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Dal Milan al Brescia, dal Monza alla Cremonese: la rivoluzione dei Settori Giovanili continua

Dopo l'addio di Paolo Maldini, la permanenza di Angelo Carbone in rossonero non è più certa: tutti gli aggiornamenti

Angelo Carbone

Angelo Carbone e Bruno Conti

Che sarebbe stata un'estate di rivoluzioni lo si era già capito a inizio marzo, quando Roberto Samaden ha comunicato ai suoi collaboratori che non avrebbe rinnovato il suo contratto in scadenza con l'Inter. Che la rivoluzione sarebbe stata clamorosa lo si era capito quando lo stesso Samaden ha scelto - dopo una lunga riflessione - i vicini di casa dell'Atalanta cambiando città ma non il colore della maglia. Che la rivoluzione dei Settori Giovanili italiani avrebbe avuto questo tipo di portata, però, lo si sta capendo solamente adesso. A cambiare il responsabile del proprio vivaio, infatti, non sono solo Inter e Atalanta: e oltre ai già annunciati terremoti in casa Monza e Cremonese, ecco che a deflagrare sono - per motivi diversi - le situazioni di Brescia, Como e anche Milan. E quella rossonera è senza dubbio la situazione da seguire con più attenzione: cosa succederà dopo l'addio di Paolo Maldini - particolarmente legato ad Angelo Carbone - e Ricky Massara? Lo scopriremo solamente nelle prossime settimane. Una cosa però è certa: delle 7 squadre lombarde impegnate nei campionati di Serie A e Serie B, tutte vivranno un profondo riassestamento.

PARTENDO DALLA FINE

E quindi dal destino di Angelo Carbone. Ancora tutto da scrivere in realtà: perché se il suo futuro era stato forse l'unico tra le big a non essere stato messo in discussione, ora tutto può cambiare rapidamente. E quella che doveva essere solamente una formalità - il rinnovo del contratto in scadenza a fine giugno - adesso può diventare il primo motivo di un eventuale distacco: ovviamente tutto è nato dall'addio di Paolo Maldini seguito da quello di Ricky Massara, ed è difficile in questo momento capire se le mosse della nuova proprietà si fermeranno qui o se riguarderanno anche il Settore Giovanile. Certo che è il nome della guida del vivaio non è più certo come lo era un mese fa. Contestualmente, normale anche che si sia fermato il casting per l'Attività di Base, tenuta in mano ad hinterim dallo stesso Carbone dopo l'addio di Roberto Trapani a inizio novembre: un nome accostato ai rossoneri è stato quello di Roberto Colacone, ma inevitabilmente tutti i discorsi in questo senso si sono arenati.

INCROCIO MONZA-CREMONA

E se a Monza il futuro di Roberto Colacone è ancora in bilico, quello di Mauro Bianchessi è certo: dopo 6 anni alla Lazio, infatti, il dirigente ex Milan tornerà al fianco di Adriano Galliani e ricoprirà il ruolo di Direttore Generale del Settore Giovanile con una specie di delega speciale sul mercato dei giovani della prima squadra. Un altro innesto di grande spessore per il club brianzolo, che dopo il fantastico 11° posto in Serie A e la promozione dell'Under 19 in Primavera 1 punta ad alzare ulteriormente il livello di un vivaio già in costante ascesa. E Bianchessi non è l'unico dirigente - oltre a Igli Tare, che ha ufficialmente annunciato il suo addio - in uscita dalla Lazio: c'è un altro profilo che ha salutato il club capitolino e che ha trovato casa in Lombardia. Parliamo di Stefano Pasquinelli, ex Milan proprio con Bianchessi e prima ancora all'Albinoleffe: è giovanissimo - ha solamente 28 anni - e sarà il nuovo responsabile del vivaio della Cremonese, dove già da mesi è certa l'interruzione del rapporto di Giovanni Bonavita. Pasquinelli ha superato quindi la fortissima candidatura di Marco Malenchini, il primo artefice del miracolo Albinoleffe che ha portato alle fasi finali per lo Scudetto ben due formazioni (l'Under 17 e l'Under 13, quest'ultima arrivata al secondo posto dietro alla Roma Campione d'Italia) e il cui destino pareva essere lontano da Zanica: poi la salvezza della prima squadra in Serie C ha rimescolato le carte, anche se la sua permanenza in terra orobica è tutto fuorché scontata.

Massimo Tarantino, ex Roma, già operativo a Interello: è lui il successore di Roberto Samaden

ASSE BRESCIANO

E qui sono fuochi d'artificio. Intanto perché gli equilibri del territorio - con la retrocessione ai playout del Brescia e la promozione in Serie B della FeralpiSalò - sono completamente ribaltati. Poi perché anche qui la testa del vivaio è già saltata. Il rapporto tra il Brescia e Nereo Omero Meloni è ufficialmente finito dopo una sola stagione: «Brescia Calcio S.p.A. comunica - si legge sul comunicato ufficiale della società - di aver risolto consensualmente il contratto con il Sig. Omero Meloni Nereo. Il Club intende ringraziare Nereo per il lavoro svolto e gli augura buona fortuna per il prosieguo della sua carriera». Al momento, a prendere in mano il vivaio delle Rondinelle è Paolo Migliorati, già responsabile dell'Attività di Base e delle Academy, in quella che potrebbe diventare presto una scelta definitiva: al suo fianco, come direttore tecnico ma anche come allenatore della Primavera, ci sarà con tutta probabilità Luciano De Paola, reduce da una non felice esperienza in Serie D al Città di Varese e già bandiera del club da calciatore. Quello di De Paola, peraltro, sarebbe un ritorno visto che ha già allenato diverse squadre del vivaio del Brescia dal 2000 al 2007. Anche alla FeralpiSalò si è registrato un addio, e cioè quello di Alex Pinardi approdato all'Atalanta insieme a Roberto Samaden. Per coprire il ruolo, il club ha sondato diversi profili: Luca Silvani dell'Atalanta e Raffaele Ferrara (ex Reggiana e Pro Patria tra le altre) i primi nomi, Giovanni Bonavita l'ultimissima idea che però pare - teniamo il condizionale come obbligo - essere tramontata proprio sul più bello.

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