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Under 15 A-B

Giocava nel Milan e sta facendo la storia dell'Inter: a 15 anni è tra i bomber più forti d'Italia

Il classe 2008 italo-spagnolo può trascinare i nerazzurri verso il secondo Scudetto

UNDER 15 INTER

UNDER 15 INTER: Daniel Curcio, punto fermo della rosa dei classe 2008

Partiamo dalla fine, anche se più che un epilogo si tratta del preludio di un qualcosa che potrà essere ricordato per sempre. Un gol. Ma non un semplice gol, il gol dell'anno. Un gol che avvicina il mondo del calcio a quello della cucina, due mondi diametralmente opposti ma uniti da una giocata senza senso. Perché sì, il gol dell'anno è quanto di più simile ci possa essere a un primo piatto di un ristorante stellato. Gli ingredienti sono quattro, né troppi né troppo pochi. Un numero adeguato per raccontare una portata tanto semplice quanto prelibata, perché gli chef insegnano che la differenza la fa la qualità, non la quantità.

Ingrediente numero 1: l'intelligenza. Quella che lo ha portato a defilarsi sulla corsia di sinistra, quella che gli ha permesso di raccogliere il pallone ed entrare in area. Ingrediente numero 2: la velocità. Quella con cui ha lasciato sul posto gran parte della retroguardia avversaria, quella lo rende da tempo un attaccante straordinario. Ingrediente numero 3: la tecnica. Quella grazie alla quale è passato in mezzo a tre avversari con un doppio passo e una sterzata degna del miglior Diego Milito, quella che racconta il perché venga considerato uno dei prospetti più interessanti dell'intero panorama calcistico italiano.

Poi l'ultimo, l'ingrediente numero 4: la follia. Sì, la follia. Perché anche solo pensare a una giocata di questo tipo ti rende diverso dagli altri, ti rende speciale. E ti rende un po' folle, appunto. Il risultato? Una portata che strapperebbe applausi a qualunque competizione culinaria, pure a Joe Bastianich versione Masterchef. Da qui il dubbio amletico, la domanda da un milione di euro: di che piatto si tratta? È un antipasto oppure un primo? Un secondo o addirittura un contorno o dolce? La risposta è secca: un secondo.

STORIA

È un secondo per una semplice ragione: il meglio, ovvero il dolce, deve ancora venire. E potenzialmente verrà da qui al prossimo mese, quando l'Inter affronterà per due volte la Juventus per assicurarsi un posto in finale Scudetto: che sarebbe la seconda consecutiva dopo quella vinta con l'Empoli a Senigallia nel maggio del 2022, che sarebbe la definitiva consacrazione del suo centravanti. Un attaccante intelligente, attaccante veloce, un attaccante tecnico, un attaccante folle: di nome fa Daniel, di cognome fa Curcio. È nato il 12 gennaio 2008 da padre italiano e mamma spagnola, dunque può contare su un doppio passaporto. Abita a Tradate, un piccolo paese in provincia di Varese, e i primi calci al pallone li ha dati all'Insubria. Dopodiché è passato al Milan, infine la scelta più importante della sua vita. È l'estate del 2016 e l'addio di Andrea Biffi, suo allenatore al Vismara nonché mentore e figura di riferimento per la sua crescita sportiva, lo portano a cambiare sponda del Naviglio. Dall'1 luglio dello stesso anno diventa un calciatore dell'Inter, il resto è storia.

QUALITÀ

Ed è una storia incredibile. Il protagonista, anzi i protagonisti, sono sempre loro: i gol. Daniel dà la sensazione di averci coltivato un rapporto stupendo, un aspetto che per uno che di mestiere fa l'attaccante fa tutta la differenza del mondo. Il gol dell'anno lo conferma: perché spettacolare sotto ogni punto di vista, perché fondamentale per mettere chiudere il discorso qualificazione contro il Bologna dopo lo 0-0 dell'andata, perché il secondo - la firma del vantaggio è stata di Carrara - dei 6 messi a segno dai nerazzurri. In gol per la squadra di Fautario anche Sorino e Virtuani, poi ancora lui, sempre lui, solo lui: Daniel Curcio. La seconda gioia di giornata è sicuramente meno spettacolare della prima - anche perché fare meglio sarebbe stato pressoché impossibile per tutti - ma incarna alla perfezione l'essenza del numero 9. L'azione: parte sul filo del fuorigioco, raccoglie il pallone all'altezza del vertice alto dell'area, se lo sposa sul destro e lo infila con freddezza sul primo palo. Nessun tremolio di gambe, nessuna pressione: niente di niente. Daniel è così, tant'è che proprio per questo è uno degli attaccanti più forti e completi in circolazione.

NAZIONALE?

Grazie alla doppietta contro il Bologna ha già raggiunto quota 17 gol: fatta eccezione per Camarda, classe 2008 del Milan che gioca stabilmente nell'Under 16, nessuno come lui nel nord Italia. La prima domanda: Curcio segna tanto? Sì. La seconda domanda: Curcio segna tanto e in partite importante? Sissignore. 13 ne ha messi a segni nella regular season, tra i quali spicca quello decisivo per battere il Milan alla settima giornata. Sono invece 4 quelli dagli ottavi di finale in poi: uno con l'Udinese all'andata, uno pure al ritorno e due contro il Bologna nel secondo atto dei quarti di finale. L'Inter è consapevole di avere tra le mani un diamante, probabilmente ancora grezzo ma potenzialmente - in un futuro non troppo lontano - splendente più che mai. In poche parole, i nerazzurri pare l'abbiano capito. In Nazionale no. O meglio, non ancora. Con la selezione di Favo conta solamente un raduno a Novarello, ma pare evidente che se dovesse continuare a segnare - magari trascinando l'Inter al secondo Scudetto consecutivo - le porte di Coverciano gli si potrebbero spalancare davanti da un momento all'altro.

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