Under 18
14 Maggio 2023
UNDER 18 MILAN: Federico Mangiameli, centravanti rossonero
Da una parte un Milan fuori da tutto e reduce da un solo punto nelle ultime tre uscite, dall'altra un'Inter sulle ali dell'entusiasmo dopo la certezza di accedere alla semifinale per poter ambire al Tricolore. Aggiungiamoci poi lo spettro 6-0 dello scorso 12 febbraio e il dado è tratto: Milano ancora nerazzurra nella settimana del derby di Champions League? Sì, almeno sulla carta. E invece no. Il Milan torna a fare il Milan, e in una stagione così questa già di per sé è una notizia: torna alla vittoria dopo 42 giorni, trionfa nel derby grazie a un gol nel primo tempo di Mangiameli, riscatta il sonoro 6-0 di Interello e infligge ai cugini il terzo ko in campionato dopo quelli contro Venezia e Torino. Per Zanchetta è la più classica delle sconfitte indolore: perché il poker di lunedì scorso a Interello ha regalato il primo posto matematico, ma anche perché un passaggio a vuoto come quello del Vismara tutto sommato ci può stare e non intacca minimamente le ambizioni Scudetto dei nerazzurri.
Sarà la voglia di riscattare il sono 6-0 del 12 febbraio? Oppure quella spensieratezza primaverile che porta con sé un campionato già deciso? O ancora, un moto d'orgoglio quando mancano solamente tre giornate alla fine di una stagione fino a questo momento con più luci che ombre? Poco importa, fatto sta che l'approccio del primo quarto d'ora aumenta e non poco i rimpianti del Milan: da una parte fuori da tutto e ben distante dal secondo posto occupato dalla Spal, dall'altra capace di chiudere l'Inter negli ultimi trenta metri e addirittura sondare il terreno dalle parti di Bonardi. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma comunque piccoli segnali che per i nerazzurri sarà tutt'altro che una passeggiata: vedi la conclusione alta di Chiesurin su assist di Boakye (7'), o ancora quella fuori misura di Siman dopo una bella azione passata dai piedi di D'Alessio, Chiesurin e Rossi (15'). La sensazione però è che l'Inter possa prendere in mano la partita in qualsiasi momento. Dal quarto d'ora in poi accade proprio questo: la manovra passa da frenetica a ragionata, di conseguenza Bovo guadagna terreno, la coppia Ciuffo-Berenbruch trova maggiori spazi e Ricordi, capo della trequarti alle spalle di Spinaccè e Zefi, ha modo di staccarsi dai blocchi ed eludere la gabbia creata da Rossi e Malaspina. Quando per i nerazzurri tutto sembra andare per il meglio si rifà sotto il Milan, che approfitta della prima distrazione della coppia Stante-Maye e passa: Chiesurin inventa dalla sinistra e mette dentro un rasoterra sublime per Mangiameli, che si avventa sul pallone e non lascia scampo a Bonardi (38').
Gli ultimi 60 secondi del primo sono il preludio di quanto sarebbe poi accaduto nella ripresa. L'Inter abbassa la testa, torna a dialogare come sa e sfiora il pareggio. L'asse decisiva è Ciuffo-Zefi: il primo ripulisce un pallone e lo offre sul palo lungo al secondo, che se la sposta sul destro e lascia partire un diagonale indirizzato in porta. Il risultato? Battuto Torriani ma non Ghibaudo, che si esibisce in un salvataggio clamoroso sulla linea. Il primo intervento degno di nota del portierone rossonero è però solo rimandato, e nemmeno di tanto. Rispettivamente 5 e 6 minuti dopo l'intervallo l'inter torna vicina al pareggio, ma in entrambi i casi Torriani si fa trovare pronto: prima per disinnescare un bel destro da venti metri di Maye, poi per rendere vana un'azione personale sulla destra di Zefi, al termine della quale pure Bovo ha l'occasione di ribattere a rete ma calcia alto. Più passano i minuti e più il Milan prende fiducia: in primis annusa il profumo della prima vittoria stagionale in un derby, dopodiché sonda anche il terreno per un eventuale raddoppio. L'occasione per chiuderla è grossa come una casa e capita a Nahrudnyy, subentrato pochi minuti a Siman: l'invito di Chiesurin, arrivato sul fondo dopo una bella triangolazione con Boakye, è splendido, la sua conclusione un po' meno e non trova la porta (36'). È la miccia che accende un quarto d'ora di fuoco. Si gioca a una sola porta ed è quella difesa da Torriani, chiamato in causa ancora una volta al 36' quando Vedovati si libera al tiro. L'ex Virtus Bergamo lascia partire una sassata di mancino, ma l'intervento del classe 2005 rossonero è fondamentale: in primis perché salva un gol fatto, dopodiché perché mette la parola fine alla partita.
