Under 18
14 Giugno 2023
UNDER 18 SPAL: Alessio Marrale, mediano estense
18 giugno 2022: il capitano e numero 4 della Spal, Nicolò Contiliano, alza lo Scudetto al cielo, arrivato grazie ad una doppietta del giocatore migliore della squadra - Francesco Dell'Aquila - dopo il secondo posto in campionato. 13 giugno 2023, la storia si ripete: il capitano e numero 4, Alessio Marrale, alza lo Scudetto al cielo, arrivato grazie ad una doppietta del giocatore migliore della squadra - Marco Longoni - dopo il secondo posto in campionato. La storia di Marrale -trovatosi ad essere il capitano nel momento cruciale della stagione, dopo che per tutto l'anno lo è stato il 2004 Zuccherato - è la storia di chi ce l'ha fatta, di chi accarezzando il sogno si sveglia nel mezzo del sonno e capisce che è reale, che lo sta vivendo. È una storia che solo il calcio ti può regalare, fatta di cadute, di fallimenti e di difficoltà che acquistano senso solo alla fine del percorso. Il cammino per il successo resta lungo e tortuoso, ma se ti capita di essere il capitano e numero 4 della Spal in una notte di fine primavera, puoi abituarti a sentire il sapore della gloria.
Fare il capitano non è mestiere per tutti. Non hai neanche la patente ma ti ritrovi a guidare altri 10 ragazzi che come te sognano, un giorno, di fare il calciatore. Essere rigorista non è mestiere per tutti. Da un momento all'altro, per episodi che spesso non dipendono da te, ti ritrovi a mettere da parte le emozioni per non deludere altri 10 ragazzi che come te sognano, un giorno, di fare il calciatore. Ecco: essere Alessio Marrale, capitano e rigorista della Spal, non è mestiere per tutti. Lottare con il cuore in mezzo al campo per poi spegnerlo ed essere glaciale dagli 11 metri è roba solo per chi non sente il peso delle responsabilità. Come rigorista ha permesso alla Spal di arrivare sul tetto d'Italia: 5 gol realizzati in campionato di cui 3 decisivi per le vittorie su Torino, Milan e Cagliari. Sei punti conquistati da solo, senza i quali la squadra di Pedriali non avrebbe avuto accesso alle Final Four. Niente male per uno che, nei precedenti tre anni a Ferrara, aveva segnato un solo gol. Come capitano ha toccato il cielo con un dito, coronando il sogno di chi come lui, un giorno, sogna di fare il calciatore.
I ragazzi di Pedriali ce l'hanno fatta. Dopo un anno fatto di momenti altissimi (metà campionato al vertice) e di periodi di magra (9 punti nelle ultime otto di campionato), la rincorsa all'Inter è terminata in trionfo. «È un emozione speciale, la stagione per noi è stata molto difficile perché molti di noi erano aggregati alla Primavera e spesso ci allenavamo in 8. Ho capito che potevamo farcela sul pullman verso la finale: c'erano un silenzio ed una concentrazione mai visti. In campo ci siamo sempre aiutati e questo ha fatto la differenza, sapevo che anche soffrendo saremmo arrivati al nostro obbiettivo» ha dichiarato Marrale, colmo di soddisfazione a fine partita.
Per Alessio, nato e cresciuto nel quartiere di Marassi ma calcisticamente svezzato nel Molassana, piccola squadra nel genovese, già in tenera età si aprono le porte del Paradiso. «Ale, ti vuole la Samp!» gli dicono i genitori e lui, incredulo, già si sente un calciatore di Serie A. Con i blucerchiati fa tutta la trafila del pre-agonismo, per poi trasferirsi 3 anni fa a Ferrara per iniziare il campionato di Under 15 con la Spal. Vince lo scudetto con l'Under 18 nell'anno peggiore per le due società che l'hanno cullato, culminato con due retrocessioni (in B la Sampdoria e in C la Spal) ma il messaggio è chiaro: «La Spal è ancora viva, abbiamo dimostrato che il futuro è dalla nostra parte e che la società tornerà ad essere grande» le parole del capitano. «Ringrazio tutti i tifosi che si sono fatti i chilometri per venirci a sostenere in finale, cantando dall'inizio alla fine della partita: non è scontato, soprattutto alla luce della stagione negativa della prima squadra».
Il 13 giugno 2023 è una data che non dimenticherà mai. Ovviamente per la grande emozione di vincere il primo Scudetto da capitano in primis ma anche perché, poche ore della partita, ha completato insieme ad altri suoi compagni il percorso scolastico dando l'ultimo esame orale. I professori, probabilmente, non ci credevano quanto e hanno programmato l'orale alle 16:15 ad Ancona, nemmeno 4 ore prima della finalissima. Su richiesta della società sono stati anticipati alla mattina e sono stati passati con successo, nonostante la testa del capitano fosse decisamente altrove: «Tra il superare gli esami e vincere il campionato non c'è paragone: la soddisfazione più grande è sicuramente la seconda. Purtroppo la coincidenza degli impegni non ci ha aiutato, ma siamo orgogliosi di aver ottenuto entrambi i traguardi».