Aveva 79 anni
27 Giugno 2023
PER ANNI DIRIGENTE ALLA JUVENTUS - Luciano Cerutti era nato a Borgomanero e iniziò la sua attività calcistica vincendo uno Scudetto Dilettanti
Prima un gol tra i più importanti della storia del Borgomanero, che valse niente meno che il titolo di Campione d'Italia Dilettanti nel 1961, poi la grande avventura alla Juventus, il calcio professionistico di Serie C ed infine anni da allenatore e da dirigente, di nuovo con la Juventus. Era prima di tutto un grande uomo di calcio Luciano Cerutti, classe 1943 scomparso nei giorni scorsi a 79 anni. Nato a Borgomanero, fece in tempo ad entrare nella storia del club quando nella stagione 1960-1961, più giovane della squadra e unico giocatore del posto nella rosa, prima vinse il girone di Prima Categoria contribuendo a far salire la squadra in Serie D dopo lo spareggio vinto contro il Cinzano, poi nell'assegnazione dello Scudetto Nazionale di categoria segnò il gol del risolutivo 1-0 al Flaminio di Roma nella finalissima contro l'Ilva La Maddalena. (L'undici tipo di quel Borgomanero era il seguente: Landoni; Accornero, Tarlao; Nosari, Torno, Cesario; Landini, Grasso, Moroni, Uglietti, Cerutti)
Un'affermazione che gli valse le attenzioni della Juventus e il trasferimento a Torino, città in cui viveva tuttora. In bianconero infatti rimase per 3 anni nel settore giovanile, per poi iniziare l'avventura in Serie C con piazze prestigiose come Siracusa, Cosenza, Carrara, Biellese, Olbia e Pontedera, senza dimenticare le 4 stagioni al Pinerolo una volta tornato tra i Dilettanti. Appese le scarpe al chiodo, «perchè mi venne offerto a Torino un posto in banca» come ammise lui stesso in un'intervista rilasciata proprio a Sprint e Sport nel 2012, iniziò anche la carriera di allenatore. Il culmine a Ivrea nella prima parte della stagione 1982-1983 in Promozione con Gianmarco Calleri presidente, quando prima di dimettersi per motivi di lavoro fece in tempo, ironia della sorte, ad affrontare il Borgomanero in Coppa. Poi altre stagioni fino al passaggio ad un'altra veste.
Da dirigente infatti ritrovò la Juventus e il primo incarico fu da accompagnatore dei Giovanissimi allenati da Salvatore Jacolino nel 1990. Dalla stagione 1994-1995 eccolo in Primavera, dove rimarrà per anni, vivendo tanti successi e tanti Tornei di Viareggio a partire da quello 1995 con Antonello Cuccureddu in panchina. Un impegno che lo porta a gioire per ben 5 volte, nel 2003, nel 2004, nel 2005, nel 12009 e nel 2010. Tanti gli allenatori accompagnati (da ricordare anche verso la fine Marco Baroni, tecnico del Lecce in Serie A nell'ultima stagione, prima ancora Gianpiero Gasperini), con la particola sintonia a livello umano con Vincenzo Chiarenza, tecnico della Primavera per molte stagioni.
Perfetto, disponibile e cordiale nel ruolo, fino alla «pensione», Luciano Cerutti nelle ultime ore è stato ricordato da molti sia sui social (il Pinerolo già ha dedicato un post sulla propria pagina facebook) che con messaggi personali. Una lunga storia d'amore con il calcio la sua, tramandata anche di buon grado alla famiglia. Con i nipoti Federico e Tommaso per anni sui campi del Piemonte tra giovanili e calcio dilettantistico di prima squadra, sempre seguiti con passione e con costanza dalla figlia Cristiana. Un esempio da seguire, per passione e dedizione, che sicuramente mancherà al calcio della nostra regione.