MILAN-INTER 1-0
RETE: 38' Mangiameli (M).
MILAN (4-3-3): Torriani 7, Ferroni 7.5, Ghibaudo 7.5 (44' st Cecotti sv), D'Alessio 7, Andrews 7, Rossi 6.5 (39' st Tavernaro sv), Chiesurin 7.5 (44' st Sala sv), Malaspina 7, Mangiameli 8 (39' st Corradino), Siman 6 (15' st Nahrudnyy 6), Boakye 6.5. A disp. Lionetti, Bashi, Caragnulo, Cifuentes. All. Terni 7.5. INTER (4-3-1-2): Bonardi 6, Miconi 6.5, Motta 6 (23' st Mazzola sv), Bovo 6.5, Stante 6, Maye 6, Ciuffo 6, Berenbruch 7, Spinaccè 6 (39' st Diallo sv), Ricordi 6 (39' st Venturini sv), Zefi 6.5 (23' st Vedovati 6.5). A disp. Zamarian, Casani, Castegnaro, Baldelli, Tamiozzo. All. Zanchetta 6.
ARBITRO: Bozzetto di Bergamo 7.5.
ASSISTENTI: El Filali di Alessandria e Rinaldi di Pisa.
AMMONITI: Mangiameli (M), Bonardi (I)
MILAN
Torriani 7 In avvio qualche uscita alta o poco più, poi deve ringraziare Ghibaudo per un salvataggio miracoloso sulla linea. Nella ripresa effettua tre interventi: uno semplice su Faye, uno su Zefi e un altro al bacio su Vedovati.
Ferroni 7.5 Andrews si prende Spinaccè e la sua fisicità, lui Zefi e la sua fantasia. Nonostante la stazza nel breve tiene botta, inoltre ha la capacità di evitare di essere preso in velocità. Alla lunga cresce ulteriormente e anche grazie a lui il Milan mantiene la porta inviolata.
Ghibaudo 7.5 Parte abbottonato come esterno sinistro del quartetto difensivo, ma la sua partita verrà ricordata soprattutto per il salvataggio sulla linea in occasione della conclusione di Zefi. Sontuoso e monumentale (44' st Cecotti sv).
D'Alessio 7 Quando Zefi ti punta, normalmente si hanno alternative: o lo lasci andare o lo atterri. Lui dimostra che ci sarebbe un’altra opzione, ovvero fermarlo. In forma anche in avanti, vedi la discesa al quarto d’ora che porta Siman al tiro. Meno intraprendente nella ripresa ma tutto sommato ci sta perché serve difendere più che attaccare.
Andrews 7 Si prende a carico Spinaccè e gli fa toccare pochissimi palloni. Sul centro-sinistra è pure intelligente perché in almeno un paio di occasioni risolve problemi con diagonali difensive prelibate.
Rossi 6.5 Un anno fa fece cantare il Milan con un gol da trenta metri nel derby Under 17, quest’anno avrebbe potuto fare lo stesso ma la sua conclusione è deviata. Se Chiesurin è quello che si stacca dai blocchi e svaria lungo tutto il fronte offensivo, lui affianca Malaspina e, seppur con qualche affanno nel secondo tempo, lo fa con precisione (39' st Tavernaro sv).
Chiesurin 7.5 Parte dal centro-destra, ma è quando si accentra che diventa devastante. È l’uomo con più qualità e lo dimostra, tanto che serve a Mangiameli un pallone solamente da spingere in porta. Prestazione degna del suo nome: incontenibile, pure nella ripresa quando offre a Nahrudnyy una palla solamente da spingere in rete (44' st Sala sv).
Malaspina 7 Tutte le azioni passano dai suoi piedi. In avvio accarezza il pallone e lo smista con qualità, poi quando c’è da ripiegare si ricorda di essere un giocatore polivalente e che può giocare anche nei due dietro.
Mangiameli 8 Mezz’ora di buio, poi il lampo. Ed è un lampo che sblocca la partita: gol da vero numero 9, esattamente quello di cui c’era bisogno. Sigillo decisivo a dir poco visto che vale la vittoria nel derby: pomeriggio da incorniciare (39' st Corradino).
