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È un Monza miracoloso! Scritta un'altra pagina di storia 370 giorni dopo il sogno Serie A

I baby biancorossi di Alessandro Lupi hanno fatto l'impresa: il film di una stagione fantastica

PRIMAVERA MONZA

PRIMAVERA MONZA: Mazza, portiere biancorosso

1 settembre 1912, 29 maggio 2022, 3 giugno 2023. Tre date, tre storie. La prima sarà ricordata per aver dato alla luce quello che oggi conosciamo come Associazione Calcio Monza: dove tutto ebbe inizio. La seconda racconta della storica promozione in Serie A, culminata con l’indimenticabile 4-3 nei 120 minuti dell’Arena Garibaldi di Pisa. La terza racchiude dentro sé un po’ di tutto: dolore, rabbia, coraggio, grinta, sangue freddo. E infine lacrime, ma questa volta solo di gioia. Si perché per il Monza si tratta di una data storica, la seconda nel giro di un anno. Roba che rimarrà per sempre negli annali del club di Silvio Berlusconi: perché il piccolo Monza è diventato grande, perché in via dei Ragazzi del ’99 arriveranno le varie Inter, Milan, Juventus e Roma, perché Alessandro Lupi ha portato i biancorossi in Primavera 1. La Serie A del calcio giovanile, la crème de la crème.

TRAFILA

Partiamo dalla fine, precisamente da quando Augusto Bando - centrocampista dell’Ascoli - ha centrato il palo nel rigore decisivo dopo un rocambolesco 3-3 nei tempi regolamentari. Da lì in poi è successo tutto in un istante, in un attimo. Centi di Terni ha fischiato tre volte, poi la festa biancorossa. Ed è una festa che parte da lontano, precisamente dal 21 maggio 2022 quando i gol di Ferraris e Dell’Acqua non bastarono alla formazione di Palladino - uno che nel frattempo di strada ne ha fatta - per superare il turno contro il Parma, poi sconfitto in finale playoff dal Frosinone. Dal dolore, appunto. Poi la rabbia, e che Dio la benedica: perché giusto un paio di mesi dopo è diventata coraggio. Il coraggio di ripartire, il coraggio di rimboccarsi le maniche, il coraggio di lasciarsi il passato alle spalle e guardare avanti. Il risultato? Una regular season fatta da 19 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. Ruolino di marcia che ha permesso al Monza di concludere il campionato appena dietro al Parma - oltre che all’inarrivabile Genoa - e guadagnarsi il quarto posto, piazzamento valido per accedere ai playoff. Quindi la grinta, la stessa che nel giro di quattro minuti ha permesso a Brugarello e Vacca di risolvere la faccenda Virtus Entella: liguri battuti e biancorossi in semifinale playoff per il secondo anno consecutivo. Ironia della sorte proprio contro il Parma, ma 371 giorni dopo la musica è diversa: il motivo? Semplice, il sangue freddo. Quello che ha permesso ai ragazzi di Lupi di imporsi in terra romagnola dopo i calci di rigore, lo stesso servito in quel di Ascoli per concludere nel migliore dei modi una stagione fantastica.

TALENTO

E infine il talento. Quello vero, quello genuino, quello innato. Quello di Andrea Ferraris e Leonardo Muniz Dos Reis, coppia d’attacco da 40 gol stagionali. Quello dei centrocampisti Leonardo Colombo e Tommaso Lupinetti, cuore pulsante del 3-4-2-1 disegnato da Lupi. Quello degli esterni Balcot Bianay, Carlo Pedrazzini, Tommaso Marras e Nicolò Perin, quest’ultimo arrivato a gennaio dall’Inter e decisivo sia in semifinale che in finale. Quello di Alessandro Abbenante così come quello dei vari Tommaso Goffi, Alessio Vacca e Mattia Brugarello, tutti fondamentali in una cavalcata da mille e una notte. E infine il suo, quello di Alessandro Lupi. È il suo capolavoro, la ciliegina sulla torta da quando Adriano Galliani lo ha voluto con sé a Monzello. È subentrato in corsa a Palladino e ha portato il Monza in Paradiso. Il resto è storia, ed è una gran bella storia…

SUL GIORNALE DI QUESTA SETTIMANA UNA PAGINA INTERA CON LE PAGELLE STAGIONALI

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