Under 15 A-B
24 Giugno 2023
EMPOLI-INTER UNDER 15: Uno scatto della finalissima di Fermo
Subito al sodo: è stata una finale senza senso, una finale leggendaria, una finale di cui si parlerà per tantissimo tempo. Ed è stata anche la rimonta più bella di sempre, la rimonta più importante di sempre, la rimonta più pazza di sempre. E chi poteva farla se non l'Inter, che la pazzia ce l'ha nel sangue e dal 1908 la rende la squadra più folle della storia? Quella dei nerazzurri è la rimonta del secolo: perché si è ritrovata sotto di due gol dopo soli venti minuti, perché ha avuto la forza di riaprirla con Carrara, perché ha dimostrato freddezza nel pareggiarla dal dischetto con Curcio, perché ci ha messo coraggio nel provare a vincerla ribaltando tutto ancora con Carrara nel primo tempo supplementare. Ma non solo, perché prima si è pure rimboccata le maniche dopo aver subito il 3-3 a tempo praticamente scaduto, poi l'ha vinta ai calci di rigore grazie al miracolo di Mortarino e al gol decisivo di D'Agostino. E soprattutto perché, a 391 giorni di distanza dalla finale Scudetto di Senigallia, batte ancora l'Empoli e si laurea Campione d'Italia.
Nei primi cinque minuti due bomboni, uno per parte, giusto per ribadire il concetto che in campo ci sono le due squadre più forti d'Italia. Un paio di conclusioni fuori misura di Virtuani e Campaniello: nulla di eccezionale, soprattutto se paragonato a quanto avviene nei minuti successivi. Che sarebbe stata una finale da fuochi d'artificio era chiaro dal momento in cui Como e Juventus sono state strapazzate in semifinale, ma a togliere ogni dubbio ci pensa il primo tempo. 40 minuti di grande calcio in cui succede di tutto, nell'ordine: Empoli in vantaggio con Blini e addirittura avanti di due con Campaniello, Inter di nuovo in partita con Carrara. Tre gol, altrettanti gesti tecnici da vedere e rivedere: sull'1-0 è decisiva la deviazione di Lissi ma il mancino di Blini resta formidabile (11'), il raddoppio è eccezionale sia per l'assist di Bagordo sia per la finalizzazione del golden boy Campaniello (22'), la rete che riapre tutto vede il 9 nerazzurro ricevere un gran pallone da Moressa, saltare di netto Barbieri e indirizzare col mancino sotto la traversa (34'). Nel mezzo la partita di calcio per eccellenza: sia Filippeschi che Fautario propongono un gioco moderno e offensivo, il resto lo fanno le qualità degli interpreti del doppio 4-3-1-2. Senza dimenticare tutti gli altri affondi, prevalentemente per l'Empoli, che dimostrano come i toscani - non proprio granitici dietro, ma letali in avanti e superiori di almeno due spanne a metà campo - il vantaggio se lo siano decisamente meritato.
Appena dopo l'intervallo un altro bombone, questa volta ben più rilevante e dopo meno di un minuto. È opera dell'Inter: Carrara la passa a Lissi, poi riprende il pallone e impegna Lastoria con un gran destro da fuori. Vuoi per la voglia dei nerazzurri di pareggiarla, vuoi per la volontà dei toscani di chiuderla, il secondo tempo è addirittura meglio del primo. Succede tutto nel giro di tre minuti, precisamente dal 7' al 10': apre e chiude l'Inter, che prima va vicina al pareggio con La Torre - intervento poderoso di Lastoria, bravo a metterci una pezza per la seconda volta - poi lo ottiene grazie a un rigore trasformato magistralmente da Curcio, giustamente concesso per fallo dell'estremo difensore toscano su Moressa. Nel mezzo l'Empoli, a cui manca la mira ma non il talento: vedi il dribbling con annesso diagonale mancino di Campaniello, o meglio ancora lo splendido tiro a giro di Zanaga che centra in pieno la traversa. Si va avanti a fiammate, a momenti. Nei dieci minuti successivi succede poco nulla, ma in questo caso è la quiete prima della tempesta. Quest'ultima dura cinque minuti, il tempo sufficiente per assistere all'ennesimo capitolo di una finale senza senso: prima Busiello lascia sul posto La Torre con una veronica e impegna Mortarino da fuori, poi Antonini centra la seconda traversa della serata sugli sviluppi di calcio d'angolo, quindi Sorino raccoglie una respinta insicura di Lastoria - comunque bravo nel deviare il tiro precedente di Moressa - e deposita in rete ma Massari di Torino ferma tutto per posizione di fuorigioco.
Passano una manciata di minuti, pure spezzettati per via dei cambi operati da Filippeschi e Fautario, e Massari di Torino fischia due volte: si va ai tempi supplementari. E cosa poteva succedere nei venti minuti addizionali se non tutto? La prima a cantare è l'Inter, che dopo due minuti si ritrova clamorosamente avanti: Curcio assiste Carrara, bravo a mettersi in proprio e freddo nel battere Lastoria al secondo tentativo. Tutto finito? Sulla carta sì, ma in una finale come questa mai abbassare la guardia. Ne sanno qualcosa proprio i nerazzurri, che letteralmente negli ultimi due minuti vedono prima lo spettro dei rigori, poi la possibilità di vincerla 4-3. Sì perché prima un tocco di mano di Moranduzzo spinge il direttore di gara a decidere per un calcio di rigore, realizzato con freddezza da Bagordo, poi Curcio ha la possibilità di segnare il gol della vita ma Lastoria è semplicemente miracoloso. Si decide tutto dal dischetto: il primo a sbagliare è Verdone, nell'occasione ipnotizzato da Mortarino, poi per l'Inter non sbaglia nessuno fino all'ultimo, decisivo rigore di D'Agostino. Il risultato? Pallone da una parte, portiere dall'altra e Inter campione d'Italia.
EMPOLI-INTER 3-3 (7-8 d.c.r.)
RETI (2-0, 2-3, 3-3): 11' Blini (E), 22' Campaniello (E), 34' Carrara (I), 11' st rig. Curcio (I), 2' pts Carrara (I), 9' sts Bagordo (E). EMPOLI (4-3-1-2): Lastoria 9, Tavanti 7, Gori 7 (7' pts Landi sv), Bagordo 8.5, Antonini 7.5, Barbieri 7, Busiello 9 (34' st Verdone 7), Baralla 8 (7' pts Guglielmino sv), Campaniello 8.5, Blini 9 (4' sts Checcacci 7.5), Zanaga 8.5 (4' sts Mainardi 7.5). A disp. Vannini, Battaglini, Smajlaj, Sorbino. All. Filippeschi 8.
INTER (4-3-1-2): Mortarino 10, Lissi 7.5 (22' st Moranduzzo 7.5), Sorino 8.5 (34' st Grotti 7.5), La Torre 8, Bovio 8, Peletti 7.5, Virtuani 7.5 (26' st Vukaj 8), Grisoni Fasana 8 (22' st D'Agostino 10), Carrara 10, Moressa 9 (7' pts Leoni 8), Curcio 10. A disp. Dorigo, Breda, Epifani, Rivolta. All. Fautario 10.
ARBITRO: Massari di Torino 8.
ASSISTENTI: Fecheta di Faenza e Cufari di Torino.
QUARTO UOMO: Ursini di Pescara.
AMMONITO: Antonini (E).