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Under 18
12 Giugno 2023
UNDER 18 INTER: Gabriele Vedovati, bomber dell'Inter
Si scrive Gabriele Vedovati, si legge bomber di razza. D'altronde di gol ne ha sempre fatti tanti, tantissimi. Alla Virtus Ciserano Bergamo era un rullo compressore: 44 sigilli in Under 14, 26 in Under 15 Élite. Poi, nell'inverno del 2020, il passaggio all'Inter: si alza l'asticella, ma con il passare degli anni si alza anche la sua capacità di essere decisivo. Lo confermano i numeri: un gol il primo anno, cinque il secondo e nove il terzo. E tra questi ultimi ce n'è uno in particolare: per il palcoscenico è indimenticabile, per estetica è uno dei più belli della sua carriera, per pesantezza è sicuramente il più importante.
Il palcoscenico è di quelli da togliere il fiato. Uno stadio, il Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto - la casa della Sambenedettese. Una partita, la semifinale Scudetto tra Inter e Sassuolo. Un obiettivo, raggiungere la Spal all'ultimo atto per portarsi a casa il Tricolore.
L'estetica parla da sé. Tutto nasce da un dialogo sulla sinistra tra Berenbruch e Miconi: il primo arriva sul fondo e serve il secondo, subentrato a Motta giusto qualche minuto prima, che a sua volta si inventa un rasoterra sul quale si avventa Vedovati. Ed ecco la giocata del bomber, che prima anticipa Macchioni come a dire «prova a prendermi», poi indirizza il pallone verso la porta di Scacchetti. Tocca ribadirlo: si scrive Gabriele Vedovati, si legge bomber di razza.
La pesantezza si può toccare con mano analizzando l'andamento della partita. Inter in vantaggio in apertura di secondo tempo con Owusu, Sassuolo capace di tornare in partita grazie a un colpo di testa poderoso di Lombardo: dopo un quarto d'ora è 1-1, risultato che porterebbe la sfida ai tempi supplementari. Poi il gol di Vedovati che, nell'ordine: riporta avanti i nerazzurri, rispedisce i neroverdi all'inferno e vale la finale visto che fino al triplice fischio il parziale non cambia.
Bergamasco di origini ma ormai milanese d'adozione, il classe 2005 non è certamente nuovo a questa tipologia di gol. Lo è sicuramente per quanto riguarda l'estetica, visto che le sue caratteristiche sono proprio quelle del classico numero 9: grande fisicità, senso della posizione e fiuto del gol. Vedovati è uno che la porta la sente, uno che può buttarla dentro in qualsiasi momento. E poco importa se non tocca chissà quanti palloni in fase di manovra, perché il suo mestiere è un altro e lo sa fare egregiamente. In tutto questo, però, a San Benedetto del Tronto ha giocato anche per la squadra: nel primo tempo se l'è presa sotto braccio e ha sfiorato per due volte il gol, prima con un tiro centrale e poi con un missile che ha richiesto gli straordinari a Scacchetti, nella ripresa ha lottato come un dannato ed è stato ripagato con il gol più importante della sua vita.
E pensare che quella contro il Sassuolo è stata solamente la dodicesima presenza dal primo minuto. Delle 26 apparizioni con l'Under 18 nerazzurra, infatti, ben 14 sono arrivate dalla panchina. In ogni caso Zanchetta può dormire sonni tranquilli, visto che l'ex Virtus ha dimostrato di poter essere decisivo sia da titolare (4 gol contro Cagliari, Verona e Monza) sia entrando a gara in corso (altrettanti di fronte a Milan, Parma, Spal e Atalanta). Quanto fatto a San Benedetto del Tronto, però, è un indizio inequivocabile in vista della finale, perché difficilmente Zanchetta rinuncerà alla sua fisicità e al suo fiuto del gol dal fischio d'inizio. Svoboda e Bonadiman sono avvisati, la Spal è avvisata: Vedovati è in forma, Vedovati ha fame, Vedovati ha tutte le intenzioni di chiudere la stagione in doppia cifra. E se dovesse riuscire a replicare anche solo in parte quanto fatto contro gli emiliani, è evidente che per l'Inter il Tricolore diventerebbe un obiettivo sempre più concreto.
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