Under 17 A-B
04 Giugno 2023
UNDER 17 MILAN: Alessandro Bonomi e Luca Martinazzi, classe 2006 dei rossoneri
Di nome fa Alessandro, di cognome Bonomi. È un trequartista, finora ha segnato 16 gol in stagione e due minuti dopo l'intervallo è salito a quota 17: rispondendo al vantaggio della Lazio firmato da Sanà, ristabilendo la parità al Vismara e, col senno di poi, dando il via alla rimonta del Milan. Di nome fa Luca, di cognome Martinazzi. È un centravanti, rappresenta uno dei prospetti più interessanti del vivaio rossonero e nel giro di tre minuti ha dato un senso al suo essere straordinario: completando la rimonta dopo uno svarione difensivo di Ercoli, siglando la personale doppietta - nonché il 3-1, definitivo solo in parte perché Cuzzarella nel recupero fissa il parziale sul 3-2 e riapre tutto in vista del ritorno - al secondo tentativo dopo un miracolo di Renzetti, rendendo giustizia a uno splendido assist di Magni. Di nome fa Christian, di cognome Lantignotti. Di mestiere fa l'allenatore e a un anno di distanza può nuovamente puntare allo Scudetto. Tra sette giorni a Formello andrà in scena il secondo atto e dare per vinta la Lazio di Terlizzi sarebbe un errore madornale, specie dopo il gol di Cuzzarella in zona Cesarini arrivato dopo una serie di occasione sciupate dai suoi rossoneri, certo è che i suoi classe 2006 - sia per il risultato sia per quanto visto al Vismara, soprattutto nel secondo tempo - hanno tutte le carte in regola per sognare la semifinale e quindi lo Scudetto.
Il Milan e la Lazio sono due squadre molto simili. Non tanto per il modo di interpretare la manovra, visto che il 4-2-3-1 di Lantignotti è diverso in tutto e per tutto dal 3-4-1-2 di Terlizzi, quanto per la mentalità. In entrambi i casi è offensiva, tanto che i numeri della regular season lo confermano: i rossoneri hanno segnato tanto (82 gol) e subito altrettanto (35 gol), i biancocelesti pure (76 gol fatti a fronte di 33 subiti). A togliere ogni dubbio ci pensa il primo tempo: entrambe le formazioni badano al sodo e cercano in fretta di verticalizzare, di conseguenza le occasioni non tardano ad arrivare. L'unica che si trasforma in gol è quella costruita a braccetto da Paolocci e Sanà: il primo fa partire uno schema da calcio d'angolo e serve il secondo, che dopo essersi visto respingere un'altra conclusione sul precedente calcio d'angolo - nell'occasione da evidenziare un buon intervento di Colzani - indovina una traiettoria velenosa che permette al pallone di entrare in porta beffando l'estremo difensore rossonero (45'). Il tutto dopo 45 minuti in cui succede di tutto, ma proprio di tutto: da una parte la Lazio ha da recriminare per un errore grossolano di Bigotti dopo essersi trovato a tu per tu con Colzani (16'), dall'altra il Milan si mangia le mani in primis per una conclusione sfortunata di Sia dopo una bella azione partita da Sala e rifinita da Di Siena (19'), dopodiché per un mancino largo dello stesso numero 11 (39').
Quella del secondo tempo è tutta un'altra partita. In primo luogo perché in campo c'è tutta un'altra Lazio: meno propositiva, più timorosa ma soprattutto meno brava nel chiudersi a riccio per non dare sfogo al poker offensivo rossonero. In secondo luogo perché in campo c'è tutto un altro Milan, il che spiega le enormi difficoltà a cui devono sopperire i biancocelesti: la chiave è la linea mediana, con Mancioppi e Sala che aumentano i giri del motore e non fanno vedere palla a Silvestri e Paolocci. Il resto lo fanno i quattro tenori: Di Siena a destra, Sia a sinistra, Bonomi sulla trequarti e Martinazzi davanti. E che resto, ci sarebbe da dire: perché l'1-1 arriva puntuale dopo appena 120 secondi e, col senno di poi, mette la parola fine alla partita. Il gol numero 17 di Bonomi non sarà il più bello ma è decisamente il più importante, dopodiché è one man show. Il protagonista è Luca Martinazzi, che nel giro di tre minuti la ribalta e la chiude: prima approfittando di un errore grossolano di Ercoli e depositando in rete a porta sguarnita (19'), poi calando il tris con un tap-in dopo un miracolo dello stesso portiere biancoceleste su un suo colpo di testa su assist di Magni (22'). Tutto finito? Macché. Né per il Milan, che continua ad attaccare a testa bassa non trovando però la via del gol, che col senno di poi avrebbe significato mette un piede e mezzo in semifinale. Né tantomeno per la Lazio, che sfrutta le sostituzioni di Terlizzi e a tempo praticamente scaduto firma con Cuzzarella il definitivo 3-2 (48').
MILAN-LAZIO 3-2
RETI: 45' Sanà (L), 2' st Bonomi (M), 19' st Martinazzi (M), 22' st Martinazzi (M), 48' st Cuzzarella (L).
