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Under 17 Serie C

A 17 anni vive un sogno: arriva dai dilettanti, segna davanti a tutta Italia e vince lo Scudetto

Il classe 2006 firma il primo alloro della sua squadra dopo una cavalcata inarrestabile

UNDER 17 VICENZA

UNDER 17 VICENZA: Alessandro Zorti, in gol nella finalissima

L'ha decisa lui, Alessandro Zorzi. E nessuno, ma proprio nessuno ci avrebbe scommesso un solo euro. L'ha decisa lui, l'esterno sinistro che non segna mai. L'ha decisa lui, l'eroe per caso di una favola che non sarà mai dimenticata. L'ha decisa lui, che appena due anni fa giocava nei Dilettanti e ora si trova sul trono d'Italia con il suo Vicenza. «Non sono un tipo da gol» ha raccontato con il cuore in mano al termine della finalissima del Bruno Racchioni di Fermo, una partita che sognerà a lungo e sarà la causa di numerose notte insonni. Vincere uno Scudetto non capita tutti i giorni, ma farlo segnando il primo gol stagionale è un qualcosa che difficilmente si può spiegare. «È stato pazzesco, ancora non ci credo» le parole del classe 2006, diventato Re nella notte più importante.

E pure nel momento più difficile, perché l'episodio che ha fatto piangere l'Albinoleffe è arrivato alla fine di un primo tempo tutt'altro che rose e fiori. Da una parte la sostituzione forzata di Olivieri, eroe in semifinale contro il Sangiuliano con un gol da cineteca, dall'altra una partita tirata, molto maschia e apparentemente destinata ai tempi supplementari. Poi l'episodio, l'evento, se vogliamo il caso: Tonin fa quel che vuole sulla destra, si beve Delcarro e impegna Taramelli - anch'esso eroe contro la Reggiana con un bel destro. La respinta è corta, la traiettoria si alza e lì in mezzo all'area, pronto come un segugio, c'è Alessandro Zorzi: che salta più in alto di Panza, che arriva quasi a toccare il cielo con un dito, che infila di testa il gol più importante della sua vita. «Una sensazione unica, irripetibile. Per la prima volta mi trovavo in area di rigore - racconta l'esterno di Padova - e mi sono detto: "O adesso o mai più". Ho saltato, il pallone è entrato e poi ho visto i miei compagni correre verso di me. Non me lo dimenticherò mai». Facile pensare sia proprio così, se non altro perché quello all'Albinoleffe - va ribadito - è il primissimo gol stagionale. Sembrava non arrivasse mai, ma alla fine eccolo puntuale nell'ultima partita della stagione: «Sicuramente è il più importante di tutti. Era da un po' che ci pensavo, anche se da esterno è più facile che faccia assist rispetto ai gol, però alla fine è arrivato» dichiara con il sorriso il classe 2006.

RACCONTO

Il pensiero che solo due anni fa giocava nei Dilettanti, precisamente nell'Under 15 della Vigontina, fa un po' impressione. In meno di due anni è passato dal calcio di provincia al tetto d'Italia, ma non solo. È infatti entrato di diritto nella storia del Vicenza e pure dal portone principale, scrivendone una pagina splendida perché quello alzato nella notte di Fermo è il primissimo Scudetto nel lungo e lungimirante percorso dei veneti. Iniziato il 9 marzo 1902 e culminato il 14 giugno 2023, ma non è finita qui perché domani, venerdì 16 giugno, l'Under 16 giocherà un'altra finale Scudetto. Comunque andrà a finire, quanto fatto da Zorzi non verrà mai dimenticato, così come resterà per sempre il percorso dell'intera formazione di Rigoni: «Mi sento di dire che ce lo meritiamo, il percorso parla da sé. Abbiamo fatto tanto e siamo stati ripagati» racconta l'esterno biancorosso, che poi riserva un pensiero alla sua famiglia: «Il gol lo dedico senza dubbio ai miei genitori. Fanno tanti sacrifici e portano pazienza, visto che io non sono propriamente un santo (ride, ndr). Questa sera erano qui - dichiara con il sorriso - e potergli dedicare un traguardo come questo mi rende molto fiero».

Da domani tutto tornerà come prima, Alessandro rientrerà a Padova - il suo paese natale - e si godrà qualche settimana di meritata vacanza prima della preparazione in vista della nuova stagione. Ma con un differenza, tanto piccola quanto sostanziale: in cameretta, in un cassetto oppure ben in vista stile quadro, ci sarà la medaglia conquistata a Fermo. Ed è bello pensare che nella scuola calcio Valsugana, dove tutto ebbe inizio, qualcuno abbia fatto il tifo per lui. Il percorso per arrivare in alto è ancora lungo e pure tortuoso, ma chi ben comincia è a metà dell'opera: «Continuerò a lavorare e lo farò a testa bassa. Volo basso come al solito, il sogno però è quello di arrivare il più in alto possibile». Intanto il prossimo step è già deciso: campionato Primavera.

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