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Under 17 A-B

L'Inter si fa gol da sola e perde lo Scudetto: la Roma è ancora Campione d'Italia

Mosconi porta avanti i nerazzurri, poi Feola e Nardozi firmano la rimonta giallorossa

L'Inter si fa gol da sola e perde lo Scudetto: la Roma è ancora Campione d'Italia

Un anno dopo il tracollo contro Bologna sono ancora lacrime. Cambiano i protagonisti, cambia l'avversario, cambia lo stadio, ma il risultato è lo stesso: l'Inter perde lo Scudetto in finale. E i rimpianti sono tantissimi: perché Mosconi, dopo il sigillo in apertura in semifinale contro la Fiorentina, aveva portato ancora in vantaggio i nerazzurri dopo soli cinque minuti, ma soprattutto perché nei due gol della Roma - firmati rispettivamente da Feola e Nardozi - la complicità di Mancuso e Re Cecconi è evidente. Vince la Roma e vincono ancora i classe 2006, nuovamente campioni 363 giorni dopo aver battuto in finale il Milan. Per i giallorossi si tratta del venticinquesimo Scudetto della propria storia, il nono a livello di Under 17 (record assoluto) che significa staccare a quota otto proprio l'Inter. Per Ciaralli è invece il primissimo Tricolore della sua giovane carriera, meritato in tutto e per tutto: lo dice il numero delle vittorie (24), lo dice soprattutto quello delle sconfitte (una, contro la Lazio, che risale pure al 6 novembre), lo dice infine la forza di un gruppo che è semplicemente il più forte d'Italia.

APPROCCI

I due approcci sono identici a quelli delle semifinali. L'Inter parte a mille, chiude la Roma negli ultimi trenta metri e trova subito il vantaggio. Zanchetta sfrutta al meglio un calcio d'angolo e trova sul secondo palo Mosconi, che dopo aver fatto piangere la Fiorentina fa lo stesso con la Roma: elude la marcatura fin troppo fievole di Bah, calcia di sinistro e batte Bellucci nonostante il tentativo di salvataggio di Romano (5'). Come avvenuto contro il Milan, tolta un'occasione non sfruttata da Mannini al 4', la Roma fatica a prendere le misure e soffre il gioco dell'Inter, che dalla sua può contare su un Lavelli in grande forma - lanciato dal primo minuto con Mancuso al posto di Spinaccè e Venturini - e più in generale su un reparto offensivo coi fiocchi. Emblematica l'azione che quasi non portas il doppio vantaggio: Tigani serve Mosconi, quindi riprende il pallone dopo un tocco di Lavelli ma sul più bello scivola; l'occasione capita quindi al pocho che si trova di fronte un ottimo Bellucci (16'). Nel frattempo la Roma, che rispetto alla semifinale inserisce solamente Tumminelli per Levak, viene fuori intorno al quarto d'ora e al primo sussulto non perdona. È ancora decisiva una palla inattiva: Romano la mette su secondo palo e Feola punisce di testa, sfruttando una dormita di Mancuso e una leggera deviazione dello stesso classe 2007 (19'). Cinque minuti dopo i giallorossi la ribaltano in contropiede, ma anche questa volta c'è la complicità dei nerazzurri. L'errore da matita rossa è di Re Cecconi, che scivola malamente e lancia a campo aperto Mannini, poi il dieci è una sentenza: mette in mezzo un cross basso splendido e Nardozi, dopo il gol contro il Milan della passata stagione, firma un'altra finale (25').

INVANO

Dopo l'intervallo Polenghi toglie subito Mancuso e inserisce Venturini. Nessun accorgimento invece per Ciaralli, che dal canto suo ha di che essere soddisfatto per aver chiuso in vantaggio il primo tempo pur senza brillare. La gestione del vantaggio da parte della Roma è aiutata dai ritmi di gioco, crollati vertiginosamente anche perché l'Inter del secondo tempo sembra priva di idee. Il pallone ce l'hanno sempre i nerazzurri, ma il problema è che di pericoli Bellucci non ne corre. Il colpo di testa a lato di Lavelli prova a dare la scossa dopo soli quattro minuti, ma è seguito solamente da un destro debole di Venturini (14') e da un possesso palla sterile e privo di idee. L'ingresso di Spinaccè per Lavelli è dettato dalla necessità di provare quantomeno qualcosa di diverso lì davanti, come del resto quello di Pinotti. Nel frattempo si ridisegna anche la Roma, che indovina i cambi e vince la partita: Almaviva e Della Rocca danno nuova linfa in avanti, lo stesso fa Levak in mediana. Polenghi prova poi il tutto e per tutto schierando addirittura Maye centravanti, ma è una mossa sia disperata che tardiva. L'unico episodio di rilievo vede protagonista De Pieri, questa volta in negativo - come del resto le prestazioni sia in semifinale che in finale - perché a tempo praticamente scaduto si fa buttare fuori per qualche parola di troppo e spiana la strada al Tricolore giallorosso.

IL TABELLINO

ROMA-INTER 2-1
RETE: 5' Mosconi (I), 19' Feola (R), 25' Nardozi (R).
ROMA (4-3-3): Renato Bellucci 7, Feola 9, Reale 9, Romano 8, Golic 7.5, Plaia 8 (46' st Mirra sv), Tumminelli 7 (35' st Levak sv), Bah 7.5, Mlakar 7 (26' st Almaviva 7), Mannini 8.5 (35' st Della Rocca sv), Nardozi 9. A disp. De Franceschi, De Luca, Litti, Surricchio, Ragone. All. Ciaralli 8.
INTER (4-3-1-2): Tommasi 6, Re Cecconi 6 (43' st Della Mora sv), Cocchi 6.5 (35' st Castegnaro sv), Zanchetta 7, Garonetti 7, Chiesa 6.5, Mancuso 6 (1' st Venturini 6.5), Tigani 6.5 (35' st Pinotti sv), Mosconi 7.5 (43' st Maye sv), De Pieri 6, Lavelli 6.5 (25' st Spinaccè 6.5). A disp. Castelnuovo, Fois, Ortelli. All. Polenghi 6.
ARBITRO: Tropiano di Bari 7.5.
ASSISTENTI: Miccoli di Bari e Grimaldi di Bari.
QUARTO UOMO: Di Loreto di Terni.
ESPULSO: 50' st De Pieri (I).
AMMONITI: De Pieri (I), Tigani (I).

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