MILAN (4-2-3-1): Colzani 6.5, Magni 7.5, De Bonis 6.5 (26' st Grilli sv), Mancioppi 7 (38' st Vitali sv), Parmiggiani 7, Tezzele 7, Di Siena 6.5 (38' st Perina sv), Sala 7, Martinazzi 8, Bonomi 7.5, Sia 7. A disp. Rugginenti, Guffanti, Frugnoli, Bagarotti, Corradino, Rutigliano. All. Lantignotti 7.
LAZIO (3-4-1-2): Renzetti 7, Ferrari 6.5, Ercoli 5.5, Silvestri 6, Paolocci 6 (30' st Cuzzarella 7), Bordoni 6 (30' st Marinaj sv), Sanà Fernandes 7, Ceccarelli 6.5 (30' st Cesari sv), Serra 6 (42' st Cogo sv), Gelli 7 (42' st Lekhiw sv), Bigotti 5.5 (13' st Gningue 6). A disp. Ciardi, Sow, Kunert. All. Terlizzi 6.5.
ARBITRO: Castellano di Nichelino 7.
ASSISTENTI: Pozzi di Varese e Mezzalira di Varese.
AMMONITO: Bordoni (L).
Colzani 6.5 Nel primo tempo Bigotti si divora un’occasione grossa come una casa e viene graziato. Poi la Lazio trova la gioia con Sanà: il pallone passa tra lui e il palo, la traiettoria è velenosa ma avrebbe potuto fare molto di più. Soprattutto considerando le sue qualità, vedi la doppia parata sulle punizioni di Gelli.
Magni 7.5 In avanti è una Lamborghini, dietro un carro armato. Nel primo tempo limita Sanà, tant’è che che l’esterno della Lazio si trova costretto a cercare gloria dall’altra parte. Poi prende campo, si conferma di marmo dietro e diventa devastante davanti. Il cross per Martinazzi che porta al gol è roba da vedere e rivedere.
De Bonis 6.5 Ceccarelli si vede a sprazzi e il merito è anche suo. Se Magni è quello che si stacca dai blocchi e accompagna la manovra, lui rimane più arretrato per non lasciare troppo scoperti Parmiggiani e Tezzele (26' st Grilli sv).
Mancioppi 7 Capitano di mille battaglie, vedi il primo tempo. Il suo Milan soffre, a tratti è proprio succube del gioco verticale della Lazio ma lui è pronto a metterci una pezza. Fa lo stesso nella ripresa, anche se si può limitare al compitino perché in avanti diventano devastanti. (38' st Vitali sv).
Parmiggiani 7 Con Tezzele forma una gran coppia. Nelle difficoltà del primo tempo ne esce senza problemi, poi nel finale gestisce senza patemi. La disattenzione che porta al 3-2 della Lazio è di reparto, certamente evitabile.
Tezzele 7 Viene fuori alla distanza e nel secondo tempo è un muro. Difensore completo, di fisico, gamba e tecnica. In avvio la Lazio si rende spesso pericolosa ma lui non molla un singolo centimetro. Resta l’amaro in bocca per aver subito gol a tempo praticamente scaduto.
Di Siena 6.5 Si vede solamente a sprazzi, ma quando si accende sa come fare male alla Lazio. Dal suo destro nascono diverse azioni pericolose, più nel primo tempo che nel secondo. Prova anche la gioia personale dopo pochi minuti, ma la sua conclusione termina alta (38' st Perina sv).
Sala 7 In campo è il più piccolo ma non sembra, anzi. Partita dai due volti: in difficoltà in avvio, uomo in più nel lungo periodo. Gioca un secondo tempo di livello, tant’è che in un paio di occasione avrebbe anche potuto metterci la firma. Quando al Milan serve alzare i giri del motore lui risponde presente, e lo fa con talento.
Martinazzi 8 Tre minuti da Dio? No, tre minuti da Martinazzi. Ne segna due, sale a quota 11 in stagione e ribalta la Lazio. Il tutto a coronamento di una prova di grinta e carattere, d’altronde contro i colossi della Lazio c’era bisogno del miglior Martinazzi. Così è stato.
Bonomi 7.5 Il diez, l’uomo di maggiore qualità, il bomber della squadra. Nel momento più importante non delude: prima firma il gol dell’1-1 a coronamento di una prestazione splendida, poi ci mette lo zampino in almeno un altro paio di occasioni.
Sia 7 Il suo primo tempo è frizzante: tocca tanti palloni, prova spesso l’uno contro uno ma finisce per peccare in precisione sul più bello. Nella ripresa non trova il gol ma è comunque il faro offensivo del Milan, che con un Sia in forma può e deve puntare al Tricolore.
All. Lantignotti 7 Il rammarico per non aver chiuso il discorso qualificazione è tanto, tantissimo. Sul 3-1 il suo Milan ha lasciato giù almeno un paio di occasioni, poi è stato punito nel finale. Resta la consapevolezza di poter domare la Lazio, come d’altronde è stato fatto nel secondo tempo.