsi, che lo ha pure provato la scorsa estate in occasione del Torneo Internazionale Manlio Selis in Sardegna, che avrebbe fatto carte false per averlo. E pensare che fino a un mese fa sembrava tutto fatto per il suo trasferimento all'ombra della Madonnina. Poi la svolta clamorosa, anche se così clamorosa non è. Sì perché a Zingonia lo conoscono molto bene e lui conosce molto bene Zingonia, tanto che la scorsa estate è pure partito con capitan Fugazzola e compagni alla volta di Rovere per il ritiro pre-campionato.
Scontato dire che se l'Atalanta dovesse assicurarsi le sue prestazioni non solo rinforzerebbe a dismisura la rosa dei 2009, ma eviterebbe che lo faccia una storica rivale quale l'Inter. Resta il fatto che la Dea è ad un passo da uno dei talenti cristallini del nostro calcio: non uno a caso, uno che ce l'ha nel sangue. Suo padre è infatti Guerrino Gasparello, la cui carriera parla da sé: Rovigo, Bassano, Pro Patria, San Marino e, ironia della sorte, Padova. La stessa società che sette anni fa ha prelevato il classe 2009 dal Canossa Conselve, squadra dal suo paese dove ha mosso i primi passi sul campo di calcio dall'età di 5 anni, ma anche la stessa società che ha lanciato tra i grandi lo zio di Francesco, appena diciassettenne nel giorno del debutto in prima squadra e poi prematuramente scomparso a causa di un incidente stradale.
Uno che ce l'ha nel sangue, come detto. Ma anche l'ultimo dei romantici, uno degli ultimi esempi di un ruolo che negli anni sta pian piano morendo: il trequartista, talvolta chiamato anche fantasista. Francesco è proprio questo: un giocatore che fa dell'estro la sua qualità migliore, un giocatore che dà il proprio meglio dal centrocampo in su, un giocatore tanto intelligente quanto tecnico, un giocatore che dà del tu al pallone. In poche parole un giocatore da preservare, ma anche un predestinato. D'altronde non è da tutti segnare 8 gol in un campionato nazionale, e lui l'ha fatto addirittura da sotto età. Sigilli che col senno di poi non sono stato sufficienti per raggiungere le fasi finali, ma per lui la stagione non è ancora finita: perché c'è una final four da raggiungere con l'Under 14, ma soprattutto perché la volontà è quella di chiudere al meglio - chissà, magari con uno Scudetto - l'avventura al Padova. Il suo Padova. Il Padova del papà. Il Padova dello zio.