Under 15 Serie C
19 Giugno 2023
UNDER 15 CESENA: Mattia Zaghini, classe 2008 bianconero
Causa effetto. Causa numero 1: il talento. Quello vero, quello genuino, quello che certamente non manca al Cesena. E pure quello che meglio rappresenta giocatori come Tonti, Scapoli, Frisoni e Casadei - sia Tommaso che Enea. Causa numero 2: la freddezza. Mattia Zaghini ce l'ha chiaramente scritta nei segni particolari della carta d'identità, visto che dopo aver quasi regalato il vantaggio alla Juve Stabia nel primo tempo, nell'occasione graziato dalla poca lucidità di Di Domenico, segna il gol più importante della sua vita con un colpo di testa poderoso. Causa numero 3: il percorso. Quello dei romagnoli è stato netto, continuo, senza sbavature. Come del resto la finale di Tolentino contro la Juve Stabia, tanto che la vittoria - meritata, sacrosanta ma forse un po' più sofferta delle aspettative (1-0) - porta all'effetto. Lo si può riassumere in tre parole: Cesena campione d'Italia. Ma non è una novità: perché appena tre giorni fa - sempre a Tolentino - l'Under 16 di Tamburini ha fatto lo stesso battendo in finale il Vicenza, perché Lorenzo Magi si conferma allenatore da Scudetto dopo averne vinto un altro appena un anno fa con i classe 2007, perché la società bianconera - nel nome di Davor Jozić, responsabile del settore giovanile - sale a quota otto trofei. E di questi, inoltre, ben cinque sono arrivati negli ultimi cinque anni. Causa effetto.
Partiamo dalla fine, ovvero da un dato di fatto: il Cesena ha dominato il primo tempo. Ma non solo perché ha pure giocato un calcio splendido: il centrocampo guidato da Pezzi ha fatto girare bene il pallone, le mezzali Enea Casadei e Giunchi si sono distinte per inserimenti, qualità e quantità, Frisoni sulla trequarti è riuscito a svariare e offrire soluzioni da ogni posizione, la coppia Tonti-Scapoli si è dimostrata per l'ennesima volta la più forte dell'intera categoria. Nessuna sorpresa, anzi. L'andamento dei primi 40 minuti rispetta pienamente quelli che erano i pronostici, inoltre dà un senso pratico ai numeri - strepitosi - della stagione bianconera. Il percorso che ha portato i ragazzi di Magi alla sfida di Tolentino è stato incredibile: 22 vittorie in 24 partite, nessuna sconfitta, 83 gol fatti, soli 6 subiti e un totale di 19 clean sheet. L'unico dettaglio, per nulla irrilevante, sta nel fatto di non averla sbloccata. E per i romagnoli è un problema non da poco, se non altro perché di occasioni importanti se ne sono viste a grappoli. La prima dopo appena due minuti: rimessa laterale di Enea Casadei, Tonti stoppa il pallone e lascia partire un missile che Di Lauro disinnesca. Le altre tre distribuite nell'altra mezz'ora: prima Scapoli prova a finalizzare una splendida azione di squadra ma calcia centrale (10'), poi Tonti raccoglie una sponda e sfiora la traversa (14'), quindi Giunghi ci prova da buona posizione ma deve arrendersi a un Di Domenico poderoso (27').
Nel mezzo il primo e unico affondo della Juve Stabia, reso possibile a causa di una disattenzione di Zaghini che regala a Di Domenico - schierato a sorpresa largo a sinistra nel 3-5-2 campano - la possibilità di calciare verso la porta di Angeloni. Lo fa male, ma se non altro dimostra che la retroguardia più forte d'Italia - Tommaso Casadei e Ridolfi al centro, Zaghini e Venturini sulle corsie - non è insuperabile. Nel secondo tempo la partita cambia: si fa più maschia e quindi meno bella, ma il pallone ce l'ha ugualmente sempre il Cesena. Per la Juve Stabia è tutt'altro che una bella notizia, tanto che la conseguenza vien da sé: bianconeri all'attacco. E pure pericolosi, vedi il colpo di testa di Enea Casadei che richiede gli straordinari a Di Lauro (2'), oppure la doppia conclusione di Tonti prima (10') e Scapoli poi (12'). Meglio di loro fa il più insospettabile, ovvero Zaghini: quello della distrazione del primo tempo, quello che in un attimo ha dato un senso al suo essere straordinario. Lo fa salendo in cielo sul cross di Enea Casadei, lo fa approfittando di un'uscita a vuoto di Di Lauro, lo fa firmando il vantaggio nella partita più importante di tutte. Il finale è roba da cuori forti: il Cesena si fa schiacciare ma ciononostante non rischia quasi nulla, la Juve Stabia recrimina per una decisione arbitrale dubbia - Angeloni, con il pallone tra le mani, lo mette a terra e poi lo riprende - e dà il tutto e per tutto. Col senno di poi invano, perché Guiotto fischia tre volte e manda nuovamente in paradiso il Cesena.
CESENA-JUVE STABIA 1-0
RETE: 13' st Zaghini (C).
CESENA (4-3-1-2): Angeloni 7.5, Zaghini 9, Venturini 8.5, Pezzi 7.5, Casadei T. 8, Ridolfi 9, Casadei E. 9 (34' st Ballanti sv), Giunchi 9 (27' st Cenerelli sv), Frisoni 7.5, Tonti 8.5 (34' st Ricci sv), Scapoli 8 (42' st Moretti sv). A disp. Filipponi, Cavalletti, Paterna, Giometti, Marini. All. Magi 10.
JUVE STABIA (3-5-2): Di Lauro 6, Amelio 7, De Simone 6 (27' st Calizio sv), Petrlic 6.5 (39' st Balzano A. sv), Avvisato 6, Sedile 6.5 (1' st D'Angelo 6), Grilli 6.5 (12' st Palermo 6), Primicerio 6, Soprano 7, Di Domenico 6.5 (39' st Calabrese sv), Balzano F. 6. A disp. Ardolino, Tufano, Minucci, Cepollaro. All. Di Pasquale 6.5.
ARBITRO: Guiotto di Schio 6.
ASSISTENTI: Brizzi di Aprilia e Giannetti di Firenze.
QUARTO UOMO: Gagliardi di San Benedetto.
AMMONITO: Primicerio (J).