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Under 17 A-B

Il Re dei bomber dell'Inter: a 16 anni fa due gol da fuoriclasse, nerazzurri verso lo Scudetto

Doppietta clamorosa per il classe 2006: interisti in finale contro la Roma

UNDER 17 INTER

UNDER 17 INTER: Manuel Pinotti e Matteo Lavelli, talenti nerazzurri

Subito al sodo: Matteo Lavelli, detto "El Pocho", è diventato il miglior marcatore stagionale dell'Inter. Lo ha fatto nientepopodimeno che con una doppietta in semifinale Scudetto: splendida, eccezionale, magistrale, fantastica, fantasmagorica, strabiliante, e chi più ne ha più ne metta. Ma soprattutto decisiva, perché ha permesso ai nerazzurri di avere la meglio su un'ottima Fiorentina - brava nel pareggiare il gol in apertura di Mosconi con bomber Rubino - e raggiungere la seconda finale consecutiva. Il tutto in un palcoscenico da togliere il fiato, lo Stadio del Conero di Ancona, che tra l'altro sarà il teatro anche dell'attesissima sfida di venerdì contro la Roma, e con modalità riconducibili a quelle solitamente utilizzate dai fuoriclasse. Sì perché la doppietta del Pocho, salito a quota 17 centri stagionali, mette la parola fine a ogni discussione: l'Inter il centravanti del futuro ce l'ha in casa. E rimarrà pure scolpita nella pietra per tanto tempo, se non altro perché quanto fatto ad Ancona non si vede proprio tutti i giorni.

GOL NUMERO 1

Il primo gol è da attaccante vero. Roba che se non ce l'hai nel sangue, nel dna e pure nella testa, difficilmente riesci a fare. Il duetto tra Mancuso e Castegnaro apparecchia la tavola: il primo raccoglie il pallone sulla sinistra, il secondo lo riprende in consegna dopo essersi sovrapposto. Poi l'antipasto, ovvero il cross basso del terzino sinistro, subentrato a Cocchi nella ripresa: preciso, quasi millimetrico. Infine la portata principale, la giocata del Pocho che cambia la storia della partita: va incontro al pallone, elude la marcatura fin troppo fievole di Cuomo e batte Vannucchi, non proprio gli ultimi degli arrivati, con il mancino. Il risultato? Inter di nuovo avanti e sedicesimo gol stagionale per il centravanti di Villa Nova di Bernareggio. Inoltre il momento in cui si prende la scena rende tutto ancora più magico: metà del primo tempo supplementare, esattamente otto minuti dopo essere entrato in campo assieme a Pinotti al posto di Mosconi e Spinaccè.

GOL NUMERO 2

Il secondo gol è un mix di talento, gamba, potenza e coraggio. Roba difficile da raccontare, ma proprio per questo destinata a essere ricordata per davvero molto tempo. Prima di tutto il talento, dimostrato da uno stop di petto che dà il via alla galoppata da mille e una notte. Poi la gamba, perché in fin dei conti ne serve molta per correre palla al piede per quasi trenta metri. Quindi la potenza, che gli ha permesso di resistere al contrasto di Deli e proseguire nella sua corsa. Infine il coraggio, visto che per calciare in porta da quaranta metri - seppur sguarnita - ce ne vuole eccome. Il risultato? terzo gol dell'Inter e nerazzurri in finale. In questo caso il momento è addirittura più magico, considerando che passa meno di un minuto e Caruso di Viterbo fischia tre volte.

E ADESSO?

Due gol, uno più bello dell'altro, in una semifinale Scudetto e decisivi per la vittoria: difficile, anzi impossibile fare meglio. Il messaggio a Polenghi è stato spedito, inoltre pare l'abbia recepito senza interferenze. E se già alla vigilia della sfida contro la Fiorentina aveva dubbi su quale numero 9 affiancare a Mosconi, dopo la notte di Ancona quest'ultimi sono aumentati a dismisura. Da qui a vedere il Pocho titolare contro la Roma ce ne passa, certo è che le possibilità di vederlo in campo dal primo al posto di Spinaccè - che dal canto suo ha fatto altrettanto una buona partita fino alla sostituzione - ci sono tutte. Sicuro del posto sembrerebbe essere Mosconi, che per caratteristiche - e ancor di più dopo il gol in apertura - dovrebbe partire nuovamente dal primo minuto. Per la numero 9 sarà dunque bagarre, nel frattempo una certezza c'è già: il Pocho c'è, il Pocho è in forma, il Pocho ha voglia di spaccare il mondo. E come suol dirsi, il ferro bisogna batterlo finché è caldo...

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