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Parte dall'oratorio, compie 13 anni e fa sognare una big di Serie A: la favola del classe 2010

Ieri ha fatto piangere il Paris Saint Germain, oggi il Milan: il talento partito dall'oratorio

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UNDER 13 ATALANTA: Giuseppe Auteri, talento della Dea

6 maggio 2010: a Ponte San Pietro, provincia di Bergamo, viene al mondo un bambino che, da lì a qualche anno, sarebbe diventato uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico italiano. 6 maggio 2023: a Montichiari, provincia di Brescia, quel bambino compie 13 anni e, nel giorno del suo compleanno, mette a segno uno dei gol più importanti della sua vita. Con la maglia dell'Atalanta, in una sfida decisiva per puntare allo Scudetto e contro il Milan: esiste modo migliore per festeggiare? Se si è innamorati persi del calcio probabilmente no. E infatti per Giuseppe Auteri, che del calcio ne ha fatta una ragione di vita, è proprio così: perché ha deciso con un gol di rapina la classica contro il Milan, perché nel momento più importante ha dato un senso al suo essere straordinario, perché ha chiuso al meglio una stagione spaziale. E pure perché stasera, quando rientrerà a Boltiere, piccolo paese nella provincia di Bergamo, potrà festeggiare il tredicesimo anno d'età dopo un gol che in ogni caso non dimenticherà. Poco importa se la vittoria contro il Diavolo non è stata sufficiente per raggiungere la Final Four Scudetto, traguardo viceversa ottenuto con merito dai cugini dell'Albinoleffe, perché di occasioni per salire sul tetto d'Italia ne avrà ancora parecchie.

PSG...

Magari già la prossima stagione, da sempre cruciale perché si passa dal calcio dei piccoli (a nove) a quello dei grandi (a undici). In tal senso Giuseppe ha dimostrato di essere già pronto: le prestazioni al torneo di Gavardo dello scorso aprile gli antipasti, quelle al Selis di Olbia le portate principali. Giocando da esterno alto a sinistra, ruolo che sembrerebbe il più adatto alle sue caratteristiche, ha dimostrato, in un colpo solo: ottima tecnica individuale, grande velocità sia nel breve che nel lungo, intelligenza tattica e doti balistiche prelibate. Quest'ultimo aspetto gli ha permesso di prendersi la scena davanti a tutta Italia: lo ha fatto proprio al Torneo Internazionale Selis, ma lo ha fatto soprattutto con un gol pazzesco. Un destro al volo che prima ha baciato il palo destro, poi ha fatto lo stesso con quello sinistro, infine è entrato in rete. E l'avversario? Rullo di tamburi... Il Paris Saint Germain. Sì, la squadra di Messi, Mbappè e Neymar. Esiste biglietto da visita migliore per approcciare il calcio vero? Chissà, nel frattempo Giuseppe sta vivendo un sogno e non ha alcuna intenzione di svegliarsi.

TRAFILA

E pensare che fino a due anni fa giocava in un oratorio. Precisamente in quello di Boltiere, sede del Boca: la società dove tutto ha avuto inizio, il primo capitolo della sua favola. Le qualità sono evidenti: lo sono state fin da quando palleggiava in box (pare che ne riuscisse a fare più di 2000, chapeau...), poi dal primo momento in cui è entrato sul rettangolo verde con gli scarpini ai piedi. La prima ad accorgersene è stata proprio l'Atalanta, ma il suo trasferimento a Zingonia non è stato così semplice. Il motivo è racchiuso in un nome: Inter. L'interesse della beneamata avrebbe potuto portarlo sulla sponda nerazzurra del Naviglio, ma un po' per la vicinanza e un po' per il cuore, la scelta è ricaduta sulla Dea. E col senno di poi è stata più che mai azzeccata, tanto che da due anni a questa parte i nerazzurri bergamaschi se lo coccolano in tutto e per tutto: affidandogli la chiavi delle corsie - destra o sinistra non fa differenza - e affidandosi alle sue qualità. E se è vero che la prima stagione di calcio "vero" deve ancora iniziare, è evidente che il meglio debba ancora venire.

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