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L'intervista

Dal Livorno Ferraris allo Scudetto storico e la 'laurea' all'Alessandria: ora è pronto per l'eredità di Silvano Benedetti

Parla Corrado Buonagrazia: La mia passione, il calcio giovanile, quello fatto di puro entusiasmo che si alimenta dei migliori sentimenti giovanili

Corrado Buonagrazia: Dal Livorno Ferraris allo Scudetto storico e la 'laurea' all'Alessandria: ora è pronto per l'eredità di Silvano Benedetti

Corrado Buonagrazia: Dal Livorno Ferraris allo Scudetto storico e la 'laurea' all'Alessandria: ora è pronto per l'eredità di Silvano Benedetti

«Sembra ieri, il 2014, esattamente il 29 giugno a Chianciano Terme, quando con gli Allievi classe ’97 della J Stars  sconfigemmo per uno a zero il Rapallo vincendo il titolo nazionale dilettanti. E non solo quello, perché fummo premiati anche con la coppa disciplina che allora mi riempì, se ce ne fosse stato bisogno, ulteriormente di orgoglio. Perché ero riuscito ad inculcare nei miei ragazzi certi principi che attengono al comportamento in campo non solo dal punto di vista tecnico».

Inizia così la chiacchierata con Corrado Buonagrazia, Responsabile del settore giovanile Alessandria, in odore di prossima investitura come nuovo Responsabile Scuols Calcio del Torino nell’era post Silvano benedetti. «Ho iniziato a giocare nel Livorno Ferraris - prosegue Buonagrazia - senza raggiungere traguardi prestigiosi nel calcio giocato. Cosa che spesso è ciò che dico agli allenatori delle squadre che coordino: si può arrivare a certi traguardi senza passare necessariamente per tappe professionistiche o cercando appoggi, ma solo credendo fermamente in ciò che vogliamo fare nella vita. I sogni son desideri che, però, per realizzarli bisogna fare tanti sacrifici e tanta gavetta, e averli raggiunti con la mia determinazione e consapevolezza senza l'aiuto di nessuno, mi rende ancora più fiero dei risultati che ho raccolto in questi ultimi dieci anni. Inizialmente non pensavo che da ‘grande’ avrei svolto quello che oggi è il mio lavoro».

«Sicuramente l'ambiente dei giovani calciatori era quello che mi attraeva di più, perché credo molto nei valori dello sport e di quanto può fare lo sport per allontanare i ragazzi dai ‘cattivi sentieri’. E come tale ho sempre sentito prepotentemente la voglia di trasmetterli ai giovani. A ventidue anni, esattamente nel 2004, ho cominciato la mia esperienza di allenatore nella società in cui avevo militato da ragazzino, il Livorno Ferraris, e dopo pochissimi anni mi sono ritrovato prima come tecnico e poi come collaboratore tecnico nella Pro Vercelli. Passando per Santhià sono approdato alla J Stars dove ho vinto il titolo nazionale allievi che mancava dal Piemonte dal 1987 e che tutt'ora non è stato ancora vinto da nessun’altra squadra».

«Dopo alcuni anni come tecnico ho cominciato ad allargare i miei orizzonti guardando al calcio non più e non solo come allenatore. E quando sono passato alla Sisport come responsabile tecnico, entrando in alcuni progetti Juventus, mi si sono aperti nuovi orizzonti anche grazie alla collaborazione con bravissimi tecnici, come Alessandro Ramello, attuale responsabile attività di base del Bologna. Dopo una breve parentesi di un anno in cui sono tornato sulla panchina della Pro Vercelli, mi arriva la telefonata dal responsabile del settore giovanile dell’Alessandria Nereo Omero, che ancora ringrazio, e mi viene proposto di collaborare nel settore tecnico. In questi cinque anni sono cresciuto molto, soprattutto da un punto di vista umano e relazionale, occupandomi nei primi quattro anni di aspetti puramente tecnici condividendo esperienze sul campo, linee guida e obiettivi da perseguire. Che non erano attinenti solo al calcio giocato ma anche alla formazione di giovani con principi morali ben strutturati».

«Nell'ultimo anno ho assunto l'onere e l'onore di responsabile del settore giovanile occupandomi di aspetti nuovi: gestione di un budget, rapporti con le famiglie, con altre società per l'acquisizione o il trasferimento di giocatori, acquisendo anche la licenza UEFA specifica. In tutto questo la mia laurea in Scienze Politiche non si è rivelata solo un titolo da tenere appeso alla parete, ma mi ha dato conoscenze strutturali, che mi hanno aiutato a gestire risorse umane che in un ambiente come quello calcistico, ritengo siano di grande importanza. In quest'ultimo anno nell'Alessandria credo di aver maturato una bella esperienza e grandi soddisfazioni: l’Under 15 vincitrice del campionato, la Primavera 2 che si è salvata e tutte le altre squadre che hanno ben figurato nei campionati nazionali e non solo. Tutto ciò, spero, mi servirà in un percorso che mi auguro sempre più proficuo che metterò al servizio del nuovo compito che mi attende.  Ringrazio dal profondo del cuore tutti coloro che con me hanno collaborato e mi hanno accompagnato in questo difficile, ma meraviglioso percorso formativo». E noi aggiungiamo: in bocca al lupo per un futuro sempre più ricco di soddisfazioni, il calcio ha bisogno di figure come Corrado Buonagrazia.

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