Siman 6 Tanti chilometri e poca concretezza. Motta gli prende le misure e non lo fa praticamente mai giocare con il corpo rivolto verso la porta. Prova comunque a concludere a rete ma il tentativo di battere Bonardi è decisamente velleitario.
15’ st Nahrudnyy 6 Entra col piglio giusto ma l’errore a tu per tu con Bonardi pesa come un macigno.
Boakye 6.5 Miconi non è certamente un terzino semplice da saltare nell’uno contro uno. Ci prova spesso ma non sempre ci riesce. Nella ripresa la partita cambia e lui fa lo stesso, risultando utile anche in fase di non possesso.
All. Terni 7.5 Vince un derby con merito e in una stagione come questa non è poco. Tre punti che in classifica cambiano ben poco ma che danno morale in vista delle ultime uscite.
INTER
Bonardi 6 Sul tiro di Mangiameli impossibile chiedergli di più, per il resto un primo tempo di controllo così come nella ripresa. Non effettua interventi degni di nota in un pomeriggio paradossalmente abbastanza tranquillo.
Miconi 6.5 La posizione e l’intraprendenza di Boakye lo costringono a spingere meno del solito, ne esce un primo tempo senza infamia e senza lode. Meglio nel secondo quando trova spazio e prova a creare superiorità numerica.
Motta 6 Rispetto a Miconi ha più spazio da attaccare, ma in qualche circostanza è forte un po’ troppo timido. Molto meglio in marcatura su Siman, anche se cala vistosamente alla distanza (23' st Mazzola sv).
Bovo 6.5 Nel primo quarto d’ora soffre il baricentro alto del Milan, poi la solita partita: tante geometrie e grande personalità in una zona nevralgica del terreno di gioco. In un pomeriggio difficile è uno dei pochi raggi di sole.
Stante 6 Sul pezzo per un tempo, poi la sua retroguardia accusa un passaggio a vuoto e permette a Mangiameli di firmare il gol del vantaggio. Un gol, quello di Mangiameli, col senno di poi decisivo.
Maye 6 Vale il discorso fatto per Stante. A differenza del compagno di reparto accusa qualche insicurezza in più in fase di impostazione, poi prova a riscattarsi e impegna Torriani con una bella conclusione da fuori.
Ciuffo 6 Qualche inserimento coi tempi giusti, pure un colpo di testa che comunque non impegna Torriani, poi il nulla. Nei primi 45 minuti il duello con Rossi lo vince il rossonero, lo stesso vale per la ripresa
Berenbruch 7 Il migliore nel primo quarto d’ora, il faro anche nella restante mezz’ora del primo tempo. Spesso dà la sensazione di giocare a memoria: la squadra lo sa e lo fa con lui, come sempre preziosissimo. Risulta poi il migliore anche nei 90 minuti: ebbene sì, sarebbero serviti 11 “Bere”.
Spinaccè 6 Tanta lotta e pochi, pochissimi lampi. Gli va dato atto che Andrews è comunque un osso duro, almeno in questo derby. Non la vede praticamente mai, poi Zanchetta inserisce Diallo (39' st Diallo sv).
Ricordi 6 Gli spazi sono quelli che sono, così prova a staccarsi dai blocchi per trovare palloni giocabili. Quando elude la prima marcatura è pure efficace, il problema è che nel primo tempo ha la meglio il centrocampo del Diavolo. Discorso simile per il secondo: l’Inter che prova ad attaccare ma lui non trova il modo di incidere come suo solito (39' st Venturini sv).
Zefi 6.5 Il suo destino è stato chiaro dal momento in cui ha messo piede in Italia. Giocatore di talento immenso, tanto che gli avversari lo iniziano a conoscere e soprattutto a studiare. Prende tante botte, ma in tutto ciò è comunque il più pericoloso dei nerazzurri.
23’ st Vedovati 6.5 Entra col piglio giusto tanto che trova subito il la via per essere pericoloso.
All. Zanchetta 6 È una sconfitta indolore, certo è che perdere il derby non fa mai piacere. Tuttavia il ko del Vismara è sicuramente un piccolo incidente di percorso verso la conquista del Tricolore.
ARBITRO
Bozzetto di Bergamo 7.5 Sempre in controllo e sempre sul pezzo. Tira fuori due cartellini gialli e gestisce senza particolari patemi una partita tesa ma comunque tranquilla.