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Under 16 A-B

Un destino scritto nel sangue: il nonno è una leggenda, il nipote vince lo Scudetto e sogna di diventarlo

Giacomo Arduini, faro del centrocampo della Roma, ha un parente dal nome glorioso che vinse gli Europei nel 1968

Il ruolo è lo stesso: centrocampista. La squadra in cui sono nati è la stessa: la Roma. Il sangue è il medesimo: quello della famiglia De Sisti. Già, proprio quel De Sisti: Giancarlo, per tutti "Picchio", una vera e propria leggenda del calcio italiano. Uno che, oltre ad aver vinto uno Scudetto con la maglia della Fiorentina nel 1969, si è pure laureato Campione d'Europa con la maglia della Nazionale negli Europei che si sono tenuti proprio in Italia nel ’68. Era l'Italia di Zoff, di Facchetti, di Burgnich, di Domenghini, di Lodetti, di Pierino Prati, di Gigi Riva e di Pietro Anastasi. Oggi, sempre nella Roma e sempre come centrocampista, nelle giovanili giallorosse c'è un nuovo De Sisti, che nella finale di San Benedetto del Tronto ha conquistato il suo primo Scudetto. Lui è Giacomo Arduini e lunedì scorso ha firmato con un gol e un assist la finalissima Tricolore contro la Fiorentina: il cognome è diverso (Giancarlo è il nonno da parte materna), ma la classe sembra proprio la stessa. 

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IL NIPOTE D'ARTE

63 anni di differenza li dividono, ma sono molto legati. Tant'è che Picchio, 80 anni compiuti lo scorso 13 marzo, non ha voluto perdersi per nessun motivo al mondo - insieme a sua moglie Nada - la finale del suo nipotino: «E gli hai portato fortuna - scherza con lui Gianluca Falsini, l'allenatore della Roma scudettata al termine della partita - abbiamo fatto un miracolo a fargli fare gol di destro in una finale Scudetto». In realtà Jack nella partita con la Fiorentina ha fatto anche tanto altro e non solo il gol del 3-1, quello che permesso ai giallorossi di piazzare lo scatto vincente verso il trionfo: Arduini - schierato mezzo sinistro nel centrocampo a tre con Di Nunzio e Coletta - ha corso per tre, ha tamponato, ha fatto filtro e ha pure regalato allo stesso Coletta la palla che il compagno ha trasformato nel gol del momentaneo 1-0. Due momenti fondamentali della partita, l'assist che ha aperto le danze e il gol che ha chiuso il tris romanista: nel mezzo il gol del raddoppio di Cinti e le reti di Turnone e Pisani a tenere vive le speranze della Viola. Speranze vane, con la Roma che alla fine conquista il secondo Scudetto consecutivo Under 16 (dopo quello dei 2006 dell'anno scorso) e il 26esimo totale a livello di Settore Giovanile.

JACK, DA CHI HAI PRESO?

Giacomo Arduini è nato il 20 febbraio 2007 e questo era il suo settimo anno con la maglia della Roma sulla pelle. Dai Pulcini all'Under 16, un'avventura giunta ora al momento più alto: ma un'avventura ancora tutta da scrivere visto che il percorso per arrivare in prima squadra è ancora lungo. Di certo, però, è un'avventura che è cominciata benissimo: cresciuto calcisticamente nella Vis Nova di Roma, ha come idolo (ovviamente) Francesco Totti ma apprezza particolarmente anche Paulo Dybala. Due numeri 10, anche se lui preferisce agire qualche metro più indietro, nella terra di mezzo, proprio quella che calcava anche "nonno Picchio". E chissà se qualche consiglio non gli sia arrivato proprio da lui, uno che con la maglia della Roma ha giocato per 10 stagioni collezionando più di 200 presenze, vincendo una Coppa Italia nel ’64 e una Coppa delle Fiere nel ’61. «Scherzi a parte, complimenti perché Giacomo è un calciatore di grande valore» torna serio Falsini nel breve colloquio post partita con De Sisti. Una doppia investitura da sogno, anche se quella vera arriverà come sempre dal campo. Jack lo sa bene e si vede: da come corre, da come lotta e da come segna. Con la maglia della Roma addosso, come nonno Picchio.

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